Ultime notizie
Home » Archivio per il tag: società (pagina 2)

Archivio per il tag: società

Letture: “Cuore nero” di Silvia Avallone

L’unico modo per raggiungere Sassaia, minuscolo borgo incastonato tra le montagne, è una strada sterrata, ripidissima, nascosta tra i faggi. E da lì che un giorno compare Emilia, capelli rossi e crespi, magra come uno stecco, un’adolescente di trent’anni con gli anfibi viola e il giaccone verde fluo. Dalla casa accanto, Bruno assiste al suo arrivo come si assiste a un’invasione. Quella donna ha l’accento “foresto” e un mucchio di borse e valigie: cosa ci fa lassù, lontana dal resto del mondo? Quando finalmente s’incontrano, ciascuno con la propria solitudine, negli occhi di Emilia – “privi di luce, come due stelle morte” – Bruno intuisce un abisso simile al suo, ma di segno opposto. Entrambi hanno conosciuto il male: lui perché l’ha subito, lei perché l’ha compiuto – un male di cui ha pagato il prezzo con molti anni di carcere, ma che non si può riparare. Sassaia è il loro punto di fuga, l’unica soluzione per sottrarsi a un futuro in cui entrambi hanno smesso di credere. Ma il futuro arriva e segue leggi proprie; che tu sia colpevole o innocente, vittima o carnefice, il tempo passa e ci rivela per ciò che tutti siamo: infinitamente fragili, fatalmente umani. Con l’amore che solo i grandi autori sanno dedicare ai propri personaggi, Silvia Avallone ha scritto il suo romanzo più maturo, una storia di condanna e di salvezza che indaga le crepe più buie e profonde dell’anima per riempirle di compassione, di vita e di luce.

 

https://www.libreriarizzoli.it/…/eai978881718460/

Letture: “Respiro” di Barbara Balzerani

I rimandi tra dimensione privata, vicende pubbliche e impazienza di cogliere i segni di un possibile Che fare? in un mondo di relazioni politiche andato in frantumi. Tempo passato a nutrire la forza per contrastare la pervasività della mercificazione, la remissività alle nuove paure indotte, l’isolamento di sopravvivenza, la delazione organizzata, la fabbrica delle menzogne, la scienza-
religione, il governo della tecnica, il consenso ai provvedimenti del potere, la propaganda ossessiva.
Questo testo è il tentativo di raccontare un film dell’orrore intravisto come da dietro il vetro di un acquario opacizzato. È la narrazione dell’intersecarsi di una malattia, di una pandemia e di una guerra in due anni di sospensione del tempo e della vita sociale. È il racconto dell’agonia di un sistema che non prevede il diritto al respiro.

Prefazione di Filippo Kalomenìdis

Barbara Balzerani

nei primi anni Settanta milita in Potere operaio, poi nelle Brigate rosse. Al termine di una lunga latitanza viene arrestata e sconta 25 anni di carcere. DeriveApprodi ha pubblicato tutte le sue opere: Perchè io, perché non tu (2009),  Cronaca di un’attesa (2011), Compagna luna (2013), Lascia che il mare entri (2014), La sirena delle cinque (2015), L’ho sempre saputo (2017), Lettera a mio padre (2020).

https://deriveapprodi.com/libro/respiro/

Nuove proiezioni: “Io capitano” di Matteo Garrone

SINOSSI

Io Capitano racconta il viaggio avventuroso di Seydou e Moussa, due giovani che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare.

COMMENTO DEL REGISTA

Io Capitano nasce dall’idea di raccontare il viaggio epico di due giovani migranti senegalesi che attraversano l’Africa, con tutti i suoi pericoli, per inseguire un sogno chiamato Europa. Per realizzare il film siamo partiti dalle testimonianze vere di chi ha vissuto questo inferno e abbiamo deciso di mettere la macchina da presa dalla loro angolazione per raccontare questa odissea contemporanea dal loro punto di vista, in una sorta di controcampo rispetto alle immagini che siamo abituati a vedere dalla nostra angolazione occidentale, nel tentativo di dar voce, finalmente, a chi di solito non ce l’ha. (dal sito sella Biennale di Venezia: https://www.labiennale.org/it/cinema/2023/venezia-80-concorso/io-capitano ).

TRAILER

https://www.youtube.com/watch?v=idErmD0bA_M

Letture: “La classe è morta – Storia di un’evidenza negata” di Carla Cerati

A cura di Pietro Barbetta
Prefazione di: John Foot
Postfazione di: Silvia Mazzucchelli

Morire di classe uscì nel 1969. Era un libro curato da Franco e Franca Basaglia, un volume d’immagini e commenti, di denuncia e speranze. Speranze che le cose potessero cambiare, che la giustizia entrasse nelle mura della salute mentale e i pazienti fossero trattati con dignità.
L’impresa è riuscita? Sono scomparse, si sono rarefatte, immagini di quel tipo, oppure si sono trasferite sul territorio, fuori le mura, dentro altre mura invisibili, fatte di molecole ad alto dosaggio e di fasce pendenti dai lettini?
Questo volume, a partire dalle storiche immagini di Morire di classe di Carla Cerati, prova a riattualizzare il tema dell’universo concentrazionario manicomiale, rinchiuso in ospedale, nella forma di trattamento sanitario obbligatorio, e nei reparti di osservazione psichiatrica nelle carceri.

https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857599236

Letture per ragazzi: “Giuditta e l’orecchio del diavolo”.

In un paese di montagna, nell’autunno del 1944, una bambina viene portata di nascosto a casa di Caterina, la moglie di Sandokan, il capo della banda partigiana che opera su in montagna. È cieca, con occhi inquietanti. Si chiama Giuditta, ed è scampata alla deportazione di tutta la sua famiglia. Giuditta è strana: è in grado di andare in giro per i sentieri della montagna come se ci vedesse, conosce tutte le erbe e i rimedi come le fattucchiere e parla con gli animali. Un giorno scopre l’Orecchio del Diavolo, un posto misterioso e maledetto dove si trova un muro alto e concavo, con al centro un sedile. Seduta lì, Giuditta sente le voci che arrivano dal fondovalle. Così, ogni giorno, torna all’Orecchio del Diavolo. ascolta le voci e i rumori, e riesce ad avvertire in anticipo i partigiani quando i tedeschi si mettono in moto. Per la vigilia di Natale Sandokan e otto dei suoi tornano in paese. Ma quando all’uscita dalla messa, passata la mezzanotte, sono circondati dai tedeschi è chiaro che qualcuno ha fatto la spia e li ha venduti. Giuditta allora sale all’Orecchio del Diavolo e resta lassù in ascolto, giorno e notte, per scoprire chi è il traditore…
Giuditta e l’orecchio del diavolo ha vinto la settima edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi nella categoria 11+.

Letture per bambini: “Awa libera tutti”.

Ragazzi di tutto il mondo unitevi: Awa ha bisogno di voi, il mondo ha bisogno di voi!

Il Villaggio delle Libere Menti è un luogo speciale: appollaiato sopra cinque baobab, è proprio come una piccola città. Qui vive un gruppo di ragazzi provenienti da tutto il mondo e con una sola missione: aiutare i bambini in difficoltà. A capo di questa banda un po’ scalcagnata c’è Awa, una ragazzina piccola e tosta. Un giorno i ragazzi ricevono una richiesta di aiuto che sembra provenire da una nave misteriosa. Come potranno intervenire? E soprattutto, chi è in pericolo?

Il nuovo romanzo di Francesco D’Adamo, per chi ama le avventure e difende i più deboli.

https://editriceilcastoro.it/libri/awa-libera-tutti/

Letture per ragazzi: “Il corvo” di Evgenij Rudasevskij

Dima ha quattordici anni e tanta voglia di sentirsi adulto. L’occasione per dimostrare a se stesso e agli amici di essere ormai un uomo si presenta quando lo zio Nikolaj lo invita a partecipare a una battuta di caccia allo zibellino nel cuore della taiga insieme ad altri due compagni. Immerso nella natura ostile dell’inverno siberiano, Dima segue affascinato i cacciatori ed è impaziente di imbracciare il fucile e abbattere la sua prima preda. Ma, inaspettatamente, di fronte alla reale prospettiva di uccidere un essere vivente, uno strano malessere lo assale. La foresta non gli appare più come un terreno di conquista, ma come un’alterità pulsante di vita da ammirare e rispettare. Benché Dima si sforzi di imitare gli adulti, con il trascorrere dei giorni questa nuova consapevolezza si rafforza, insieme al rifiuto della crudeltà verso gli animali. È l’incontro con un grosso e scaltro corvo che si fa beffe dei cacciatori a dare una svolta alla vicenda. E se all’inizio della storia Dima si rammaricava dell’assenza di cicatrici sul suo corpo di ragazzino, ora ci sarà lotta, ci saranno ferite… Età di lettura: da 8 anni.

https://www.edizionisanpaolo.it/varie_1/ragazzi/narrativa-san-paolo-ragaz/libro/il-corvo.aspx

Documentario: “After work” di Erik Gandini

La nostra è una società basata sul lavoro. Fin dall’infanzia ci viene insegnato ad essere orientati al risultato e ad essere competitivi.

La maggior parte dei lavori esistenti oggi potrebbe scomparire nei prossimi 15 anni  per via dell’automazione e dell’intelligenza artificiale. Potremmo presto dover ripensare al ruolo che il lavoro ha nelle nostre vite come elemento centrale della nostra esistenza.

L’approccio di questo documentario è esistenziale, curioso e cinematografico.  Attraverso le esperienze dirette dei suoi protagonisti in quattro nazioni emblematiche – Kuwait, Corea del Sud, Usa e Italia – After Work esplora cos’è oggi l’etica del lavoro e come potrebbe essere un’esistenza libera dal lavoro.

https://www.fandango.it/film/after-work/

https://www.youtube.com/watch?v=QgaUE9XYd0E

Letture: “Il Paese delle armi” di Giorgio Beretta

Falsi miti, zone grigie e lobby nell’Italia armata

L’Italia è il Paese delle armi?

Questo libro affronta il tema della produzione, del commercio e dell’uso delle armi “comuni” nel nostro Paese: demolisce falsi miti, fa luce su zone grigie e reticenze interessate, sugli omicidi con armi legalmente detenute e sulle falle nel sistema di controllo.

Una vera e propria inchiesta sulle armi nel nostro Paese.

Un lavoro certosino e paziente che Giorgio Beretta condensa in queste pagine. In Italia si stimano – la trasparenza resta una chimera – tra 3 e 4 milioni di persone armate, con armi “comuni”, per la difesa personale, l’attività venatoria, il tiro sportivo. Armi definite “leggere” ma che l’ex Segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, non esitò a definire “armi di distruzione di massa”, non meno letali di quelle per uso militare. Armi che uccidono anche quando sono detenute in modo legale, come dimostrano le tragiche statistiche di omicidi e femminicidi.

Che cosa fare per contrastare la “cultura” delle armi, le sue lobby e le conseguenze del loro uso? Innanzitutto maggiore trasparenza sul numero di porti d’arma, sulla diffusione delle armi legali e sulle comunicazioni ai familiari, controlli più stringenti e costanti sui requisiti psicofisici di chi possiede un’arma, stop alle rutilanti manifestazioni fieristiche aperte al pubblico e ai minori, un codice per la responsabilità sociale e ambientale delle imprese produttrici.

Con la prefazione di Piergiulio Biatta, presidente dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa-OPAL di Brescia.

Il libro esce in collaborazione con OPAL di Brescia.

La copertina è di Mauro Biani, noto vignettista, illustratore, scultore.

Gli autori

Giorgio Beretta

Giorgio Beretta è analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di “armi leggere” e dei rapporti tra finanza e armamenti. Da alcuni anni si dedica in particolare al tema della diffusione delle armi in Italia, in relazione al fenomeno degli omicidi in famiglia e dei femminicidi. Svolge la sua attività di ricerca per l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) di Brescia, che fa parte della Rete italiana pace e disarmo (RiPD). Ha pubblicato diversi studi e contributi sulla diffusione delle armi in Italia. Scrive per varie riviste tra cui “Il Mulino” e quotidiani nazionali tra cui “il manifesto” e “Avvenire”, oltre che sui siti di Unimondo.org e Osservatoriodiritti.it e per la rivista “Missione Oggi”.

https://altreconomia.it/prodotto/il-paese-delle-armi/

Letture: “Resta con me, sorella” di Emanuela Canepa

Da quando suo padre è morto di febbre spagnola, Anita, orfana di madre dall’età di sette anni, vive con la matrigna e i suoi due figli. Uno lavora con lei nel giornale in cui il padre prestava servizio. Un giorno il fratellastro ruba dalla cassa e Anita decide di prendersi la colpa, perché il suo misero stipendio di donna non basterebbe a mantenere la famiglia, mentre quello del fratellastro sí. Rinchiusa nel carcere della Giudecca, incontra Noemi, una ragazza ombrosa da cui tutte si tengono alla larga – «ha il demonio dentro», dicono – e dalla quale persino le suore mettono Anita in guardia. Ma lei ne subisce il fascino e, malgrado Noemi non riveli mai il motivo per il quale è stata condannata, Anita si confida con lei. Le due stringono un patto: progettano di costruire un futuro insieme, una volta fuori. Sono convinte di poter trovare la propria strada nel mondo anche senza un marito. Ma oltre la soglia della prigione l’esistenza travolge e confonde come il brulichio incessante per le strade di Venezia, obbligando Anita a fare i conti con sé stessa e con il segreto inconfessabile che Noemi nasconde.

Quali sogni ti erano concessi in Italia, negli anni Venti del Novecento, se non eri un uomo?

Con la consueta capacità di scrutare nell’animo femminile e nell’ambiguità delle relazioni, Emanuela Canepa racconta due donne che, imprigionate dal potere maschile o dalla propria incapacità di opporvisi, sognano di liberarsi dalle catene della Storia.

https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/resta-con-me-sorella-emanuela-canepa-9788806257712/

Scroll To Top