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Lettera di Maurizio Alfieri da Opera

Lettera di Maurizio Alfieri da Opera

Il 21 luglio ricorre l’anniversario dell’assassinio di Stefano Frapporti (5 anni) e Stefano è sempre in tutte le nostre lotte, vive con noi! Ciao fratello!

Carissime/i compagne/i,
dopo la fine del 14bis ho preso una forte contrazione alla schiena e un’allergia che ancora oggi mi chiude le narici … Questa è la (Macumba) che mi hanno fatto a Opera per il mancato trasferimento e soli 3 mesi di 14 bis (4 mesi e g. 5) passati sempre attivamente con ginnastica e contestazioni quando ce n’era bisogno, ma tutti erano educati. Adesso mi hanno fatto l’ennesima proroga della censura. Ma quello che mi tiene nervoso è l’isolamento dato ai miei compagni (cioè a cinque ragazzi che, dopo la rituale settimana di punizione imposta a Maurizio, chiedevano ai capi delle guardie perché non faceva ritorno…). Al direttore ho detto che è stato un abuso perché gli hanno dato “mancato rientro in cella”, quando chiedevano di parlare con un responsabile, dalle 16,30 alle 18,30, orario in cui hanno parlato con l’ispettore, mentre la chiusura delle celle avviene alle 19,30. E’ evidente l’abuso di potere fatto per stroncare la solidarietà.

A me il direttore ha detto che ho altri 150 giorni di isolamento, che li ha sospesi; mentre sugli altri miei compagni di sezione sono sospesi ’18 rapporti’ con richiesta di 14bis. Io, se portano un mio compagno alle celle sono pronto a prendermi 18+18+18 rapporti e il 14bis. Dato che un mag. di sorv. (Cossa) ieri ha dato torto ad un compagno dimostrando l’ignobile e infame sistema della giustizia che copre crimini e abusi, invito tutti/i compagne/i e solidali ad una forte protesta al trib. di sorv. Appena saprete che io sono in isolamento per solidarietà a tutti i miei compagni. Metterò in atto ogni tipo di protesta perché per colpire me non dovevano fare questo abuso.

Sono cambiate molte cose in meglio. L’ispettore che al 2° padiglione picchiava i ragazzini e si faceva chiamare (Beautiful, camorrista) è stato tolto dopo l’ultimo pestaggio ad un ragazzino per uno spinello. L’ispettore che c’era qua (Trainito), un essere ignobile, a lui è dovuto il mio 14bis, inquisito per pestaggi e impiccati (sospetti), è stato tolto dal 1° padiglione e il rapporto con i nuovi responsabili è umano e rispettoso. Per cui comandante e direttore hanno fatto una “depurazione”: celle imbiancate e agenti comprensibili, che non hanno la parola (rapporto) in bocca. Se capitano a me non ci metto un attimo a riempirli di parole, perché le minacce di quel tipo mi fanno imbestialire. Quando mi dicono: ‘ Alfieri essere anarchico le costerà tanto’, io rispondo a costoro (lecchini dei loro padroni), che ho sempre espropriato le banche, che sono ladri e assassini dei poveri) e in questi anni ho scoperto con gioia e felicità che i miei ideali di uomo libero e ribelle, vicino al popolo, ai poveri e bisognosi e a ogni anarchico/a compagne/i e solidali, fiero di tutto non un passo indietro. E se non vi sono bastati 10 anni di isolamenti (in 22 anni, totale), solo quando sarò morto si placherà la mia ribellione.

Il 17 novembre siete tutte/i invitate/i a Udine, all’inizio del processo di Tolmezzo; ci sarà il comandante del carcere (Barbieri) e l’agente (corrotto) sporco giochista (Sanfilippo). Invito tutte/i in questo dibattimento che ho scelta senza sconti di pena per dimostrare che i presidi e le notizie, uscite da Tolmezzo su abusi e pestaggi, hanno permesso a dei vigliacchi di architettare una trappola degna degli esseri infami più ignobili sulla faccia della terra. Il giudice, una donna, a detta dei miei avvocati è professionale e umanamente scrupolosa a cercare la verità; anche a me ha dato un’ottima immagine. Poi in aula dimostreremo cosa ha cercato di fare il pm Bonocore, ideatore e promotore di tutto e responsabile di tutti gli abusi che creano in carcere. Non sarò solo, tutti/e noi guarderemo in faccia gli aguzzini, sempre a testa alta, perché, se condanneranno me sarà una rappresaglia contro le nostre lotte. Non avrei patteggiato neanche un anno, anche se ora ne rischio cinque. Patteggiare significava occultare pestaggi-abusi- e torture, scendere a compromesso.

Tutto questo non ci appartiene. I compagni Sacco e Vanzetti furono giustiziati innocenti in America nel 1922, oggi tanti/e compagne/i, dopo quasi un secolo, vengono incarcerati in paesi come la Grecia, l’Italia, l’America Latina ecc. Tante/i sono uccise/i, torturate/i solo perché hanno il sogno (della libertà) e di un mondo senza schiavi e padroni, proprio per quel sogno che loro vogliono soffocare attraverso il codice Rocco (fascista), rappresaglie processuali, 14bis che a me regalano ogni anno, come quest’ultimo che, dopo l’infamia di scrivere che facevo prepotenze ai miei compagni-amici- e fratelli in sezione.

Oggi sono ancora insieme a tutti loro. Se la direzione vuole ripristinare la legalità devono sospendere l’isolamento che hanno erogato, se no siamo pronti a scrivere molto altro e l’isolamento non ci fermerà.

Resto fiducioso che prevalga il buon senso.
Un abbraccio anarchico e No Tav – Liberi/e tutte/i.
(Non ricevo posta, sappiatelo … vvb Maurizio)

7 luglio 2016

Maurizio Alfieri, via Camporgnago 40 – 20090 Opera (Milano)

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