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INTERVISTA A EMILIO SOAVE - 27 OTTOBRE 2000


Al di là poi delle differenziazioni politiche e dei contenuti stessi, è chiaro che Panzieri sentiva comunque un forte divario rispetto a Tronti, perché questi magari non aveva invece vissuto l'esperienza di Panzieri attraverso Mondo Operaio, il dibattito politico che faceva riferimento al movimento dei consigli, ma aveva una conoscenza diretta di Marx che lui non aveva. Il marxismo di Panzieri era abbastanza (non lo dico in senso spregiativo) raccattato, non basato su una lettura alla fonte, quindi credo che lui sentisse abbastanza questa sua inferiorità rispetto a Tronti che invece Marx lo conosceva sicuramente meglio di chiunque in quel periodo facesse riferimento ai Quaderni Rossi.
Ricchezze e limiti. I limiti erano da una parte quelli nostri che eravamo un gruppo strettamente torinese, forse privo di qualche afflato culturale più ampio, al di là poi dell'interesse, da parte mia o di altri, per Socialisme ou Barbarie o per altre esperienze; però era comunque un gruppo con una certa connotazione provinciale, interessante perché era fatto soprattutto di giovani che scoprivano la fabbrica, le periferie, scoprivano in qualche modo la fisicità della classe operaia, quindi un gruppo sicuramente con una sua peculiarità che però probabilmente non sarebbe mai uscito da quella dimensione, forse avrebbe portato semplicemente, come avvenne dopo, alla professionalizzazione in senso sindacale di alcuni di noi, che magari sarebbero poi diventati attivisti e funzionari del sindacato, come avvenne con persone come Renato Lattes, il quale diventò appunto sindacalista. Probabilmente la cosa cambiò attraverso la personalità di Panzieri e poi soprattutto attraverso la conoscenza di altre persone che venivano appunto dal mondo romano che noi disprezzavamo, in quanto malati di torinesità in un primo tempo vedevamo di malocchio le persone come Asor Rosa, Tronti, che noi unificavamo tutte in una comune dimensione di dispregio per tutto ciò che arrivava da Roma; se non ci fossero stati loro è chiaro che non ci sarebbe mai stato un passaggio a una dimensione diversa. E Panzieri indubbiamente questa funzione la svolse, volente o nolente, e poi alla fine ne fu esautorato nel momento in cui cominciò anche un conflitto politico tra le varie anime all'interno dei Quaderni Rossi. Quando da una parte c'era chi voleva continuare su un terreno di sociologia innovativa mentre altri volevano passare all'azione politica, il tutto non poté più tenere.


Romano dice di avere elaborato un testo sulla classe operaia come ricostruzione di percorsi storici che poi fu forse pubblicato dalle edizioni di Fortichiari.


Fortichiari allora era del gruppo che si chiamava Azione Comunista, da cui poi uscì il gruppo di Cervetto che alla fine diede luogo a Lotta Comunista che tuttora vive. Mi sembrano due cose molto diverse, io conoscevo Fortichiari a Milano che direi che era già prossimo alla tomba, anche se era una persona abbastanza vivace: non erano proprio i personaggi da pubblicare qualcosa di diverso dalla loro storia. Io ho il vago ricordo di un qualche ciclostilato che noi avevamo ricavato da un testo di Romano e che facevamo girare tra di noi, una cosa tipo "tesi sulla classe operaia" o qualcosa del genere, però confesso che ne ho un ricordo molto vago.
Romano venne a Torino insieme con Pierluigi, avevamo trovato loro casa presso un amico che allora era un ex bordighista che li ospitò per un anno, fu peraltro una convivenza difficile. Pierluigi era notoriamente benestante e Romano era scannato, quindi Romano viveva un po' grazie a Pierluigi; però, devo dire che tutti e due, anche se Pierluigi era benestante, vivevano un po' come dei paria, stavano a Torino in condizioni subumane, proprio da lumpen. E anche loro forse avvertivano, come lo avvertiva qualcuno di noi, lo stacco a livello anche umano e a livello di consumi che c'era quando si andava a casa di Panzieri dove c'era invece un grande soggiorno ben riscaldato, con un sacco di cose da bere, musica classica sullo sfondo, le visite che riceveva Panzieri dai personaggi più disparati; ricordo tra l'altro una visita disgustosa di Mario Alicata che si faceva il pediluvio a casa di Panzieri perché era stanco dopo una manifestazione, mi ricordo questa pancia sudata e accaldata con i piedi nella bacinella!

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