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Teresa Zoni Zanetti, Clandestina, Introduzione
di Corrado Alunni, DeriveApprodi, Roma 2000
Il libro
Il romanzo fortemente autobiografico di una delle principali protagoniste
della stagione della lotta armata in Italia, che i giornali dell'epoca
chiamarono «la ragazza con il fucile».
Tre anni di vita in clandestinità alla fine degli anni Settanta in
Italia: un'esistenza, condivisa in parte con uno dei fondatori
delle Brigate rosse, Corrado Alunni (che introduce il libro). Un piccolo
gruppo di militanti, quotidianamente tormentati dalla paura di essere
individuati, traditi, torturati, imprigionati, uccisi, gravata dall'angoscia
di dare e subire una violenza che inclina inesorabilmente verso la
morte. Relazioni sociali e affetti costretti a concentrarsi nel ristretto
circuito di persone appartenenti alla stessa «banda». Le divergenze,
le rivalità interne e le scissioni.
È questa la condizione di Mària, poco più che ventenne, militante
in un'organizzazione armata protagonista di un romanzo ampiamente
autobiografico, dove le ragioni di una scelta irreversibile, del taglio
con il mondo delle proprie relazioni sociali e dei propri affetti
danno forma a un diario sentimentale crudo e spietato. Perché anche
nel ristretto circuito di persone appartenenti alla stessa «banda»
le divergenze ideologiche, alimentate soprattutto da una diversa sensibilità
umana, si risolvono in rivalità, separazioni, scissioni organizzative
e politiche.
La ricerca di una motivazione ideale si confronta con la consapevolezza
di esprimere un immaginario sempre più inquinato dal delirio ideologico,
che prefigura una sconfitta senza rimedio. In questo tragico contesto,
sullo sfondo dei giorni cruciali degli scontri armati e della repressione,
risalta il paradosso di una narrazione di incontenibile vitalità,
che usa il linguaggio dei sentimenti e della felicità, anche nei momenti
più dolorosi e terribili. L'autrice reclama così, con sincera
spontaneità, la comprensione di un giudizio storico e la possibilità
di una redenzione interiore. Non solo per se stessa, ma anche per
tutti i suoi compagni.
Teresa Zoni Zanetti (1955) ha militato, nel corso degli anni Settanta,
in un gruppo extraparlamentare di sinistra, nell'area dell'Autonomia
operaia e poi in alcune organizzazioni armate. Dopo tre anni di clandestinità
viene arrestata, imprigionata e condannata. Ha scontato diciassette
anni di carcere. Nel 1997 ha pubblicato per la Castelvecchi, nella
collana I libri di DeriveApprodi, Rosso di Mària. L'educazione
sentimentale di una bambina guerrigliera, di cui questo romanzo
è la naturale prosecuzione.
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