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PETIZIONE POPOLARE CONTRO LA VENDITA DEI TERRENI AGRICOLI PUBBLICI E DEMANIALI

Al Presidente Della Regione ________, ai Presidenti e ai sindaci delle Province e dei Comuni della Regione _______,
Al Presidente Del Consiglio Monti, Al Ministro Agricoltura e Foreste, alla Consulta Nazionale delle Proprietà Collettive,
A tutte le associazioni che vivono sulla terra.

I SOTTOSCRITTI CHE VIVONO NELLE CITTÀ, NEI PAESI O SULLE TERRE DELLA ______,
cofirmatari della petizione popolare, scrivono la presente PER:

DICHIARARE

La propria ferma contrarietà ad ogni ipotesi di vendita dei terreni anche marginali demaniali e relativi casolari ed altri edifici rurali sia attualmente utilizzati che non;

CHIARIRE

che la maggior parte dei terreni, da anni definiti agricoli pubblici e demaniali, in realtà erano di proprietà collettiva delle popolazioni che vi vivevano da prima dell’impero romano fino agli anni dello spopolamento dal 1950. Erano popolazioni molto mature che ne regolavano l’uso attraverso priorità ecologiche e solidaristiche. Rifiutando l’accaparramento e il profitto. Per questo è stato sempre molto difficile vendere questo patrimonio che è collettivo, perchè gravato da questi diritti “d’uso civico”.
che intendiamo dare continuità e nuova vita a questo patrimonio e a questi diritti, e come nel passato, estenderli dove possibile.

SOTTOLINEARE

che i beni demaniali rurali – e particolarmente quelli abbandonati ed incolti – sono risorse importanti su cui le collettività possono contare per organizzare l’autosufficienza alimentare invece di subire la crisi;
che bisogna costruire al piu’ presto un piano di recupero di queste terre;
che un paese che vende le terre agricole pubbliche è un paese che rinuncia definitivamente alla propria Sovranità Alimentare, è un paese che mette con prepotenza l’interesse privato al di sopra del bene comune, è un paese che non saprà come raccontare ai propri figli che si è venduto la terra in nome del bilancio finanziario.

QUINDI CHIEDIAMO

che i terreni agricoli demaniali e relativi edifici rurali rimangano di proprietà collettiva e vengano affidati a una gestione collettiva per costruire l’autosufficienza alimentare e nuovi diritti e responsabilità per un ripopolamento rurale.
che si renda possibile la costruzione con materiali naturali (come legno e paglia) di abitazioni rurali a bassissimo impatto ambientale e totalmente vincolate all’attività agricola. Questo perché chi lavora la terra deve anche poterla abitare;
che la Regione Toscana e gli altri enti territoriali blocchino immediatamente ogni percorso legale ed istituzionale inteso alla vendita del demanio rurale e contestualmente predispongano gli strumenti normativi atti a rendere disponibili per questo altro tipo di affidamento ecosostenibile gli stessi beni che avevano precedentemente considerato disponibili per la vendita.

Questa Petizione è frutto del lavoro di più associazioni che vivono sulla terra e lavorano per il rafforzamento della ruralità e dei beni comuni. Questa Petizione non è soltanto contro la vendita delle terre,ma per promuovere e rafforzare possibilità collettive,costruendo un’alternativa alla crisi. Aprendo una fase nuova.

Il cuore della”faccenda” delle terre in italia, ma anche in altre parti del mondo…e che viene accuratamente tenuto nascosto: è che esiste un patrimonio collettivo delle terre e del suo uso. Questo sta al centro della petizione. Pensiamo sia importante che tutte le soggettività impegnate sul sociale capiscano questo e s’impegnino per la sua valorizzazione. Pensiamo che non bisogna subire la crisi ma costruire alternative basate sul ritorno alla terra.

La Petizione quindi è un passaggio per organizzarsi collettivamente sulle terre. Per noi le firme vanno raccolte nelle case del popolo (che sono anch’esse patrimonio collettivo) e nei territori rurali. Va mantenuto il lavoro di rigenerazione sociale. Per unire le forze, organizzare e parlare di questa prospettiva da aprire e costruire, occorre vedersi in tempi stretti.

Potete inviare i moduli firmati alla seguente e-mail: casapagliavallibona@gmail.com

Associazione “Nascere Liberi” - Associazione “Il Popolo Della Madre Terra”

qui potete scaricare l'appello

 
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