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L’8 dicembre non è solo una giornata simbolica!

L’8 dicembre non è solo una giornata simbolica!

L’8 dicembre 2005 il popolo no tav si riprese i terreni di Venaus occupati dalla polizia. Una giornata importante per il movimento, una giornata di lotta.

Anche quest’anno, come d’abitudine, si è voluto ricordare quella giornata, senza retoriche e senza commemorazioni, ma con l’azione pratica contro il tav e in solidarietà con i compagni e le compagne recluse.

Il movimento si era dato due appuntamenti, alla centrale di Chiomonte e al campo sportivo di Giaglione.

In circa trecento persone ci si ritrova a Giaglione. Immaginando già il blocco del ponte sul Clarea i no tav per nulla disposti ad arrendersi, sono saliti tra i castagneti, percorrendo i sentieri e guadando il fiume sono comunque riusciti a raggiungere le reti del cantiere fortino.
Da tempo una presenza così numerosa non riusciva a giungere a ridosso di quel cantiere. Le forze dell’ordine fatte uscire dai cancelli si son trovate in palese difficoltà: in numero inferiore, circondate da centinaia di no tav che dagli antichi terrapieni delle vigne osservavano lo sparuto gruppo, fieri di essere giunti fino a lì a dimostrare ancora una volta che “quella terra è nostra e la riprenderemo”. Palpabile il nervosismo dei dirigenti digos.

Ancora più persone si presentano al secondo concentramento alla centrale elettrica di Chiomonte dove, per evitare l’ingresso ai sentieri, la polizia aveva predisposto un blocco al ponte del fiume con il posizionamento dei jersey. In risposta a questo inaccettabile divieto, i no tav si sono riuniti in assemblea e hanno deciso di spostarsi in paese e successivamente sulla strada statale 24 per dar vita ad un blocco del traffico (e del tgv)  che si è protratto per diverse ore.

Verso le 17  ad una nuova battitura delle recinzioni la polizia ha risposto ricorrendo all’uso dell’idrante. A fronte della reazione dei manifestanti, le forze dell’ordine hanno iniziato un lancio di lacrimogeni con l’intento di disperdere i presenti.

Oltre alle iniziative costruite dai due diversi concentramenti non sono mancate altre azioni di disturbo da parte di alcuni no tav sparsi nei boschi intorno al cantiere con l’obiettivo di impedire il passaggio dei mezzi su via dell’ Avanà. I fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo della Clarea  hanno decretato la conclusione di questa intensa giornata di lotta.

Questa è la cronaca di una giornata simbolica ma vissuta con uno spirito di lotta, tra sentieri, blocchi e solidarietà.

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