Ultime notizie
Home » Archivio » Puntate di Mezz'ora d'Aria » notiziario puntata 8, 21 novembre 2013
notiziario puntata 8, 21 novembre 2013

notiziario puntata 8, 21 novembre 2013

NOTIZIARIO PUNTATA 8, del 21 novembre 2013

 

DECESSI NELLE CARCERI ITALIANE:

È stata aperta un inchiesta sulla morte di Federico Palma, 34 anni, originario di Latina ma detenuto a Poggioreale, morto lo scorso 8 novembre. Da giorni sputava sangue, era stato dichiarato incompatibile con la detenzione da due diversi rapporti clinici, stilati dei Dirigenti Sanitari delle carceri di Viterbo e Napoli Secondigliano. Ma invece che rilasciarlo, era stato trasferito a Poggioreale. Della sua morte, i familiari non hanno ancora saputo con esattezza come e quando sia accaduta, le versione discordano.

Riguardo il decesso invece avvenuto nel carcere di Trento la settimana scorsa di Vargas Zsolt, in seguito ad una visita al carcere di una delegazione del PD per verificare le condizioni del carcere e le ragioni del decesso, fanno sapere che “l’Azienda sanitaria e l’autorità giudiziaria non hanno rilevato nessun elemento che induca a compiere ulteriori accertamenti”. Non dello stesso avviso sono i familiari della deceduto, né un gruppo di solidali, « Gli Amici di Stefano Frapporti », che non capiscono come un ragazzo di 28 anni possa stare bene al colloquio con la madre il sabato, e poi il martedì essere morto. Hanno organizzato un presidio sotto il carcere in solidarità alla madre e contro tutti gli omicidi di Stato, annunciando che se ce ne fosse bisogno, si autotasseranno per aiutare la famiglia a provvedere alle spese dell’autopsia.

Si è suicidato invece Michele Ricciardi, operaio di 43 anni rimasto senza lavoro, in carcere da due mesi e in attesa di giudizio, con una condanna per tentata estorsione. Aveva più volte fatto richesta di trasferimento ai domiciliari, ma sempre rigettate dal Gip.

Ha tentato il suicidio Antonio Casu, 57 anni e di Sassari, detenuto a Padova, ricevuto l’ennesimo rifiuto di trasferimento in Sardegna.

A Rebibbio Nuovo Complesso invece, un detenuto che ha tentato il suicidio è stato salvato da un compagno di cella costretto in sedie a rotelle.

 

ALTRE NOTIZIE:

Dopo una prima denuncia da parte di una ex detenuta americana, un’altra donna, anche lei ex detenuta del carcere di Perugia, ha trovato la forza di denunciare l’ex vice comandante della polizia penitenziaria di Perugia, Raffaele Argirò, per violenza sessuale aggravata e concussione nei confronti dell’ex detenuta. Più di una decina di rapporti in un mese, denuncia la donna. Secondo l’accusa Argirò « si faceva aprire in più occasioni la cella approfittando dell’assenza di temporanea del personale penitenziario, induceva la detenuta all’assunzione di psicofarmaci e a compiere atti sessuali, ripetendole spesso che si doveva comportare bene ». Purtroppo c’è ancora chi pensa che più polizia significhi più sicurezza : non si ripete mai abbastanza che la polizia stupra.

Sono circa 50 i detenuti di Aosta che hanno indetto uno sciopero per protestare contro la « ristretta » razione per la cena. Il COOSP, Coordinamento Sindacale Penitenziario, si è affrettato a dichiarare che, vista la crisi, dovrebbero ritenersi fortunati coloro che hanno ben tre pasti al giorno, quando fuori dalle carceri c’è chi rovista nei pattumi per la crisi e non ha di che sfamarsi ». Meglio in carcere quindi, che liberi e Freegans.

A Ferrara è stato ampliato il regime che consente ai detenuti di poter trascorrere fino a 8 ore fuori dalle celle. A proposito di salute, invece, il presidente della Scuola di formazione della Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria, Roberto Monarca, ha reso noto che nelle carceri italiane, un detenuto su tre è affetto da epatite virale C, e uno su 20 da epatite B o HIV.  Mentre a Sulmona si accumulano le lettere di denuncia da parte dei detenuti al Tribunale per i diritti del malato : denunciano cure negate e la mancanza di assistenza medica.

 

CIE :

Si è tenuta lo scorso sabato 16 novembre una manifestazione a Gradisca per dire Mai più CIE. Ora il Cie di Gradisca, dopo le numerose proteste e rivolte, è chiuso causa inagibilità, e speriamo che così rimanga. Sono sempre meno numerosi quindi ad oggi i CIE aperti in Italia. I reclusi di Gradisca sono stati per lo più trasferiti a Trapani, in Sicilia, tranni quelli che sono stati rimpatriati. Prima del trasferimento, due dei reclusi ammassati nell’unica cella rimasta agibile del CIE si erano autolesionati. Non si sa ancora cosa ne sarà del CIE, il suo futuro è altalenante tra il tarsformarsi in un CARA ; il restauro per tornate un CIE, oppure il restare una rovina. E questa ci pare la migliore delle idee..

Nel frattempo, dal CIE di Trapani negli ultimi giorni tre reclusi sono riusciti a evadere, mentre un quarto si è fratturato una gamba nel tentativo. Sempre a Trapani 26 richiedenti asilo protestano davanti alla prefettura denunciando di essere da settimane senza un tetto per dormire né acqua né cibo, alcuni hanno malattie dermatologiche, e sono costretti a lavarsi nel mare.

Una visita dei consiglieri comunali al CIE di Corso Brunelleschi, a Torino, rende noto invece che il CIE è praticamente distrutto, devastato dalle numerose proteste e rivolte avvenute nel corso dei mesi. Tre anni fa quel CIE è stato ampliato e per i lavori furono spesi 14 milioni di euro. Oggi, dei 210 posti disponibili, solo 98 sono utilizzabili, e nel CIE restano ancora rinchiusi 73 uomini e 12 donne.

Human Rights Watch denuncia infine che oltre 1.500 rifugiati provenienti dalla Siria, compresi bambini di due mesi, sarebbero stati rinchiusi per settimane o mesi nelle carceri egiziane e poi costretti a lasciare il paese. Trecento di loro, di cui un terzo palestinesi, si trovano ancora rinchiusi. Stavano tentando di immigrare in Europa. Ecco un modo in cui l’Italia potrebbe rinunciare ai CIE: lasciare che siano altri paesi a sporcarsi le mani per lei.

 

DALL’ESTERO

E’ di questi giorni la notizia della liberazione, in Spagna, di tredici militanti dell’ETA, detenuti nel carcere di La Coruna. La decisione è in linea col pronunciamento della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che lo scorso 20 ottobre aveva consentito il rilascio di altri 24 militanti del gruppo basco.

 

EVENTI :

Comincia questa settimana,  Fuori e Dentro, un altro sguardo sul carcere : una manifestazione culturale promossa da alcune associazioni di volontariato carcerario a Bologna. Potete trovare il programma completo sul sito.

Segnaliamo infine che l’annunciato banchetto indetto da Forza Nuova in opposizione allo Ius Soli per questo sabato non ci sarà, piuttosto, Bologna Antifascista chiama ad un presidio contro tutte le frontiere e per il diritto di cittadinanza, questo sabato 23 novembre, alle h12, in Piazza della Mercanzia.

Inserisci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Required fields are marked *

*

Antispam * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Scroll To Top