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Le bugie dei pro tav: “toglieremo milioni di tir dalle strade”

Le bugie dei pro tav: “toglieremo milioni di tir dalle strade”

C’è una bufala, una delle tante, che viene ripetuta dalla propaganda pro tav e che riguarda il calo dei tir che si otterrebbe grazie alla nuova linea torino lione. L’ha ripetuta recentemente il deputato PD Marco Causi in Commissione Affari Esteri della Camera, dove è relatore per la ratifica dell’accordo Italia-Francia. Dice Causi: “Il riaggiustamento inter-modale a vantaggio del trasporto eco-compatbile che l’attuazione di questo progetto renderà possibile può puntare all’obiettivo minimo di togliere dalle strade alpine un milione di TIR all’anno”.

Su cosa si basa questa incredibile previsione? Sull’Analisi Costi Benefici prodotta nel 2011 dall’Osservatorio tecnico per la Torino-Lione. Questa analisi, coordinata da Oliviero Baccelli, in seguito entrato a far parte della società incaricata di realizzare l’opera, ipotizza due scenari: con o senza la nuova linea. In entrambe le ipotesi si assisterebbe a un incredibile aumento del numero di Tir transitanti al Frejus e al Monte Bianco. A fronte del milione e mezzo di tir del 2004, l’analisi costi benefici prevede il transito al 2053 di quasi quattro milioni di Tir nel caso venisse realizzata la nuova linea e di oltre cinque milioni se non fosse costruita. Ecco da dove salta fuori il milione di TIR di Causi: è la differenza fra due ipotesi campate in aria! Ipotesi che hanno il solo scopo di giustificare, con un simile incremento di traffici, la costruzione della nuova linea.

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La realtà si è presa la briga di smentire in questi anni le incredibili previsioni dell’Osservatorio, dal 2004 a oggi non solo il numero di Tir non è aumentato come volevano i pro tav, ma anzi è diminuito di quasi il 16% (230.000 tir in meno fra 2004 e 2015).

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Noi viviamo in Valle e nessuno più di noi ha interesse a difendere l’aria e l’ambiente in cui cresciamo i nostri figli. Che un professore di Economia Politica come Marco Causi utilizzi dati così platealmente inconsistenti ammantandoli persino di ambientalismo e di tutela del territorio in cui abitiamo è indegno.

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