lunedì, luglio 22, 2024
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La figlia di Rinaudo si dà alla politica. In là a destra.

La figlia di Rinaudo si dà alla politica. In là a destra.

Non saremo certo noi a sostenere che le strane frequentazioni dei padri debbano ricadere sui figli! Ma chissà come mai non ci stupiamo se la figlia di Rinaudo si mette in politica, e in un partito assai a destra. Non ci stupiamo perché conosciamo le frequentazioni del pm Rinaudo, che oltre a Moggi e personaggi legati alla ‘ndrangheta, comprendevano anche esponenti di spicco della destra molto destra. Consigliamo ancora una volta, per capire cosa stia capitando a Torino e in Valle la densa e preziosa inchiesta sul pm Rinaudo.

da il Fatto Quotidiano

FIGLIA del pm anti no tav si candida con La Russa

Si è sempre occupata di vittime della violenza e non teme di impegnarsi in un fronte caldo. Beatrice Rinaudo, 39 anni, avvocato e candidata di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale in Piemonte, è la figlia del sostituto procuratore di Torino Antonio Rinaudo, criticato dai No Tav per le sue indagini. Tre sono le sue battaglie politiche principali: la tutela delle vittime di violenza, la riforma di Equitalia e la tutela degli studenti nelle scuole. Sicuramente però dovrà confrontarsi anche con un altro tema, la Torino-Lione. Visto il clima, non ha timore di esporsi? “Credo che la battaglia che sta conducendo mio padre con il collega Andrea Padalino sia una battaglia sacrosanta, ma una ‘battaglia’ fra le virgolette, perché la procura non fa altro che perseguire delle persone che commettono dei reati”. L’avvocato precisa di non dirlo solo perché c’è di mezzo il padre: “Quando in passato non ho condiviso le sue scelte l’ho sempre detto e manifestato”. Coi No Tav vorrebbe confrontarsi “se loro fossero in grado e accettassero un confronto”. Non è questo a intimorirla: “La cosa che mi spaventa, se devo dirla tutta, non è la sovraesposizione mediatica della mia famiglia, ma il clima di tensione generale assolutamente identico a quello che ho visto da bambina quando mio padre si occupava delle Br, quando c’era una classe politica che non ha mai condannato l’atteggiamento delle Br”. Dai No Tav vorrebbe sentire una parola di condanna all’aggressione dell’autista del padre: “È stata criticata come se fosse una messa in scena e nessuno di loro ha comunque preso le distanze e condannato l’episodio”

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