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Archivio per il tag: solidarietà

Comunicato dei detenuti dal carcere di Chieti

Il carcere di Madonna del Freddo da oggi 9/3/2020 comincerà uno sciopero
della fame, tutti i lavoratori detenuti non andranno più a lavoro, tutti
i detenuti non faranno la spesa di ogni genere, tutte le spese saranno
distrutte, tutte le sere dalle 20.00 alle 21.00 si farà la battitura
fino a quando non saranno soddisfatte le nostre richieste:
–       tutti i detenuti sotto i termini devono essere mandati immediatamente
nelle misure alternative che spettano per legge
–       immediata chiusura sintesi comportamentale
–       fornitura di mezzi adeguati per sopperire alla sospensione dei
colloqui con i famigliari (skype, telefonate giornaliere 7 a settimana)
–       fornitura di prodotti igienici disinfettanti per cose e persone
–       fornitura di acqua potabile
–       chiusura di tutti gli agenti e addetti ai lavori interni al
penitenziario per tutta la durata della chiusura dei colloqui, in
subordine, accesso dei famigliari alle stesse condizioni degli agenti
penitenziari (con mascherine e controlli medici)
–       per i detenuti senza contratto, fare una autocertificazione per le
chiamate
–       no ritorsioni per i lavoranti che partecipano allo sciopero e
protestanti leader

Volantino distribuito in presidio a Udine

PRESIDIO IN SOLIDARIETÀ CON I DETENUTI DEL CARCERE DI VIA SPALATO – UDINE

28 GENNAIO 2020

Stamattina ci troviamo qui, presso la Direzione del Distretto sanitario di Udine, in solidarietà con i prigionieri del carcere di via Spalato, che negli scorsi mesi hanno denunciato le gravissime carenze dell’area sanitaria, educativa e psicologica.

CI TROVIAMO PER PROTESTARE QUI AL DISTRETTO SANITARIO PERCHÉ È AL DIRETTORE DI QUESTA STRUTTURA CHE SPETTA LA RESPONSABILITÀ DELLE FUNZIONI DI TUTELA DEI/DELLE PAZIENTI E DI VIGILANZA SULL’OPERA DEL PERSONALE SANITARIO OPERANTE NEL CARCERE.

In particolare i detenuti ci informano che, da parte del personale sanitario interno alla prigione, ci sono GRAVI E IMMOTIVATI RITARDI nell’intervenire tempestivamente, quando cioè ci si sente male, e che l’infermeria non è presidiata sulle 24 ore né sui 7 giorni, e questo significa che chi si sente male fuori dall’orario di apertura deve essere ogni volta accompagnato dalle guardie in ospedale (e di conseguenza, attendere che le guardie siano disponibili). CI SONO DETENUTI CON STOMIA CHE DEVONO ASPETTARE IL RITIRO DELLA SACCA DALLA MATTINA ALLA SERA. VENGONO SOMMINISTRATI PSICOFARMACI SENZA CONSENSO.

UNA SITUAZIONE DI GRAVE CARENZA LA VIVIAMO ANCHE FUORI DALLE MURA DEL CARCERE, NOI “PRIGIONIERI SOCIALI” NON RECLUSI, prigionieri di una società dove il settore sanitario viene chiamato _White Economy_ ed è considerato un settore produttivo a sé stante.

Dove ormai i costi tra prestazioni sanitarie offerte dal settore pubblico con la lievitazione del ticket e dal settore privato sono quasi i medesimi.

LA SANITÀ NON È PIÙ UN APPARATO CHE TENDE A GARANTIRE LA TUTELA DELLA SALUTE A TUTTA LA POPOLAZIONE, IN MODO OMOGENEO E GRATUITO, BENSÌ UN SETTORE DELL’INGRANAGGIO ECONOMICO IN CUI LA FUNZIONE SANITARIA È RIDOTTA E SORRETTA DA FUNZIONI PIÙ REDDITIZIE (RICERCA E UNIVERSITÀ).

Inoltre le persone recluse in via Spalato ci informano che GLI PSICOLOGI E GLI EDUCATORI, FIGURE CHE DOVREBBERO OCCUPARSI DI RENDERE PIÙ VELOCI
LE PRATICHE RELATIVE ALLE MISURE ALTERNATIVE AL CARCERE (RICORDIAMO CHE A UDINE SONO RECLUSE SOLO PERSONE CON PENE INFERIORI AI 5 ANNI) STIANO FACENDO DI TUTTO PER INGANNARE ED IMPAURIRE I DETENUTI APPARTENENTI ALLE FASCE PIÙ DEBOLI DELLA SOCIETÀ, MANIPOLANDO LE RELAZIONI E CONDIZIONANDO IL TRATTAMENTO.

A Udine come anche a Tolmezzo, dalle carceri trapelano squarci di una stessa realtà di repressione e pratiche di tortura (ricordiamo l’esposto del Garante nazionale Mauro Palma per gli abusi che si sono verificati il 19 maggio 2019 nel carcere di alta sicurezza del capoluogo carnico, dove le guardie hanno utilizzato un idrante per oltre un’ora contro un prigioniero là detenuto, lasciandolo nella cella allagata per tutta la notte): e sono frammenti che vanno a comporre UN UNICO
PROCESSO, DI SELEZIONE ED ESCLUSIONE, VOLTO A SPINGERE COSTANTEMENTE VERSO IL BASSO IL COSTO DELLA FORZA-LAVORO: DA UN LATO PRODURRE LARGHE FASCE DI SOCIETÀ UTILIZZABILI COME MANODOPERA PRECARIA E MALPAGATA, DALL’ALTRO GESTIRE LE ECCEDENZE ESCLUSE ATTRAVERSO LA SFERA PENALE, DIVENTATA A SUA VOLTA UN NUOVO CAMPO DI INVESTIMENTO PRODUTTIVO.

OGGI I TASSI DI CARCERAZIONE SONO IN AUMENTO PERCHÉ IL LEGISLATORE HA PRODOTTO NUOVE TIPOLOGIE DI REATO E AGGRAVANTI PER CHI DESTEREBBE ALLARME SOCIALE. In proposito diamo una cifra, relativa certo a una situazione più estrema di quella italiana ma che dà un’idea di ciò di cui stiamo parlando: la popolazione carceraria degli Stati Uniti è di 2 milioni e 300 mila persone… un numero pari al totale dei lavoratori occupati nel settore agricolo (e industrie affini) di quel Paese!

IN QUESTA OTTICA DI SELEZIONE/ESCLUSIONE VANNO INSERITE PURE TUTTE LE STRUTTURE PER INTERNARE GLI IMMIGRATI PRIVI DI DOCUMENTI IN REGOLA, I CENTRI DI PERMANENZA PER IL RIMPATRIO (CPR), AUTENTICI LAGER. E, scendendo a catena, tutta l’ambigua galassia dell’accoglienza ai rifugiati, vera e propria fabbrica di forza-lavoro a costo zero, una sfera dove si sperimentano nuovi obbiettivi di docilità: non solo attraverso il controllo e lo sfruttamento, ma con l’interiorizzazione di norme comportamentali e standard di vita imposti, da rispettare per non ripiombare nel pantano della clandestinità.

CONTRO SFRUTTAMENTO E CONTROLLO! SOLIDARIETÀ AI PRIGIONIERI DELLA GALERA DI UDINE! SANITÀ E CURE PER I PROLETARI E LE PROLETARIE! FUORI  IL CARCERE E IL CAPITALE DALLE NOSTRE VITE! CHIUDERE TUTTI I CPR! SOLIDARIETÀ AI PRIGIONIERI DEL CPR DI GRADISCA! RICORDANDO VAKHTANG ENUKIDZE, PERCHÉ L’ENNESIMA MORTE DI STATO NON PASSI SOTTO SILENZIO!

ASSEMBLEA PERMANENTE CONTRO IL CARCERE E LA REPRESSIONE

Contatti:  liberetutti@autistiche.org

Associazione “Senza Sbarre”    Casella Postale 129    34121 Trieste

Sciacca Giuseppe

Militante anarchico arrestato a Cerro Veronese (VR) il 26/11/2019 dopo una perquisizione domiciliare alla ricerca di armi e materiale esplodente. E’ indagato dalla Procura di Torino all’interno dell’operazione Scintilla per l’invio di 15 plichi esplosivi alle sedi di aziende coinvolte nella gestione dei CPR, che nella collocazione di sei ordigni rudimentali presso uffici postali di Torino, Bologna e Genova.

Puntata del 22/11/2019 L’operazione “Scintilla”

“Scintilla” è il nome di un’operazione repressiva creata dalla Questura di Torino per arginare le iniziative di solidarietà verso chi è rinchiuso in carceri e CPR, per colpire un movimento di lotta contro queste strutture repressive e culminata con lo sgombero di uno spazio torinese autogestito da più di vent’anni (l’Asilo Occupato). Sono stati arrestati all’inizio di febbraio 2019 sei militanti anarchici (l’ultimo e settimo il 26 novembre 2019 a Cerro Veronese) accusati di “Aver promosso, costituito, organizzato e partecipato a un’associazione sovversiva (ex art. 270 c.p.) diretta e idonea a influire sulle politiche nazionali in materia di immigrazione mediante la ripetuta distruzione dei CIE/CPR e con sistematici atti di violenza e intimidazione nei confronti delle imprese impegnate nella gestione delle sopra indicate strutture di accoglienza” sono le frasi nell’ordinanza del Gruppo Antiterrorismo della Procura di Torino. Tra gli episodi sotto la lente della Procura vi sono anche due attacchi ad uffici postali torinesi. Ricordiamo che la compagnia aerea Mistral Air di Poste Italiane è responsabile dei rimpatri di detenuti all’interno dei CPR in Italia e quindi complice delle deportazioni per mano delle questure soprattutto con l’ultimo “decreto sicurezza bis”. Analizziamo questa operazione repressiva con le parole dell’avvocato Notaro del Foro di Torino.

Non dimentichiamo Egidio

Egidio è morto a 82 anni nel carcere duro di Parma dopo un anno di reclusione: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La drammatica vicenda risale a poco più di un anno fa, quando Egidio si ritrova a varcare le porte del carcere parmense perché nel 2012 aiutò un migrante dell’est a varcare il confine italiano. Non era un trafficante di esseri umani, non aveva guadagnato niente da quell’episodio se non il piacere di aver dato una mano a qualcuno che aveva bisogno di aiuto. Egidio è un migrante da quando aveva 17 anni, da quando partì per andare a fare il saldatore in Argentina. Lui sapeva cosa erano le frontiere. Tornato in Italia, chi lo conosceva bene ci parla di un’esistenza ai margini della società vissuta sempre con dignità. Grazie ad una associazione che promuove lotte per il diritto di tutti ad avere una casa, finalmente l’aveva ottenuta dal comune di Parma. Ma la condanna per quel reato continuava a covare sepolta sotto di lui e a dicembre del 2018 è stato arrestato e condannato al regime 4bis come un pericoloso criminale. Anziano e senza avvocati, alcuni attivisti erano riusciti, trovandogli un avvocato di fiducia, a fargli ottenere gli arresti domiciliari grazie al ricovero ospedaliero. Tutto vano. Si è spento il 6 di settembre dopo appena una settimana di ricovero, ucciso da un tumore ai polmoni.

Bruna Giuseppe

Militante anarchico arrestato il 21 maggio 2019 assieme ad atri due compagni per un’indagine dei carabinieri del ROS chiamata operazione “Prometeo” . Sono accusati dell’invio di tre plichi esplosivi destinati al pm Antonio Rinaudo (da sempre impegnato nel torinese contro le Brigate Rosse ieri ed i No Tav oggi), al pm Roberto Sparagna (anch’esso torinese ed impegnato da sempre nella caccia all’anarchico) e al direttore a Roma del Dipartimento Amministrativo Penitenziario Santi Consolo.

 

up date 16/11/2021: informiamo che a Giuseppe sono stati finalmente concessi gli arresti domiciliari.

Savio Natascia

Militante anarchica arrestata il 21 maggio 2019 assieme ad atri due compagni per un’indagine dei carabinieri del ROS chiamata operazione “Prometeo” . Sono accusati dell’invio di tre plichi esplosivi destinati al pm Antonio Rinaudo (da sempre impegnato nel torinese contro le Brigate Rosse ieri ed i No Tav oggi), al pm Roberto Sparagna (anch’esso torinese ed impegnato da sempre nella caccia all’anarchico) e al direttore a Roma del Dipartimento Amministrativo Penitenziario Santi Consolo.

Casa Circondariale di Vigevano
Via Gravellona, 240
27029 Vigevano (PV)

(update 1/6/2021)

 

Lettera di Natascia pubblicata il 22/8/2020:

https://www.autistici.org/mezzoradaria/uno-scritto-di-natascia-dal-carcere-piacentino-delle-novate/

 

 

Dolce Luca

Militante anarchico arrestato in Trentino il 19/02/2019 nell’Operazione Renata assieme ad altri sette compagni.

– Lettera di Luca dal carcere –

Berdusco Giulio

Casa circondariale 

via Paluzza n. 77
33028 TOLMEZZO (UD)

 

Militante anarchico arrestato in Trentino il 19/02/2019 nell’Operazione Renata assieme ad altri sette compagni.

Parolari Andrea

Casa Circondariale

Via Basilio Dalla Scola, 150
36100 Vicenza (VI)

 

Militante anarchico arrestato in Trentino il 19/02/2019 nell’Operazione Renata assieme ad altri sette compagni.

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