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Non dimentichiamo Egidio

Non dimentichiamo Egidio

Egidio è morto a 82 anni nel carcere duro di Parma dopo un anno di reclusione: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La drammatica vicenda risale a poco più di un anno fa, quando Egidio si ritrova a varcare le porte del carcere parmense perché nel 2012 aiutò un migrante dell’est a varcare il confine italiano. Non era un trafficante di esseri umani, non aveva guadagnato niente da quell’episodio se non il piacere di aver dato una mano a qualcuno che aveva bisogno di aiuto. Egidio è un migrante da quando aveva 17 anni, da quando partì per andare a fare il saldatore in Argentina. Lui sapeva cosa erano le frontiere. Tornato in Italia, chi lo conosceva bene ci parla di un’esistenza ai margini della società vissuta sempre con dignità. Grazie ad una associazione che promuove lotte per il diritto di tutti ad avere una casa, finalmente l’aveva ottenuta dal comune di Parma. Ma la condanna per quel reato continuava a covare sepolta sotto di lui e a dicembre del 2018 è stato arrestato e condannato al regime 4bis come un pericoloso criminale. Anziano e senza avvocati, alcuni attivisti erano riusciti, trovandogli un avvocato di fiducia, a fargli ottenere gli arresti domiciliari grazie al ricovero ospedaliero. Tutto vano. Si è spento il 6 di settembre dopo appena una settimana di ricovero, ucciso da un tumore ai polmoni.

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