Non paghi della recente marcia alle reti per chiedere l’immediata liberazione di Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia e di tutti gli altri e le altre no tav colpiti da provvedimenti giudiziari, questa sera i Folletti della Clarea sono tornati al cantiere.
Silenzio assoluto al di là delle reti. Non un suono, non un movimento.
Solo un capriolo è comparso dal bosco, guardando allucinato le luci che dal cratere feriscono la notte.
“A l’era ura!” ha bofonchiato Giacu, appollaiato nei pressi del presidio di lamiera.
Corse dei Folletti, urla di Giacu, battito di campanacci.
“Suma turna sì. E i saruma sempre! Falabrac!”
Grande agitazione nel cratere. E non solo di soldati assonnati. Anche un tizio muscolare ha tentato invano di mettere in moto un macchinario.
“A fan finta ad travaié! A sun propri sturdì! Venta liberé el bosc da sti badola! Maddalena libera e liberi tutti!“.
E così dicendo, Giacu scompariva tra le betulle, mentre i folletti tornavano a valle…
Alla prossima!
Tag dell'articolo:cantiere clarea folletti giacu