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  A PROPOSITO DEI TEMPI INFINITI DI ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N.67 DEL 23/6/2004 DEL CONSIGLIO REGIONALE TOSCANO CHE BLOCCA LA VENDITA DI CAMPANARA PER UN DIRITTO DI USO CIVICO E PER UN PROGRAMMA DI INTERESSE PUBBLICO... E DI COME INVERTIRE LA ROTTA.

Perché non si è riusciti a dare ancora risposte adeguate alla rinascita delle comunità che vivevano sulle montagne dell'appennino centrale?
Innanzitutto va rafforzata la decisione politica attraverso il riconoscimento :
1) che è interesse delle popolazioni di pianura ,collina e fondovalle che ci siano persone che facciano rivivere case, villaggi e zone di montagna abbandonate, sulla base di progetti di promozione sociale e ambientale , costruendo così alternative alla crisi dei sistemi urbani e dei sistemi rurali.
2) dell'importanza del patrimonio storico , sociale e architettonico degli insediamenti rurali dell'appennino centrale come bene comune .
Quindi, mentre vanno avanti le procedure amministrative, occorrre lavorare sul campo per impedire l'ulteriore degrado del patrimonio pubblico(non ci si può permettere ulteriori crolli ) e per stabilizzare e dare sicurezza ai nuovi abitanti ( ultimamente ci sono state due nuove nascite) attraverso la costruzione di un tavolo operativo che cominci ad affrontare le urgenze. Ribadiamo che serve un altro approccio ( analisi delle difficoltà, ricerca delle soluzioni) che dia possibilità operative al progetto: cioè tavolo e osservatorio sulla progettualità sociale e ambientale.
Occorre lavorare meglio e di piu per rinnovare e riqualificare l'interesse pubblico fra le popolazioni dell'alto mugello, costruendo nella valle di Campanara un polo di riferimento per una migliore gestione dei territori di montagna abbandonati, centro propulsivo per l'autorecupero e l'autocostruzione rurale,laboratorio di progetti collettivi , basato su risorse etiche e cognitive, non sul profitto, aumentando capacità e conoscenze locali.


 
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