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Letture: “Per qualche metro e un po’ d’amore in più”

Per qualche metro e un po’ d’amore in più

Per qualche metro e un po’ d’amore in più
Raccolta disordinata di buone ragioni per aprire il carcere agli affetti

416 pagine, 207 testi provenienti da più di 60 Carceri italiane e da una ventina di Scuole superiori
a cura di Angelo Ferrarini, docente al laboratorio di lettura scrittura ascolto
introduzione di Ornella Favero, direttrice di Ristretti Orizzonti e presidente della Conferenza nazionale Volontariato Giustizia
stampa a cura di Grafiche Turato, Rubano, Padova. Copertina di Antonio Boffa

Tema del volume sono gli affetti ristretti, cioè i sentimenti e i rapporti limitati, interrotti, chiusi, raccontati dalle esperienze di chi sta subendo la condanna e di chi ha cercato di tenere i legami nonostante gli spazi e i tempi dei colloqui o di una telefonata, con prime vittime proprio le famiglie e i figli. Il volume nasce dal tema di discussione e confronto proposto nell’Anno Scolastico 2013-14 a scuole, associazioni, istituti di pena con il titolo: “Per qualche metro e un po’ d’amore in più”. Nel corso del 2014 e all’inizio del 2015 sono arrivati alla redazione interna ed esterna di «Ristretti» centinaia di testi, rivisti poi e riuniti con un lavoro a più mani fino alla fine del 2016.
Arricchito di note e di appendice, stampato in mille copie, ha un costo di 15 €, che andranno a totale sostegno delle attività dell’Associazione Granello di Senape – Ristretti Orizzonti, essendo il costo di stampa già stato coperto dal crowfunding.
Il volume è corredato da un segnalibro con elenco dei 100 donatori del crowfunding.

PER INFO: redazione@ristretti.it

Fuga d’affetto

Prodotto finale del laboratorio «Fare cinema in carcere… libera la bellezza», nato dalla collaborazione della coop. sociale Sirio e l’ass. culturale Kinoki con il Liceo artistico Paolo Toschi di Parma. Il laboratorio ha visto la partecipazione di 25 detenuti nelle sezioni di Alta Sicurezza 1 e 3 degli Istituti Penitenziari di Parma, condannati a pene ostative, esclusi cioè dalle misure alternative al carcere, che da giugno 2013 hanno seguito lezioni e seminari sul linguaggio cinematografico e televisivo, fino alla scrittura, dopo sei mesi, del soggetto. Il video è stato poi realizzato dai ragazzi del liceo artistico Toschi che da febbraio a luglio 2014.

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