[Barbaria] Ucraina, Russia e l’importanza delle domande

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Ucraina, Russia e l’importanza delle domande

Fonte: https://barbaria.net/2022/02/23/ucraina-russia-e-limportanza-delle-domande/

Come in ogni conflitto tra stati capitalisti, il dibattito ideologico e la propaganda ruotano intorno al diritto e alla sovranità nazionale. Se la Russia ha il diritto di rivendicare il suo spazio di sicurezza, se l’Ucraina è un paese sovrano per decidere le sue alleanze, se è giusto e legittimo per gli Stati Uniti estendere i confini della NATO, se l’Unione Europea deve mantenere l’autonomia strategica, se la stessa borghesia europea ha chiaro cosa significa.

Ma altrettanto importante quanto la risposta è il terreno su cui si trova la domanda. E tutte le questioni di cui sopra si collocano su un terreno borghese, quello che ci fa finire a sostenere uno stato capitalista contro un altro, contro i principi fondamentali dell’internazionalismo e dell’autonomia di classe che hanno storicamente definito il movimento proletario.

Perché ciò che è in gioco nell’attuale conflitto tra la Russia e la NATO è la condivisione del nostro sfruttamento e il dominio del territorio. Lo sviluppo del capitalismo implica, da un lato, la contraddizione tra la necessità di sfruttare il lavoro e la necessità di espellerlo con nuove tecnologie, il che lo introduce in una crisi economica perenne, di esaurimento del proprio meccanismo di produzione di ricchezza in termini merce. D’altra parte, questo stesso sviluppo rende sempre più dubbia la capacità di una potenza capitalista di mantenere la sua egemonia sul resto, o anche su un blocco stabile e robusto, mentre allo stesso tempo spinge i diversi paesi a competere tra loro per diventare potenze regionali. Il risultato non è, come a volte si dice, la tendenza alla sostituzione degli Stati Uniti con la Cina come gendarme globale, ma la frammentazione geopolitica delle diverse potenze per garantire il controllo sulla regione.

Questo è lo sforzo che la Russia sta facendo per opporsi agli Stati Uniti e alla NATO nell’attuale conflitto con l’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno sempre più difficoltà a mantenere la loro egemonia globale, come dimostra il loro ritiro dall’Afghanistan. In effetti, è sempre più difficile mantenere il controllo del proprio territorio, che soffre di una polarizzazione sociale che nemmeno (i tamburi di guerra) l’eco di una guerra riescono, almeno al momento, a tenere sotto controllo. Da parte sua, la Russia esercita il suo controllo imperialista sugli stati che la circondano per garantirsi una “profondità strategica” – una cintura di stati cuscinetto per attutire militarmente le proprie pretese di potere egemonico – anche a costo della repressione sanguinaria del proletariato, come si è visto nel suo intervento militare per schiacciare le rivolte in Kazakistan. L’Unione Europea, quel conglomerato di vecchie potenze alla ricerca della gloria perduta e incapace di unire una propria politica economica e militare, è stata presa in fallo: la Germania divisa tra la sua dipendenza energetica dal gasdotto russo (ndr: Nord Stream 2 non autorizzato dalla Germania) e la sua alleanza con gli USA; la Francia frustrata dai suoi tentativi di nascondere sotto il tappeto la sua sconfitta in Mali guidando la diplomazia europea in modo autonomo dagli USA, la cui fine tragicomica è stata il fallimento dei negoziati tra Putin e Biden con l’arrivo dei carri armati russi nel Donbass.

La guerra fa parte della natura del capitalismo, e della natura di ogni stato nazionale. In questo senso, ogni stato è imperialista: che siano gli USA, la Russia o l’Ucraina, ogni stato cerca di schierare il proletariato dietro la propria borghesia per servire come carne da cannone nella guerra imperialista. Il risultato dell’attuale escalation di tensione e l’ingresso delle truppe russe nell’Ucraina orientale è stato, ancora una volta, l’esacerbazione del nazionalismo ucraino e filo-occidentale da una parte, filorusso dall’altra, che serve solo a nascondere la natura di classe di questo conflitto sotto gli slogan della democrazia, della sovranità e del diritto internazionale.

Questo non è il nostro terreno. Il nostro terreno è quello della difesa degli interessi di classe al di fuori e contro tutti gli interessi nazionali e imperialisti. L’unico modo in cui l’attuale conflitto in Ucraina può essere compreso è attraverso i principi fondamentali del disfattismo rivoluzionario: unità di classe attraverso tutte le frontiere, guerra di classe contro la borghesia stessa, rivoluzione proletaria mondiale.

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