Serata movimentata attorno alle trivelle Tav a Buttigliera

Sembra di essere tornati al 2010, ai mesi delle trivelle. Ieri pomeriggio tra Buttigliera e Rosta hanno avviato due sondaggi, nei pressi della torre Bicocca, negli stessi terreni in cui erano arrivate le trivelle un paio di mesi fa. Questa volta ad accompagnare i mezzi c’erano anche centinaia di uomini in divisa, a presidiare tutti gli accessi bloccando un’ampia zona della collina.

Sono sondaggi per la progettazione definitiva della tratta nazionale della Torino-Lione, quella che passa da Avigliana-Buttigliera-Rosta-Rivoli-Rivalta-Orbassano. Fatti in anticipo, perché il Cipe non ha neppure ancora approvato il progetto preliminare. Ma veniamo a ieri sera.

Ci ritroviamo nella piazza di Buttigliera, siamo circa 200 e dopo una veloce assemblea decidiamo di andare verso le trivelle. Poche decine di metri e di corsa arrivano un gruppo di celerini, si schierano sul pavè di una delle principali strade del paese e la bloccano, nessuno può passare, non noi, non i residenti che vanno a casa. Siamo ad almeno un chilometro dai luoghi del sondaggio. Buttigliera però è un dedalo di strade, e dato che sono strade che conosciamo bene è un attimo aggirare il blocco, prendere un’altra via e superarlo.

Ci avviamo per la discesa che porta a Cornaglio, da li parte una strada sterrata che attraverso i campi porta ai sondaggi. All’imbocco della stradina un paio di mezzi e due dozzine di uomini in antisommossa. Nel frattempo gli uomini del primo blocco ci arrivano alle spalle, scendono dai mezzi e a spintoni raggiungono i colleghi

Il problema delle fdo è fare ordine pubblico in mezzo alla campagna. Si schierano sulla strada, ma non è come in città, ai loro lati non ci sono palazzi, ma campi. E allora è un attimo saltare il fosso e avviarsi di fianco al granturco che sta crescendo. E per i campi e i boschi ci si avvicina alle trivelle. Gli arriviamo a ridosso, creando scompiglio.

C’è un temporale che si avvicina, lampi e tuoni, innaturali luci blu in mezzo ai campi e il fastidioso suono ritmico della trivella. E c’è la consapevolezza che dalla stagione delle trivelle del 2010 a quella di oggi alcune cose non sono cambiate: la volontà di fermare quest’opera inutile e dannosa, la determinazione e la capacità di mettere i bastoni fra le ruote a chi in ogni modo la vuole portare avanti, a costo di militarizzare un pezzo di territorio.

Vediamo cosa succederà oggi e se saranno ancora qui rilanciamo l’appuntamento per stasera alle 21.