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INTERVISTA A RAF "VALVOLA" SCELSI - 20 GIUGNO 2000


Da allora, intorno all'80-'81, ci fu il mio avvicinamento alla scena punk, che fin da subito mi sembrò proprio un risolvimento di quella che a mio avviso era una strettoia politica nella quale il movimento si era gettato negli anni precedenti, rappresentando invece qualcosa di molto vitale. Per cui mi avvicinai prima al giro del Virus, e poi soprattutto al giro delle "creature simili" (la definizione era "punx creature simili"): erano quelli che non erano organizzati nella struttura politica del Virus, in quanto non riuscivo a sopportare neanche questo come organizzazione per le ragioni anzidette, ossia che non sopporto il concetto di organizzazione così come viene inteso, mi interessa solo una visione molto flebile, un riferimento ideale e non tanto organizzativo. Mi sono dunque avvicinato a loro e intorno all'81-'82 ho cominciato a fare delle cose con questo giro; poi, tra l'altro, allora suonavo anche, per cui avevo anche dei gruppi, ad esempio tempo dopo ho suonato per due o tre anni con i La Cruz, che adesso sono abbastanza famosi, e avrei avuto anche modo di suonare a lungo. In quegli anni cominciai quindi a fare delle cose con il gruppo che poi avrebbe fatto l'occupazione del teatro di Porta Romana nell'84, poi avrebbe fondato l'Helter Skelter nell'85, successivamente con loro avrei fondato Decoder, avrei contribuito a gestire la Calusca sempre a metà degli anni '80, dopo avrei fatto fondato la Shake: ma a quel punto il percorso è abbastanza lineare.


Secondo te, quali sono stati i limiti e le ricchezze dei movimenti degli anni '70?

Io ci ho pensato abbastanza su questa cosa, non credo di avere una soluzione, ma il vero limite degli anni '70 fu nel fatto che, per un'incapacità collettiva, non ci fu la possibilità e la capacità di saper dare una forma organizzativa alle ricchezze dei movimenti. La gente non ha sopportato e ha fatto esplodere ogni struttura organizzativa, che non a caso in quegli anni ha per certi versi ondeggiato tra esempi che nascevano dalla storia, dal consigliarismo, dai consigli di fabbrica, per arrivare alla forma di Lotta Continua, che è una forma luxemburghiana, di sciogliersi nel movimento (poi sappiamo che le ragioni furono altre, però la cosa fu di quel genere), piuttosto che l'MS e poi MLS, che decise di darsi una struttura organizzativa di tipo staliniano, oppure ci furono forme varie di consigliarismo a vario titolo che vengono fuori, e così via. Però furono tutte forme recuperate dai movimenti nell'archivio storico della nostra tradizione socialista e comunista, ma che evidentemente non riuscivano ad esprimere pienamente quella che invece era la ricchezza di quella fase storica. In questo iato non risolto secondo me c'è la vera ragione della sconfitta storica. Era impossibile forse, probabilmente quella di cui ci si sarebbe dovuti dotare era una forma organizzativa di tipo orizzontale, ma non era nell'ordine della storia in quel momento.


Quali furono invece le ricchezze?


La ricchezza è imparagonabile. Io sono entrato negli anni '70 che ero adolescente, avevo quattordici anni, e fino al '77-'78 ho sempre avuto una visione per me normale di comportamenti che oggi, ripensandoci a quarantacinque anni e guardando indietro, sono assolutamente folli. Allora tutto era possibile, forse anche da qui deriva il mio mood per certi versi un po' di scontentezza continua. Allora tutto era davvero possibile, c'era l'idea che l'universo delle possibilità dipendesse proprio da noi, dalla gente: il concetto di rivoluzione era vero che era possibile farlo, almeno soggettivamente, poi è chiaro che le condizioni oggettive fanno parte di altri ragionamenti. La gente ci credeva, lo sentiva, dal non pagare il biglietto sul tram a tutto il resto: c'era in realtà una disarticolazione del potere a livello periferico e a livello concreto che dava assolutamente un altro tipo di mood, la gente viveva un altro tipo di mood. Poi, a partire dal '78-'79, hanno incominciato a restringere gli spazi di possibilità che le persone vivevano, per cui a mano a mano hanno iniziato a restringere l'arco visuale. In realtà è vero che la normalità è questa qui che viviamo adesso, però quando io sono entrato negli anni '70, da ragazzo, ho trovato un mondo che era totalmente diverso, perché era l'esito di una congiuntura storica, ma a quattordici anni non ti rendi conto che il mondo come lo stai vivendo è assolutamente sottosopra rispetto al normale. Poi a poco a poco ci hanno impiegato dieci anni e te l'hanno riportato al punto iniziale, per cui, quando ti sei accorto che il mondo era quell'altro, dici "merda!", ti viene proprio spontaneo dal cuore: "mi avete illuso, guarda che merda di lavoro..."!

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