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Sulla morte di Valerio Guerrieri

Sulla morte di Valerio Guerrieri

Guai giudiziari per la direttrice di Regina Coeli, Silvana Sergi, che si trova ora a dover rispondere di omissione di atti d’ufficio, morte come conseguenza di un altro delitto e indebita limitazione della libertà personale. I fatti risalgono al 24 febbraio 2017 quando un ragazzo di 21 anni, con già alcuni piccoli problemi con la giustizia e dichiarato nel 2014 dal Tribunale dei minori “incapace di intendere e di volere”, si suicida nel carcere romano di Regina Coeli, nonostante 10 giorni prima il giudice Anna Maria Pazienza, pur condannandolo alla pena di 4 mesi, ne ordina l’immediata scarcerazione e affidamento ad una Rems considerandolo “paziente ad alto rischio suicidario”. Dopo una prima ricerca da parte di una funzionaria, anch’essa indagata, che ha avuto esito negativo poiché la struttura non aveva posti disponibili, non ne sono seguite altre. Gli stessi 7 agenti, finiti poi sotto inchiesta, che avevano il dovere di sorvegliarlo ogni 15 minuti non si erano neanche accorti che già dal giorno prima il ragazzo si era impiccato nel bagno della cella con un lenzuolo. Siamo certi che nessun tribunale arriverà a punire tutti gli attori in questa tragedia, non si conosce una Giustizia che abbia mai condannato se stessa, e certo nessuno potrebbe riportare in vita Valerio Guerrieri, un ragazzo che ha pagato caro essere diventato uno dei tanti “invisibili” nei penitenziari italiani.

 

https://www.youtube.com/watch?v=l62pk4QzXxE

 

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