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Dalla Francia al Messico solidali con i NO TAV

Dalla Francia al Messico solidali con i NO TAV

Riceviamo e pubblichiamo alcuni comunicati di solidarietà al movimento no tav da parte di movimenti e lotte in giro per il mondo.

DAL MESSICO ALLA VAL DI SUSA: TERRORISTA E’ L’INGANNO DEL PROGRESSO CHE INVADE I TERRITORI

Giungono notizie di fuoco dalla Val di Susa: la conferma degli arresti in carcere e dei reati comminati dalla procura a Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia.

Un’ennesima provocazione, tanto grave quanto incredibile che costringe in carcere con l’accusa di terrorismo i compagni/e ai e alle quali sono state applicate norme speciali di detenzione, sintomo di una deriva autoritaria dello stato che evidentemente teme forme di autorganizzazione popolare come quella del movimento NOtav.

Quelle stesse forme di autorganizzazione che abbiamo ritrovato percorrendo i polverosi sentieri messicani, bagnati dal sangue di donne e uomini, contadini, indigeni e lottatori sociali morti, sequestrati ed imprigionati.

E’ in quelle terre che respiriamo la stessa dignità e forza che riflette la lotta del popolo NOtav. Vent’anni di resistenze che idealmente si ricongiungono in una pratica costante: quella emersa dalla Libera Repubblica della Maddalena e quella del lungo cammino dell’autonomia delle comunità indigene Zapatiste in Chiapas. Un camminare domandando in conflitto col governo messicano, contro qualsiasi istituzione governativa o partito politico, che si Ú articolato nella costruzione di scuole ed ospedali autonomi, come emerso ad Agosto, Dicembre e Gennaio, dopo una lucida analisi dell’ attuale sistema mondiale di sfruttamento, esproprio, repressione e devastazione e durante il primo turno dell’Escuelita Autonoma Zapatista.

Ad inizio estate abbiamo avuto il privilegio di partecipare, assieme a tante altre lotte sorelle, all’accompagnamento in Europa ed in Val di Susa di Nacho e Cayo, compagni provenienti dalla vittoriosa lotta contro la costruzione dell’aeroporto di Atenco, il cui popolo subì nel 2006 la violenta vendetta di Stato con due morti, numerosi feriti, donne violentate e condanne fino a 106 anni di reclusione.

Ci siamo nutriti del ponte di complicità tra Atenco e NOtav, abbiamo condiviso storie di lotte, giungendo fino al cantiere della devastazione. Giusto in tempo per essere fermati e controllati dalle truppe invasori, solo pochi giorni prima che, una nuova donna, Marta, dovesse subire l’infame violenza dello Stato maschio e che altri compagni e compagne venissero arrestati/e, picchiati/e, indagati/e.

Dal Messico alla Valle soffiano venti di ribellione. Dall’opposizione alle grandi opere come l’autostrada San Cristobal-Palenque, dall’aeroporto di Atenco agli eolici nell’Istmo di Tehuantepec dalla liberazione dei prigionieri politici alle lotte sui nostri territori, da Venaus a Notres Dames des Landes, contro l’idiozia di un progresso devastatore e contro qualsiasi forma di prigione.

Crediamo fermamente solo la lotta pagherà . Quella che saboteà i loro progetti imposti ed inutili in una pratica costante, complice e determinata, che non permetterà di stravolgere ulteriormente vite e territori.

A SARA’ DüRA! LA VALLE NON SI ARRESTA! SI TOCAN A UN* TOCAN A TOD*S

Solidarietà e libertà immediata per Chiara, Claudio, Niccolò, Mattia e a tutti e tutte coloro che stanno pagando le ritorsioni giudiziarie contro il movimento NOtav.

Piattaforma P.I.R.A.T.A.

Nodo Solidale – Roma e Messico

Nomads – Bologna e Berlino

Collettivo Zapatista Lugano

Comunicato di solidarietà dalla lotta contro l’aeroporto di Notre Dames des Landes al movimento No Tav

Nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013, una trentina di anonimi No Tav ha attaccato il cantiere della linea ad alta velocità Lione-Torino in Valsusa, entrando all’interno e incendiando del materiale e delle attrezzature.

Un’azione di sabotaggio inserita all’interno della lotta di cui è stata rivendicata pubblicamente l’importanza dal movimento No Tav.

Il 9 dicembre 2013, la polizia politica, su ordine delle procure di Torino e Milano, ha incarcerato quattro compagni/e, Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio sospettati di aver preso parte all’azione di maggio.

I capi d’imputazione sono “attentato con finalità di terrorismo”, e di aver avuto come obiettivo di “costringere i poteri pubblici o un’organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un determinato atto” (in questo caso il finanziamento e la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione), “causando così un grave danno al’Italia e all’Unione Europea” (articolo 270 sexies del codice penale italiano che ricalca una definizione elaborata a livello europeo).

L’8 gennaio 2014, il coordinamento dei comitati No Tav ha espresso la sua solidarietà ai compagni arrestati e ha dichiarato che “questo attacco repressivo non è diretto tanto contro un’azione specifica, ma contro tutto il movimento e contro tutte le esperienze, i saperi, i confronti e le azioni maturati negli anni”. In più il coordinamento dei comitati denuncia “come tutto ciò che mette in discussione un progetto statale è passibile di terrorismo. Resta solamente il dissenso platonico e il limitarsi ad essere un movimento d’opinione. La democrazia parla oggi un linguaggio chiaro: le nostre decisioni non ti piacciono? Sei un terrorista”.

Da Notre Dame des Landes e dalla lotta che noi portiamo avanti contro l’aeroporto e il suo mondo noi sosteniamo che l’utilizzo della categoria di terrorismo contro il movimento No Tav è l’applicazione di un dispositivo che tenta di distruggere qualsiasi lotta che non si rassegna di fronte agli espropri, alle espulsioni, alle manganellate, ai gas lacrimogeni, agli arresti, alle carcerazioni. Le nostre lotte contro il saccheggio del territorio orchestrato dai governi e dai loro alleati “del cemento” si sostengono reciprocamente.

Qui come in Valsusa, il nostro NO non è negoziabile.
Le nostre vite e i nostri spazi di vita non sono contrattabili.
In Valsusa, la resistenza al progetto continua nonostante l’inizio del cantiere.
A Notre Dame des Landes, noi continuiamo ad opporci a tutti i lavori dell’aeroporto.

Non dimentichiamo che la repressione che colpisce qualcuno è stata, è e sarà utilizzata per indebolire i movimenti di lotta: questa è una vecchia tecnica per dividere e terrorizzare.

Vogliamo anche mandare un messaggio di solidarietà a Chiara, Niccolo, Claudio e Mattia, ai quasi 400 NoTav indagati e alla resistenza No Tav.
Terroristi sono coloro che saccheggiano e distruggono le nostre vite e i luoghi dove abitiamo.
In Val Susa come a Notre Dame des Landes, non ci lasceremo intimidire da queste manovre repressive. Al contrario, questo rinforzerà la nostra solidarietà e la nostra determinazione.
La lotta non si arresta.

L’assemblea del movimento contro l’aeroporto riunitasi a Notre Dame des Landes il 21 gennaio 2014

 

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