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IL DIGIUNO

IL DIGIUNO

pillole di salute

IL DIGIUNO

Che cos’è?

E’ un periodo di pulizia fisiologica, con poca attività, che il corpo approfitta per svolgere quelle funzioni che non ha tempo di fare durante l’attività normale. Il corpo si dispone a eliminare i resti di tossine che si accumulano fin dalla nascita, per dirla in altre parole sarebbe come una grande pulizia generale della casa; sposti i mobili e altre suppellettili per togliere a fondo la polvere lo sporco che si concentra e accumula in angoli dove normalmente non arrivi a pulire. Puoi anche decidere di digiunare per dare riposo agli organi, che rimangono tutti in stato di riposo tranne i polmoni, i reni e l’intestino che compiono la loro funzione di eliminazione. Quindi il digiuno consiste nel non ingerire alimenti, curando il corpo e ascoltando i suoi segnali, distanziandoci dall’attività quotidiana per qualche giorno.

Quali effetti provoca?

In situazioni normali, il metabolismo del corpo umano si basa nel consumo immediato dei principi attivi oltre a vitamine e minerali che gli danno energia e forma per svilupparsi e realizzare le sue funzioni: sono i glucidi, i lipidi e le proteine. Ognuno di essi si assorbe e si assimila in modo diverso. Nel digiuno, a causa dell’astinenza dal cibo, cambia la forma di gestire le funzioni corporali. Nel digiuno la fonte principale di energia sono i grassi che abbiamo di riserva.

Il glucosio viene eliminato a partire dal terzo giorno di digiuno. Ma anche l’insulina diminuisce per cui il glucosio viene assorbito più lentamente. Il glucosio somministra energia all’organismo, fondamentalmente consumato dal cervello. Allora, poiché non c’è nessun apporto dall’esterno si estraggono gli aminoacidi che fanno parte delle proteine. Le proteine che si usano per ottenere glucosio si ricavano principalmente dai muscoli. Il fegato le disintossica dall’ammonio e sintetizza il glucosio

Durante le prime settimane di digiuno si consumano circa 100 grammi di proteine al giorno. Tra la terza e la sesta settimana di digiuno gli acidi grassi si trasformano in corpi chetonici che rimpiazzano il glucosio nel metabolismo cerebrale. Questo processo dura finché si esaurisce il tessuto grasso. Se il digiuno si prolungasse troppo la massa muscolare respiratoria collasserebbe provocando polmonite e alla fine la morte.

LE FASI.

1. Si consuma molto glucosio muscolare ed epatico durante le prime 24-48 ore. Si verifica l’ipoglicemia che può causare debolezza, spossamento, capogiri e sudori freddi. La glicemia si stabilizza a partire dal terzo giorno, quando si verifica la gliconeo genesi che non è altro che la sintesi del glucosio ricavati dagli acidi grassi e aminoacidi. Si metabolizzano facilmente i corpi chetonici.

2.L’ipoglicemia scatena reazioni in diversi ormoni quali il cortisolo, l’ormone della crescita, il TSH ecc. che aumentano la trasformazione dei grassi in energia e possono alterare il ritmo sonno-veglia. Gli acidi grassi liberi aumentano al massimo il quarto giorno; può diminuire il coefficiente respiratorio e aumentare la chetosi. Il combustibile principale, che è il grasso può durare in condizioni ottimali più di 40 giorni. I grassi sono la riserva principale del corpo, circa il 15% del peso totale. Dai grassi si sintetizzano i corpi chetonici che si eliminano principalmente per via respiratoria.

3.Si sono già consumate tutte le riserve e si incomincia a consumare le proteine essenziali per la vita. Incominciano a prodursi danni strutturali per l’organismo e alcuni sono irreversibili. Se appaiono edemi generalizzati sul corpo siete in grave pericolo.

Acqua. La perdita di più del 10% del peso corporale di acqua causa seri disturbi organici e se raggiunge al 20-25% può essere mortale. In persone con problemi renali è sconsigliato il digiuno totale. Sarebbe meglio una dieta idrocarbonata o proteica.

Ci sono molte sostanze tossiche che si depositano nel tessuto grasso, per esempio gli anestetici, i barbiturici, certe molecole che compongono alcune medicine. Il problema è che da qui passano direttamente al sistema linfatico e da questo al sangue senza passare per il filtro del fegato. Se la persona e molto intossicata deve depurarsi prima di iniziare il digiuno e portare avanti per alcuni mesi una dieta vegetariana. Si può utilizzare anche l’omeopatia per depurarsi o ancora meglio sarebbe consigliabile un massaggio o un drenaggio linfatico.

Durante il digiuno bisogna aiutare l’eliminazione delle tossine attraverso la pelle (lavandola), la lingua e la bocca (eliminazione della saliva) la respirazione (migliorarla per eliminare più CO2); nella donna l’aumento del flusso vaginale (consentendo l’autoregolazione della flora batterica evitando di lavarsi con prodotti che modificano il PH) aumentare la quantità di liquidi ingeriti (per potenziare l’eliminazione attraverso l’urina). Se trascorrono alcuni giorni senza defecare ci si può aiutare con il cloruro di magnesio; e dormire bene (anche attraverso il sonno eliminiamo impurezze).

È molto salutare prendere il digiuno come un’abitudine, farlo periodicamente per rinnovare e depurare i grassi del nostro organismo aiuta a mantenere, migliorare e recuperare il nostro stato di salute e di benessere. È una nuova esperienza che consente di conoscere a fondo il proprio corpo e la propria mente come reagiscono in differenti situazioni. Nel digiuno si accelerano processi di rigenerazione e di malattia, può perfino provocarle e anticiparle per poi controllarle e recuperare l’equilibrio. Insomma, al corpo gli stai dando la possibilità di dedicarsi esclusivamente a ripulirsi e rigenerare processi non conclusi o per provocare altri processi prima che ne compaiano i sintomi.

bocca chiusa

COME DIGIUNARE?

Esistono differenti tipi di digiuno; dipende dalla durata e dal modo con cui si realizza. Diciamo che esistono tre forme di digiunare:

PRIMARIO: 1 settimana di pulizia elementare, per disintossicarsi e aumentare la salute.

SECONDARIO: dai 7 ai 21 giorni, per il rinnovamento organico e la rigenerazione degli organi.

TERZIARIO: dai 21 ai 40 giorni: si tratta di una rinnovazione organica più profonda che riequilibra le funzioni principali.

Si raccomanda di digiunare in primavera. Si possono anche fare digiuni brevi di 1 o di 3 giorni. Per esempio 1 giorno alla settimana che in un anno sarebbero più di 40 giorni di digiuno. Oppure, se non si vuole digiunare completamente si può usare una variazione cioè una monodieta a base di frutta della durata di 1 o 3 giorni per liberare l’organismo dalle tossine.

LA TECNICA DELLE TAPPE ALIMENTARI

La tecnica delle tappe alimentarie consiste nell’apportare variazioni alla dieta per integrare le sollecitudini del subcosciente con l’equilibrio fisico. In questo modo si riduce la toxemia senza provocare cambiamenti troppo aggressivi per il corpo.

LA DIETA: al mattino mangiare frutta, a pranzo verdure crude, patate,, cereali, pasta, riso… A cena verdure leggermente cotte e proteine ricavate da frutti secchi, uova, latticini. Realizzando questa dieta ogni giorno si perde un po’ di peso fino ad arrivare ad una situazione di stabilizzazione cioè quando non si perde più peso. Questo succede per un meccanismo adattivo dell’organismo, che si abitua alla mancanza di cibo. In genere questa stabilizzazione giunge al sesto giorno di digiuno. A questo punto è ora di passare alla fase successiva.

Prima tappa alimentare: il regime cellulosico. Mangiare frutta e verdure crude. Questa prima tappa dura approssimativamente fino al 10 giorno cioè fino a quando il peso si stabilizza.

Seconda tappa alimentare: il regime non cellulosico. Si assumono solo succhi di frutta, verdure e ortaggi. A partire dal 15° giorno, se si incomincia a perdere meno di 100gr. di peso si passa alla terza fase.

Terza tappa alimentare: digiuno idrico. Dal sedicesimo giorno in poi bere solo acqua fino a conclusione del digiuno.

Come si esce dal digiuno: l’eliminazione delle tossine è stata sufficiente e si manifesta con la scomparsa del dolore, lingua pulita, alito fresco, energie rinnovate anche se non si è mangiato nulla ma soprattutto compare la fame, quella reale, accompagnata da uno stato di euforia. Anche le pulsazioni, che durante il digiuno sono soggette a aritmie, si stabilizzano. A questo punto si torna a mangiare. La regola generale è quella di un giorno di rialimentazione ogni 2 di digiuno. Si utilizzano le tappe alimentarie però in ordine inverso. Si incomincia assumendo succhi di frutta ogni 4 o 5 ore. Se si avverte acidità introdurre in piccole dosi succo di carota, barbabietola. Quando il peso si stabilizza introduciamo il regime cellulosico, la frutta e la verdura fino a giungere a una nuova stabilizzazione del peso. Quindi tornare alla dieta abituale.

RACCOMANDAZIONI. È fondamentale ascoltare il proprio corpo e non precipitarsi a fare il digiuno. Alternare attività e riposo in base allo stato dell’organismo. Evitare sentire freddo, coprirsi con vestiti caldi. Sarebbe però consigliato che nell’abitazione non ci sia troppo caldo dato che l’aria calda rallenta il processo di espulsione delle scorie.

Alimentazione. Non assumere quantità eccessive di succhi e brodi. È meglio prendere succhi di una sola classe di frutta o verdure non troppo mescolate.

Acqua. Bere un minimo di 3 bicchieri di acqua al giorno, calda o tiepida. Nel caso sorga qualche problema bere da 7 a 15 bicchieri al giorno. Se l’acqua da sola non si tollera si può aggiungere un cucchiaio di succo di limone o di carota per ogni litro d’acqua.

Sole. Non è molto raccomandabile mettersi al sole, soprattutto nelle ore di picco.

Igiene. Fare docce o bagni brevi e a temperatura normale. È importante mantenere pulita la pelle per favorire l’eliminazione attraverso il sudore.

Segnali di disintossicazione. La lingua e la bocca sono pastose, alito cattivo o forte. Sensazione di debolezza muscolare, soprattutto al risveglio e possono insorgere sensazioni sgradevoli di fame, crampi allo stomaco, gas…Potrebbero anche presentarsi dolori di testa e le mani e i piedi normalmente si raffreddano.

Peso. Pesarsi 2 volte al giorno, al mattino e alla sera. Evitare di scendere oltre il limite inferiore di sicurezza, ad esempio per un uomo alto 1,86 e il cui peso normale è di 74 chili il limite inferiore è di 52,5 chilogrammi. Sotto questo peso la vita è in pericolo.

Ritmo cardiaco. Si accelera a causa dello sforzo che deve compiere per eliminare le sostanze spurie.

Eliminazione cellulare. Possono comparire disturbi renali o della pelle impegnati nell’attività di eliminazione oppure segni dolorosi in qualsiasi altra parte del corpo e il risveglio di vecchie malattie o traumi che tornano a passare per la fase acuita prima di sparire definitivamente.

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