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Archivio per il tag: carcere

Altoè Daniele

Attivista arrestato il 19 aprile 2020 a Torino, quando, per difendere dal brutale arresto due immigrati raggiunti dalle forze di Polizia davanti l’ingresso di uno spazio occupato in Corso Giulio Cesare, si sono vissuti momenti di tensione in seguito alle provocazioni degli agenti giunti sul posto. E’ accusato di favoreggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Assieme a lui sono stati arrestati anche altri 3 attivisti: Giordana Laera, Maria Francesca Giordano, Samuele Cattini.

s05p04 – La Libertà

TAGS: mezzoradaria, libertà, oppressori, Erich Fromm, Michael Bakunin, società, capitalismo

Presentazione alla puntata sulla libertà cercando di individuare gli oppressori, individuando nelle parole di Erich Fromm la candizione attuale degli essere umani.

TAGS: mezzoradaria, libertà, capitalismo

Un analisi su come la libertà e la sua percezione sia cambiata nell’era del capitalismo

TAGS: mezzoradaria, libertà, fuga, evasione, desideri

Un breve testo in cui si descrive come la libertà venga cercata insistentemente con la fuga

TAGS: mezzoradaria, libertà, individualismo, vivere, Elilie Armand

Lettura di Vivere per vivere una poesia di Emile Armand

TAGS: mezzoradaria, libertà, schiavitù, carcere, emigrati, barconi, capitalismo

Libertà come antitesi della schiavitù. Libertà e.. libertà: stessa parola, concetti diversi

s05p02 – Privatizzazione carceri

TAGS: mezzoradaria, privatizzazione, carcere, lavoro, repressione, capitalizzazione

Parliamo della privatizzazioni delle carceri. Con uno sguardo approfondito sulla situazione dei carceri italiani.

Dalla quarta sezione, a Vicenza

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Riceviamo dalla rete e diffondiamo:

Riportiamo una lettera arrivata dal carcere San Pio X di Vicenza, firmata da alcuni detenuti della quarta sezione. La richiesta di diffusione di questo scritto nasce dalla necessità di far conoscere il comportamento delle guardie durante l’incendio di quattro giorni fa, guardie che avrebbero volontariamente omesso di soccorrere un detenuto asmatico svenuto per il denso fumo in sezione. Nello scritto si fa anche riferimento ad un altro incendio, avvenuto tre giorni prima. Il testo è riportato in maniera integrale, con l’aggiunta di qualche elemento di punteggiatura e un’ortografia normata. La sintassi è invece totalmente originale.

“Noi detenuti della 4a sezione testimoniamo con questo foglio che la notte del 12/07/16 verso le ore 22 circa è stato dato fuoco a un lenzuolo che ha causato fumo sintetico [sic], e poi sono state avvisate le guardie di intervenire con un modo rassicurante, per spegnere l’incendio e di bagnare tutta la cella, così il detenuto che si trovava dentro non poteva appiccare il fuoco di nuovo.

Ma non è stata una richiesta per la nostra sicurezza e vita ed infatti fu [sic] incendiata di nuovo la cella con i materassi di prodotti chimici, cosa che ha riempito tutta la sezione di fumo sintetico e molto tossico. A quel punto le guardie spengono il fuoco e ci fanno uscire per le scale. Un’ora dopo qualcuno di noi si accorge dell’assenza di E. che tutti sappiamo che soffre d’asma visto che è stato intossicato e ha respirato [il fumo di un] incendio di un cuscino la sera del 9/7, cioè tre giorni prima.

E solo un’ora dopo quest’ ultimo incendio sono andati a portare E. che era svenuto, e noi tutti eravamo al cancello.

Come si fa a non intervenire e spegnere il fuoco subito causati detenuti e cercare di non farci intossicare? Come si fa ad abbandonare un detenuto che soffre di asma respiratoria quando tutte le guardie sono a conoscenza del suo problema ? Poi abbiamo visto che e assistito a questa cattiva azione, sappiamo che sono andati subito all’ospedale per disintossicarsi , speriamo che diano a noi il modo di disintossicarsi, visto che abbiamo respirato la stessa aria delle guardie.

Vi ricordiamo che siamo esseri umani anche noi!!

Seguono le firme di 17 detenuti della quarta sezione”

Lettera di Claudio dal Mammagialla di Viterbo

È Ora di Liberarsi dalle Galere (OLGa)

olga2005@autistici.org – http://www.autprol.org/olga/

Lettera dal carcere di Viterbo

Ciao carissimi amici e compagni/i,

mi diletto a farvi sapere cosa succede qui a Viterbo, e quello che ho letto sull’opuscolo è veramente brutto che al giorno d’oggi e specialmente nel nostro paese: anzi in Italia, ci sono tanti problemi, in particolare in questo fottuto carcere ne sto passando di tutti i colori. Mi trovo all’inferno ma continuo a lottare come ho sempre fatto, mettendo a soqquadro tutto il sistema del loro schifoso potere.

Qui la repressione, gli abusi, le provocazioni, le istigazioni sono all’ordine del giorno, ti pestano, ti portano in isolamento anche per sciocchezze, ma con me hanno trovato pane per i loro denti. Ho preso un altro rapporto disciplinare perché un servo dello stato ha provato a mettermi le mani addosso, e mi sono infuriato con tutta la rabbia che ho nei loro confronti.

Hanno provato a portarmi in isolamento ma non ci sono riusciti, ma mi trovo nella mia cella chiusa. Per 20 giorni posso andare all’aria insieme agli altri comuni e farmi una doccia al giorno (nella busta trovate – e infatti ci sono – le notifiche del ‘consiglio di disciplina’ che “esclude” il compagno dalle “attività ricreative e sportive … per inosservanza di ordini o prescrizioni”…).

Non trovano il modo di farmela pagare cara e si ridicolizzano a farmi solo queste sciocchezze e dispetti. In sezione ho tutta la solidarietà dei detenuti e mi dicono di stare tranquillo che ‘hai quasi finito la tua lunga condanna e sei davvero un matto’. Ma non è così. Lotterò fino all’ultimo giorno, fino a quando non sono libero. Mi rompono i coglioni e io faccio lo stesso contro di loro (la violenza porta violenza).

Tocca fare qualcosa, ma dove posso fare da solo faccio l’impossibile per mettergli i bastoni fra le ruote, anche se avrò conseguenze. Odio questo sistema, lo stato e i suoi servi! Di carceri brutti ne ho conosciuti tantissimi, ma Viterbo è uno schifo. Non ha diritto a niente, per non parlare poi del magistrato di sorveglianza dott. sa  Carpitella infame, cattivissima. La conosco bene perché ho avuto a che fare per altri problemi quando mi trovavo qui dal 2004 fino al 2006. Mi conoscono e non possono vedermi, mi odiano; ma io li odio più di loro e gli auguro…!

Questo carcere sta sotto inchiesta per tutte le persone che sono morte in isolamento, perché in tempi passati c’era la squadretta della morte, ti entravano in cella, anche in sezione con la divisa antisommossa, caschi, scudi, manganello e potete immaginare come ti pestavano. Ma purtroppo succede ancora oggi, anche se la squadretta della morte non c’è più. Ma se ti portano in isolamento ancora ti pestano e ti spaccano le ossa e la testa. E’ successo poco tempo fa a un ragazzo che avevo conosciuto a Velletri. Dopo circa 5 giorni è stato trasferito a Civitavecchia, dove sta meglio.

Grazie a mio fratello e all’avvocato mi sono tutelato (mi mancano pochi mesi al fine pena), con un esposto riguardo alla mia incolumità: io devo stare in regime aperto perché è certificato che ho la ‘seminfermità mentale’, ma se ne fregano.

Un saluto a Davide Delogu che sta passando un brutto periodo, ti sono arrivate le lettere?

Un saluto a tutti/e i prigionieri a testa alta e a pugno chiuso, un saluto anarchico ribelle rivoluzionario, a presto a tutte e tutti in libertà!

Claudio

17 giugno 2016

Claudio Perrone, Strada S. Salvatore, 14/b  – 01100 Viterbo

sp04p39 – Labile istante di vuoto

TAGS: mezzoradaria, Musumeci, 41bis, musica, lettera, labile istante di vuoto, contrasto, partigiani, antifascismo, lotta armata, rivoluzione, carcere, amore, odio

Una trasmissione diversa, dove non si parlerà di carcere ma bensì se ne canterà insieme progetto acustico “Labile istante di vuoto”

Video: “Battitura carcere di Siano”

Lettera-denuncia dal carcere di Vibo Valenzia

Matteo e Peppino su Devastazione e Saccheggio – s04p36

TAG: mezzodararia, repressione, devastazione e saccheggio, codice rocco, Roma, Milano, Cremona, Dozza, Emilio, antifascismo, primo maggio, 15 ottobre

Con Matteo, un ragazzo arrestato con l’accusa di Devastazione e Saccheggio per gli scontri avvenuti a Cremona durante la manifestazione chiamata in solidarietà dopo che un gruppo di fascisti di Casapound aggrediscono mandando in coma Emilio un compagno del centro sociale Dordoni, e Peppino, della campagna scateniamoli che si occupa di seguire con attenzione i processi per il reato di Devastazione e Saccheggio, facciamo il punto della situazione su Cremona, il 15 Ottobre romano e il 1 Maggio a Milano.

TAG: mezzoradaria, carcere, 41bis, pagine contro la tortura, coreca, l’aquila, manifestazione, campagna, libri

In compagnia di Francesco, un compagno del collettivo anticarcerario regionale, andiamo a fare una desamina di quello che è stata la campagna “Pagine contro la tortura” partendo da quelli che sono stati i presidi e le iniziative contro l’assurdo divieto, per i detenuti in reclusi nelle sezioni di 41 bis, di ricevere libri arrivando alla manifestazione nazionale che si terrà a l’Aquila il 25 giugno.

Video: La condizione dei minori figli di detenuti

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