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Maxiprocesso #notav: la difesa chiede che vengano indagate le forze dell’ordine

Maxiprocesso #notav: la difesa chiede che vengano indagate le forze dell’ordine

da nuovasocieta.it

«Lacrimogeni usati come fucili direttamente sui manifestanti». Con queste parole si aprono le testimonianze interpellate dalla difesa nell’udienza del maxiprocesso No Tav per la manifestazione del 3 luglio 2011 a Chiomonte, che si tiene nell’aula bunker del carcere delle Vallette.
A parlare è Marco Fusone, ricercatore dell’Enviroment Park di Torino, che ha anche raccontato come le forze dell’ordine lanciavano dal viadotto verso l’autostrada sulle persone lacrimogeni e «lasciavano cadere oggetti».
A queste parole fanno eco quelle di un altro manifestante: «Dall’alto i poliziotti ci lanciavano degli oggetti che ci cadevano vicino. Cadevano veloce e facevano rumore, potevano essere pietre o pezzi di lamiera, ma non mi sono fermato a guardare».
Gianni Vattimo, filosofo ed europarlamentare, ha descritto l’operato della polizia in quella giornata. «Si vedeva poco: c’erano tanti lacrimogeni. E capisco se è una testimonianza che sembra inutile». A cui ha ribattuto subito il pubblico ministero Andrea Padalino: «Inutile? Siamo d’accordo».
Ha anche parlato di una «fumeria di lacrimogeni». «Sentii – ha precisato – l’effetto dei lacrimogeni sugli occhi. In seguito ho imparato che bisogna prendere del Maalox sciolto in acqua. Ma quel giorno non lo avevo con me».
La difesa dei No Tav ha chiesto che si indaghi sull’operato delle forze dell’ordine negli scontri dell’estate 2011. L’avvocato Stefano Bertone ha chiesto la trasmissione alla Procura delle testimonianze di testi della difesa «per accertare se si configurino dei reati», ha spiegato Bertone, come violenza privata o il getto pericoloso di cose.

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