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Archivio per il tag: denuncia

Lettera-denuncia dal carcere di Opera (MI)

 

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“Ciao,

di operatori in questa sezione ce ne sono quattro, ma sono qui solo per guidarci nel progetto, per tutto il resto non hanno voce in capitolo; però c’è da dire che per tutte le nostre lamentele loro ci sono e fanno da portavoce, purtroppo inutilmente.

Il ragazzo marocchino, salvato da uno di noi dalla morte, dopo il suo gesto estremo è stato portato in isolamento a cella liscia, senza tv, lenzuola e tutto il resto, praticamente 14bis. Il paradosso è che dopo il suo gesto hanno iniziato a dargli le giuste cure per il suo dolore ai testicoli ed ora sta bene. Mi domando, uno che sta male per essere curato deve arrivare a tanto? Boh. Secondo le guardie, soprattutto i loro capi, è tutta simulazione. Ma, mi domando, se non gli veniva tolto il cappio dal ragazzo che l’ha trovato impiccato, sarebbe morto: chi morirebbe par una simulazione? Non c’è dubbio che il suo male, dolore è stato trascurato da medici e guardie, come spesso accade qui. Al ragazzo che l’ha salvato non hanno detto parola, però quando c’è da fare rapporti e buttare i detenuti in isolamento lo fanno subito.

Dei ragazzi che hanno subito punizioni per la raccolta di firme su richieste di mettere fine a tante schifoserie, ti posso dire che stanno tutti bene e che sono in sezione, alcuni devono ancora pagare il periodo di isolamento. Si vedrà.

Passare l’estate qui a Milano so che non è bello, da libero è capitato anche a me, comunque grazie a questo sporco sistema retto da indegni politici mangia soldi, tante persone si trovano in una situazione di disagio senza lavoro e soldi. Ti giuro darei fuoco alla Camera e al Senato, puzzano tutti di marcio, ma in galera non ci finiscono mai, a differenza dei poveri disgraziati come me che, per far mangiare i propri figli vanno a fare reati.

Saluta tutti/e i/le compagni/e sempre a pugno chiuso e a testa alta”.

Settembre 2016

Saccheggi nel carcere di Livorno

Lettera-denuncia dal carcere di Livorno circolata in rete:

“Ciao ragazzi,

sono arrivati i libri, sono bellissimi, specialmente Charlie Bauer. Non immaginate quanto tempo mi sono impegnato a leggerli; mi è passato più veloce il tempo, mentre leggevo con la testa evasa da queste mura. Quei libri mi hanno aiutato tanto distraendomi un po’ e facendo passare prima le lunghe giornate di noia che ci sono. I libri cambiano in meglio le nostre giornate.

Il caldo è insopportabile, si soffoca, siamo pieni di zanzare e scarafaggi in cella, per non parlare dei topi grandi come gatti che girano intorno al carcere. Le zanzare ci mangiano, compriamo tutti gli zampironi. Ci siamo inventati una trappola per dare la caccia alle zanzare. In pratica è una bottiglia di plastica capovolta con infilato nel foro del tappo il manico della scopa; la bottiglia viene bagnata di olio, il bastone lo si lega alla branda innalzandolo verso l’alto, nel volare le zanzare prima o poi si posano sulla bottiglia e ci rimangono attaccate, muoiono. Quasi tutti ne abbiamo costruita una, ci arrangiamo come si può.

Le guardie della spesa per la cucina dei detenuti prendono da questa tutto quello che gli serve a casa per cucinare e mangiare; gli oggetti che ci vendono nel sopravvitto i prezzi sono da insulto, inoltre tutto quello che avanza se lo prendono le guardie addette. E’ tutto un mangia mangia che va contro di noi, che subiamo; qualcuno diventa lecchino, viene insomma messo a tacere dai regali delle guardie. Pochi riescono a sottrarsi a questi traffici.

Anche leggendo questi libri si vede chiaramente com’è cambiato il detenuto. L’unione e le rivolte di un tempo sono sempre più rare, l’unione tra detenuti non è più comune come prima. Ogni problema che si ha con la polizia penitenziaria è solo tuo, e combatti da solo contro loro. E queste cose sono all’ordine del giorno. Una volta non era così.

Ciao ragazzi vi auguro una buona estate”

(luglio 2016)

Lettera-denuncia dal carcere di Vibo Valenzia

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