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Archivio per il tag: comunicato

MERDE – CESSI – CHIAVICHE

Riceviamo, condividiamo e pubblichiamo:

Queste sono le parole che abbiamo sentito risuonare in questi ultimi mesi dalle bocche di numerosi familiari di persone detenute, riferite per lo più all’operato vigliacco e vendicativo di giudici, magistrati, ministri e viceministri operanti nella sfera della sorveglianza, della repressione, della reclusione. Della “Giustizia”, insomma… che in questo periodo di emergenza-Covid, ha preferito mostrare il pugno di ferro invece di mettere in atto misure adeguate a preservare veramente la vita di chi si trova in carcere.

Oggi, più di sempre, ci uniamo a questo coro.

Oggi, che lo Stato ci strappa, arrestandoli, altri 7 tra compagni e compagne, i nostri cari.

Oggi, che la procura di Bologna rende operativi dei mandati di cattura ideati, ed eseguiti in piena notte, dai Reparti Operativi Speciali dei carabinieri, e impone ad altri/e 5 l’obbligo di dimora a Bologna, rientro notturno e firme quotidiane.

L’inchiesta ripercorre il modus operandi di ormai decine di altre in passato, il ciclico e strumentale utilizzo dell’articolo 270 bis, l’associazione con finalità di terrorismo, che tutto giustifica. Soprattutto i mezzi impiegati, i soldi spesi per farlo, e i tempi d’indagine prolungati.

Questa inchiesta infatti è un po’ datata (sembra prendere avvio nel 2018)… ma una nota della procura ci chiarisce il perché, nonostante la richiesta delle custodie cautelari fosse depositata nei loro uffici già dal luglio 2019, proprio ora viene accordata.

Non è nostra abitudine citare certe fonti, ma questa volta ce la sentiamo, ché questa nota ci suggerisce un paio di considerazioni: 1) […] “Le evidenze raccolte in questo ultimo periodo, caratterizzato dalle misure di contrasto all’emergenza epidemiologica del Covid-19, hanno evidenziato l’impegno degli appartenenti al sodalizio[…] ad offrire il proprio diretto sostegno alla campagna “anti-carceraria”, accertando la loro partecipazione ai momenti di protesta concretizzatisi in questo centro” (Bologna).

Come spesso accade, è la generosità – e l’impegno, certo -, delle compagne e dei compagni che viene punita.

Non ci fossero state le rivolte a rivendicare vita e dignità, e le iniziative fuori a sostenerle, la “questione carcere” e le morti, pesanti come macigni che si porta dietro, sarebbero rimaste tombate nel silenzio.

2) […] “In tale quadro, l’intervento, oltre alla sua natura repressiva per i reati contestati (ma ciò non dovrebbe avvenire a processo concluso? Cioè una volta eventualmente accertate le responsabilità?), assume una strategica valenza preventiva volta ad evitare che in eventuali ulteriori momenti di tensione sociale, scaturibili dalla particolare descritta situazione emergenziale possano insediarsi altri momenti di più generale “campagna di lotta antistato” oggetto del citato programma criminoso di matrice anarchica. ” […]. E la valenza preventiva connaturata a qualsiasi misura cautelare, non dovrebbe riferirsi al pericolo di reiterazione di un qualche reato, un po’ più specifico di un opinabile “istigazione” al limite del “delitto d’opinione”?

Certo, se la custodia cautelare è già considerata come repressione dei reati contestati, è evidente che si può affermare senza problemi che in questo già claustrofobico momento bisogna prevenire, anche tramite la privazione della libertà, l’azione di chiunque si permetta di mettere in discussione la natura e le scelte dello stato (che nel mentre ha mostrato cosa – e chi – è sacrificabile) … come se non fossero esse stesse a provocare la tensione sociale.

Oggi più di sempre possiamo solo dire di essere orgogliose/i di avere delle compagne e dei compagni che anche nei periodi più difficili non rinunciano a battersi per ciò che si ritiene giusto! Contro ciò che risulta inaccettabile! E che sempre più persone arriveranno a comprendere volenti o nolenti, non perché lo dicono gli anarchici, ma perché, come questi tempi hanno reso evidente, lo stato non fa sconti a nessuno.

In quanto alla formula del terrorismo, a onor del vero usata e abusata nel corso del tempo, e sempre spendibile strumentalmente nel teatrino mediatico, non sprechiamo parole.

Ad Elena, Stefi, Nicole, Zi peppe, Guido, Duccio, Leo, rinchiusi nelle varie sezioni penitenziarie di Alta Sicurezza adibite ai sovversivi e alle sovversive; ad Emma, Otta, Martino, Tommi, Angelo, colpiti dalle altre misure restrittive, va tutta la nostra solidarietà, il nostro sostegno, il nostro affetto.

LIBERE SUBITO, LIBERI SUBITO!

Roma, 13 maggio 2020.

NED-PSM

Ecco la loro “ripresa”

Riceviamo, condividiamo e pubblichiamo:

Ancora arresti, ancora compagne e compagni sequestrati, ancora sedi collettive perquisite e case messe sotto sopra.
Ancora accuse di associazione sovversiva, articolo 270bis…
Ancora una volta dei lavoratori, dei precari, degli studenti impegnati nella critica sociale e politica contro questo sistema vengono colpiti con la repressione.

Tutto questo:
– mentre continua la demente e demagogica guerra contro il “nemico” Covid, orchestrata ad arte per nascondere le reali responsabilità delle migliaia di morti causate da anni di tagli al sistema sanitario nel suo complesso, da disorganizzazione e meschini giochi di potere finalizzati solo alla difesa degli interessi economici di padroni e speculatori;

– mentre continua l’esclusione capillare dalle cosiddette “necessità primarie” di ogni forma di libertà di espressione e di organizzazione sindacale e politica (primario è solo “poter” lavorare e “poter” riprodursi);

– mentre si prospetta già come, nel prossimo futuro, questa crisi verrà fatta pagare ai lavoratori e alle fasce sociali più deboli, già pesantemente colpite da questi mesi di lock down, con sacrifici e azzeramento “per emergenza” di ogni diritto e di ogni strumento di salvaguardia;

– mentre continuiamo ad assistere all’arbitrio impunito di forze dell’ordine di vario genere, finalmente libere (loro sì) di scorrazzare in ogni territorio per colpire, multare, umiliare;

– mentre (come succede proprio a Bologna in questi giorni) chi sfrutta bestialmente sia i lavoratori e le lavoratrici straniere e sia le persone bisognose di assistenza viene bonariamente messo agli
arresti domiciliari… perché evidentemente sfruttare è consentito, ma questa ha davvero esagerato un po’!

Ma lo dichiarano loro stessi! L’operazione ha “una strategica valenza preventiva” per “evitare che in eventuali ulteriori momenti di tensione sociale causati dall’attuale situazione emergenziale” possano verificarsi “altri momenti di più generale ‘campagna di lotta anti-stato”, considerato che le e gli indagate/i avrebbero partecipato “all’organizzazione di incontri riservati per offrire il proprio diretto sostegno alla campagna ‘anti-carceraria’”, ed è stata accertata “la loro partecipazione ai momenti di protesta” alla Dozza.

Bene, è proprio per questo che noi stiamo dalla loro parte!

Perché per noi è chiaro che in questo momento è sempre più importante non accettare che questa ennesima “emergenza” venga usata per assestare il colpo definitivo ad ogni opposizione sociale, cancellando nel contempo ogni conquista ottenuta con anni di lotte del secolo scorso.

Ed è per questo che esprimiamo loro amore, solidarietà, fratellanza! Invece ai padroni, agli sfruttatori, agli speculatori, a chi li difende con la toga o con la divisa, ai veri responsabili di questo disastro sociale non possiamo che augurare… che PESTE LI COLGA!

Solidali

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