>Home >Interviste
>Home page
>Interviste
>Riviste
>Bibliografia
>Il dibattito oggi
>Ricerca sul femminismo

> Percorso di formazione politica e culturale
(pag. 1)

> L'operaismo e la politica
(pag. 5)

> La questione della politica oggi
(pag. 6)

> Movimenti e progettualità
(pag. 7)

> I nodi aperti nel presente
(pag. 8)

> I "numi tutelari"
(pag. 9)
INTERVISTA A GIOVANNI CONTINI - 7 SETTEMBRE 2001


In fondo ciò sottolinea l'importanza della soggettività rispetto a dei meccanismi di costruzione della classe operaia semplicemente a partire dalla condizione fatta al lavoratore, come si diceva; invece, la questione è come il lavoratore considera la condizione che gli è stata fatta, anzi quale condizione considera il lavoratore che gli sia stata fatta. Ciò è importante, poi ci sono le cose che cominci a fare, quelle che non è prevedibile che abbiano certi sviluppi e invece ce li hanno. Questo fa parte della politica: tanta gente è andata a Genova e non vorrei che tornassero tutti quanti con il mito dei black bloc, anche se mi sembra che tra i ragazzini sia un po' così, ma per forza, chi è che esce vincente da quella situazione? Devo dire che a me sono piaciuti molto questi studiosi, poi non a caso E.P. Thompson era anche interessato al disarmo unilaterale, ai problemi dell'ecologia, le stesse cose del movimento antiglobal in fondo.


E' una figura generalmente abbastanza trascurata dagli operaisti.


Sì, oppure molti operaisti lo hanno riscoperto dopo. Questo libro era già uscito in traduzione nel '69, nessuno di noi l'aveva letto, neanche sapevamo che esistesse; l'avessimo saputo magari le cose sarebbero andate in modo un po' diverso. Perché poi il movimento sociale qui c'era: mi viene un po' la rabbia per il fatto che noi abbiamo sperperato un'occasione, invece questi ex operai di Mirafiori ora votano tutti per Berlusconi, sono persuasi che quello gli faccia i pranzi. Con questo non voglio dire che noi ci fossimo illusi, o che in realtà loro erano dei disgraziati e invece noi pensavamo che fossero chissà che: perché probabilmente a forza di sbagliare la gente poi trova gli sbocchi che trova. Allora, è vero che l'emigrante che va a Torino fa una fine più triste di quelli che sono rimasti in paese: ho provato nell'82 a fare delle interviste anche ad operai che erano ritornati nel Sud trovando delle situazioni di disperazione. Ciò perché chi era rimasto si era sistemato negli anni della Cassa per il Mezzogiorno e del ruba ruba generalizzato, aveva costruito la casa in campagna, aveva intrallazzi vari; chi era tornato aveva la memoria delle lotte, che però in tasca non gli aveva fatto venire nulla di permanente. Quindi, la cosa poi è politicamente finita con un niente: la vittoria del PCI cosa ha significato per questi qui? Che rapporto c'è tra quella e ciò che loro avevano fatto? Non molto, per giunta poi il PCI va in crisi, crolla il Muro e sembra che si scoprano le colpe degli operai di Mirafiori., viene vissuto così da loro. Nel frattempo si sono comunistizzati, anche perché era l'unica struttura che rimaneva. Non voglio mica fare del moralismo, ma è per dire di come poi loro votano Berlusconi, Marino accusa Sofri di essere il mandante dell'uccisione di Calabresi: sia che sia vero sia che sia falso, il fatto che questo qui abbia deciso questa specie di vendetta la dice lunga su questo rapporto che alla fine è stato un rapporto mancato, si sono sentiti un po' anche abbandonati.
Tornando agli autori e alle figure significative, sono belle le cose di Montaldi. Era un operaista? Non lo so, parlava sempre di classe operaia, però lui era molto un etnologo. Quelle cose a me piacciono molto, ma anche Bosio, tutti libri usciti tardissimo, troppo tardi. Tra l'altro, una cosa che dico come storico orale che ha intervistato soprattutto operai, è che questi qui avevano avuto la fortuna, cominciando presto, di intervistare delle figure socialmente straordinarie. Si sarebbe dovuto fare di più, si pensi se ci fosse stato qualcuno che avesse intervistato gli anarcosindacalisti: invece, se ne sa pochissimo. Quindi, queste cose per me restano importanti indipendentemente da un certo ideologismo che si può trovare negli scritti di Montaldi, ma anche in quelli di Bosio. Io continuo a insistere sull'importanza dell'elemento empirico, e vedo come un limite del nostro operaismo questo aspetto molto astratto. Ciò anche se intorno giravano delle persone come Rozzi di "Psicologi e operai", un sacco di gente che ha fatto delle analisi empiriche; però, nella vulgata di quello che arrivava a noi giovani ventenni nel '68, io ho più il ricordo di una cosa molto astratta, quasi una specie di passe-partout analitico. Invece, la conricerca era stata fatta con gli operai, queste cose erano state costruite. Probabilmente c'è stato un momento in cui tutto questo è stato cristallizzato, raffreddato, è diventato una specie di testo sacro, come per quanto riguarda l'operaio-massa. In fondo, il libro di Tronti ha avuto questo carattere di utilizzare in un contesto molto filosofico una serie di cose che erano nate invece da una ricerca che era in mezzo alla politica, che io non ho conosciuto ma che mi sarebbe piaciuto conoscere perché penso che sia stata un'esperienza interessante. C'era il Panzieri della ricerca, ad esempio.


Panzieri, però, era piuttosto ostile rispetto alla conricerca: cercò di riprendere il discorso dell'inchiesta in buona parte in una forma sociologica conflittuale rispetto a chi portava avanti l'ipotesi di una ricerca militante, usando e controusando anche gli strumenti sociologici.


Tuttavia Panzieri aveva una grande esperienza politica, era stato in Sicilia, lui aveva una forte tempra teorica, e quindi poneva le cose in modo molto astratto, però dietro c'era sicuramente tutto il resto, che magari era meno presente in altri operaisti. Poi è vero che Panzieri aveva una componente anche dottrinaria, io ho studiato le "Tesi sul controllo operaio" ed era una roba dottrinarissima, quindi effettivamente molto empirico probabilmente non lo era. Lui pensava che i consigli di gestione fossero il punto dove si creava il controllo dal basso degli operai, ma era una pura illusione.

1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10

Per informazioni scrivere a:
conricerca@hotmail.com

.