Ultime notizie
Home » Eventi

Eventi

Ott
15
Gio
Presidio all’aula bunker delle Vallette @ Aula Bunker delle Vallette
Ott 15@9:00–15:00
Presidio all'aula bunker delle Vallette @ Aula Bunker delle Vallette

E’ possibile che moltri, tra coloro che hanno seguito con una certa attenzione le vicende giudiziarie relative al sabotaggio al cantiere di Chiomonte del maggio 2013, si fossero convinti che di terrorismo non avrebbero più sentito parlare.
Una convinzione, alimentata dalle ripetute bocciature presso la Corte di Cassazione e nel processo di primom grado, che sta però venendo mandato davanti all’ennesimo slancio con cui la Procura, per sostenere le ragioni del bistrattato compressore e gli interessi di chi vuole procedere senza intralci nella costruzione dell’opera, sceglie di giocarsi una delle carte rimastele piazzando sotto la luce dei riflettori nientepopodimeno che il Procuratoer Generale Marcello Maddalena. Un fedele servitore dello Stato, ormai sulla soglia della pensione, disposto alla causa dei devastatori ad Alta Velocità tutto il proprio prestigio e peso politico.
Non è molto difficile comprendere il perchè di tanto incaponirsi. La lotta contro il treno veloce, grazie alla concretezza sinora mostrata, è stata capace di superare i confini del suo territorio ed essere un’esperienza e un suggerimento validi per tanti altri uomoni e donne che provano un desiderio di riscossa, per coloro che hanno deciso di lottare contro le forme di oppressione ed ingiustizia che gli si parano davanti.
Questo non puè essere in alcun modo tollerato, cosè contro l’opposizione al Tav sono state utilizzate ingenti risorse che hanno consentito di aprire decine e decine di processi anche grazie ad un team di Pm specializzati e a binari privilegiati su cui far correre questi procedimenti giudiziari.

Il processo che si aprirà il 15 Ottobre a Torino non è che l’ennesimo capitolo di questa storia repressiva. La Procura Generale preme per la riapertura dell’istruttoria dibattimental: si tratta di una scelta eccezionale che darebbe spazio alle testimonianze di politici e dirigenti della neonata Telt per avvalorare la riformulazione della tesi di terrorismo. Molto probabilmente questo sarà deciso durante la prima udienza.
La riproposizione dell’accusa si accompagna alla creazione di un clima di tensione, a partire dalla decisione di svolgere il processo nell’angusta aula bunker.

Lo scorso anno la solidarietà costruita dal momento degli arresti ha saputo rispedire l’accusa al mittente, creare nuovi fastidi e saldare in un caloroso abbraccio chi era recluso e chi continuava la lotta.
Oggi ci ritroviamo in tasca un bagaglio di competenze e consapevolezze da sperimentare di nuovo in strada e lungo i sentieri.

Giu
8
Mer
Torino: 2 settimane contro i divieti di dimora @ Torino
Giu 8@21:00–Giu 19@23:45
Torino: 2 settimane contro i divieti di dimora @ Torino

Puntare i piedi di fronte a queste nuove, ennesime misure cautelari lancia una scommessa ambiziosa: opporsi direttamente alle misure giudiziarie e cercare di rafforzare i conflitti reali spingendo affinché abbiano sempre maggior forza.

L’incastro tra la spinta a portare avanti le lotte e l’opposizione al lavoro del Tribunale è ciò che dovrebbe permeare la mobilitazione a ridosso della data dell’udienza del Riesame per i dodici compagni con il divieto di dimora, ancora da fissare.

L’affastellarsi di iniziative, giorno dopo giorno, inizierà dall’otto in poi e sarà la prima parte di un percorso che non intende certo trovare conclusione nel giorno delle decisioni tribunalizie.

Mar
2
Sab
Corteo a Roma
Mar 2@17:00

ADESSO BASTA!
IL SILENZIO È COMPLICITÀ

CORTEO CONTRO PADRONI E STATO DI POLIZIA

A partire dalla forte risposta di chi ha resistito allo sgombero dell’Asilo occupato di Torino e dalla estesa solidarietà di fronte agli arresti, crediamo si debba far risuonare nelle nostre strade, quelle che calpestiamo ogni giorno, una voce chiara e decisa contro il governo.
La guerra ai poveri, l’inasprimento dei sistemi di sorveglianza, le retate e i controlli in strada sono quotidiani e incessanti.
La popolazione immigrata viene criminalizzata e isolata nei centri di accoglienza, nei ghetti, nei lager per il rimpatrio (C.P.R.). Senza dimenticare tutte le persone morte in mare o in montagna nel
tentativo di varcare una linea immaginaria detta confine.
Il lavoro diventa sempre più precario e con paghe da fame, e gli affitti sempre più alti.
Di pari passo è in corso un feroce attacco a tutte le occupazioni nel tentativo di annientare ogni forma di autonomia e autogestione.
Le “grandi opere” e le nocività devastano, inquinano e deturpano intere aree geografiche facendo arricchire imprese di costruzioni e multinazionali, lasciando sul territorio solo macerie.
Difendiamo chi viene colpito perché si ribella a questo stato di cose, come a Cosenza, Milano, Firenze, Roma, Torino e Trento.
Se non ci interessiamo alla realtà presto sarà lei a interessarsi di noi, ed ha già il volto di un gendarme. Reagire ora è possibile e necessario. Sappiamo che siamo tutti/e sotto attacco e ovunque dobbiamo organizzarci per rispondere.
L’unico modo per sconfiggere la paura e la rassegnazione è riprenderci collettivamente le strade in cui viviamo. Lo faremo tutti/e insieme in corteo, uniti/e e determinati/e!

Siamo nemiche e nemici di questo governo, di ogni governo.
E scommettiamo di non essere i/le soli/e.

ROMA

SABATO 2 MARZO – ORE 17:00

CORTEO

CONCENTRAMENTO A LARGO PRENESTE

Apr
25
Gio
25 aprile contro i CPR corteo a Modena
Apr 25@15:00
Gen
25
Sab
Corteo a Saronno contro la sorveglianza speciale @ Saronno
Gen 25@14:30

*25 GENNAIO*
*CORTEO A SARONNO*
*CONTRO LA SORVEGLIANZA SPECIALE*
*CONTRO LA REPRESSIONE*
* RIPRENDIAMOCI LE STRADE*
*CONTINUIAMO A LOTTARE*

A distanza di cinque anni la Questura di Varese mette in atto un nuovo
tentativo di affibbiare questa misura infame a un nostro compagno, in un
periodo in cui la repressione si fa sempre più asfissiante.
Misure analoghe sono appena state date ad altre persone in Italia per
gli stessi motivi: aver lottato con caparbietà contro le ingiustizie che
questo mondo crea.

Oltre ad essere un attacco alla vita e agli affetti sia individuali che
collettivi, questa misura è l’ennesimo tentativo di alzare il tiro della
repressione. Punire con la sorveglianza speciale chi lotta contro
miseria e sfruttamento significa privarlo della propria vita, isolarlo e
punirlo per le idee che mette in pratica quotidianamente.
Il messaggio è forte e chiaro: i binari sono ben tracciati per ciascuno
di noi e se scegliamo di deviare il percorso siamo fuori dai giochi.

Scegliamo di non accettare tutto ciò!

Mettiamo in atto una solidarietà attiva nei confronti di tutte le
persone che si trovano quotidianamente strette fra le maglie
della repressione.

* CONTRO LA SORVEGLIANZA SPECIALE*
* CONTRO LA REPRESSIONE*
* RIPRENDIAMOCI LE STRADE*
* CONTINUIAMO A LOTTARE*

* CORTEO A SARONNO*
* 25 GENNAIO*
* Ore 14:30 P.zza San Francesco*

Feb
18
Gio
Bologna – Battitura solidale @ Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria
Feb 18@17:00

BATTITURA SOLIDALE CON DETENUTI/E

Sotto gli uffici del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria

Morti ammazzati, pestaggi, umiliazioni, negligenze, non certo improvvisati, ma pianificati ed avvallati da chi in quei giorni aveva il comando e ancora siede su quelle poltrone.

Noi non dimentichiamo!

Giu
7
Lun
Presidio a Modena per non dimenticare la strage del Sant’Anna @ Tribunale di Modena
Giu 7@11:00

CI SONO MORTI CHE PER LO STATO PESANO COME PIUME

Da poco più di un anno dalla strage del carcere di Sant’Anna il tribunale di Modena sarà chiamato a decidere sulla interruzione delle indagini inerenti le cause di morte di ben otto sulle nove vittime di quella terribile giornata.
L’archiviazione è stata richiesta alla procura, proprio nel marzo appena trascorso, nonostante numerose incongruenze tra gli elementi di interrogazione.

Quando vuole, la Giustizia italiana si rivela alquanto celere nonché senza vergogna nel permettersi di dichiarare che ad essa, nonché agli addetti penitenziari che la rappresentano, “non si può addebitare alcuna responsabilità …
Come già per i continui casi di suicidio nelle carceri, ora persino rispetto ad una strage di tale portata, l’unica cosa che possono, evidentemente, gli organi di Giustizia statale, è l’arroganrsi di svincolarsi dalla realtà del proprio coinvolgimento sulle sorti di chi reprime.
Pare valga più la conservazione di una pena inflitta che la sopravvivenza di un detenuto.

LUNEDì 7 GIUGNO ALLE H. 11, PRESIDIO CONTRO L’ARCHIVIAZIONE
in Corso Canalgrande presso il Tribunale di Modena

Comitato di Verità e Giustizia per i Morti del Sant’Anna

Lug
11
Dom
Corteo a Milano contro la violenza della polizia
Lug 11@17:00
Ott
13
Gio
Presidio anti-psichiatrico a Roma
Ott 13@11:00

IL CAPITALISMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

“Una buona salute mentale consente alle persone di lavorare in modo produttivo e di realizzare appieno il proprio potenziale. Al contrario, una cattiva salute mentale interferisce con la capacità di lavorare, studiare e apprendere nuove competenze. Essa ostacola i risultati scolastici dei bambini e può avere un impatto sulle prospettive occupazionali future.
I ricercatori stimano che solo a causa della depressione e dell’ansia si perdono ogni anno 12 miliardi di giorni lavorativi produttivi, per un costo di quasi 1.000 miliardi di dollari. Questo dato comprende i giorni persi per assenteismo, presenzialismo (quando si va al lavoro ma non si lavora) e turnover del personale.” (World mental Health report. Tranforming mental health for all; Cap. 4.3.2 Economic Benefits; OMS 2022).
Il 13 e 14 ottobre 2022 si terrà a Roma l’incontro internazionale promosso dall’OMS (Organizzazone Mondiale della Sanità) in cui si presenterà il World Mental Health Report. È in questa occasione che nasce la chiamata a scendere in piazza a Roma Giovedì 13 Ottobre.

OCCUPARSI DELLE CAUSE NON GENERA PROFITTO

La gestione sanitaria dell’emergenza pandemica ha evidenziato una totale assenza di interventi diretti ad approfondire le cause che l’hanno determinata, occupandosi esclusivamente dei sintomi. Focalizzare l’attenzione sulla ricerca delle cause avrebbe significato inevitabilmente attuare una radicale trasformazione delle politiche sociali, economiche, ambientali, sanitarie, relazionali.
Troppo costoso e quindi, poco produttivo. La psichiatria funziona con le stesse modalità: al presentarsi di una crisi non vengono prese in considerazione le cause che l’hanno determinata, la persona viene espropriata della possibilità di esprimere i propri significati e di autodeterminarsi attraverso un potere del tutto arbitrario il cui interesse non é affatto quello dichiarato della cura, ma piuttosto la progressiva medicalizzazione e cronicizzazione della crisi.
Lo Stato in questi due anni si è comportato allo stesso modo: in nome di una presunta irresponsabilità collettiva ha imposto le sue direttive dall’alto imponendosi come organo iper-razionale, una mente che ‘decide’ e sovradetermina il ‘corpo’ sociale, che in quanto ‘corpo’ è ad esso subordinato secondo un dualismo riduzionista para-psichiatrico appunto. Lo Stato e i suoi tecnici hanno valutato lo ‘stato di necessità’ secondo le leggi dell’economia, e gestito l’emergenza/crisi con la contenzione – l’esproprio della salute – esattamente come avviene in psichiatria. Allo stesso modo si è imposto un trattamento farmacologico col ricatto, impedendo alle persone di esprimere il proprio consenso, assicurando l’immediato introito per Big Pharma e lasciando solo chi ha subito le conseguenze sulla propria salute degli effetti collaterali del vaccino.

PER LA LIBERTÀ DI SCELTA CONTRO L’OBBLIGO DI CURA

L’attuale prassi nelle istituzioni psichiatriche prevede l’assunzione obbligatoria di psicofarmaci che a lungo termine risultano il più delle volte essere dannosi e invalidanti. La progressiva cronicizzazione della sofferenza è funzionale da un lato alla presa in carico a vita dall’altro al profitto delle multinazionali del farmaco.
La parola della persona non viene presa in considerazione o addirittura giudicata come sintomo della malattia, mentre vivere in una società fondata sulla prestazione e l’individualismo, la solitudine e l’assenza di una dimensione comunitaria sembra cosa del tutto normale. Si interviene sui sintomi categorizzandoli come espressione di “malattia mentale” ricorrendo ai TSO, alla contenzione fisica, meccanica e farmacologica. Nei CIM i colloqui sono troppo brevi e non c’è nessuna possibilità di essere ascoltatз o di esprimere dubbi e difficoltà.
Crediamo che rivendicare il diritto ad avere parola e ad autodeterminarsi significhi anche riappropriarsi delle proprie esperienze, delle difficoltà, della sofferenza e della molteplicità di modi per affrontarla. Siamo convintз che ci siano persone, tra coloro che operano all’interno delle strutture sanitarie, che si rifiutano di essere complici di questo sistema di oppressione e che preferiscono slegare piuttosto che contenere, ascoltare piuttosto che mettere a tacere con i farmaci, essere solidali con chi si sottrae alle logiche di competizione. Sono loro che vorremmo al nostro fianco.

TECNOLOGIE E DIGITALIZZAZIONE: LA RELAZIONE NEGATA

Si parla di “salute mentale digitale”, un processo che strumentalizza le retoriche dell’innovazione, dell’accessibilità e dell’inclusione, introducendo invece forme sempre più specializzate di controllo, disciplinamento ed esclusione. Una “salute” sempre più delegata al dispositivo tecnico, costruita intorno alle esigenze del mercato dell’industria tecnologica e all’inesorabile sottrazione di reali spazi di soggettivazione, autodeterminazione e solidarietà dal basso.

CONTRO IL PROIBIZIONISMO PER LA RIDUZIONE DEL DANNO

C’è un’evidente contraddizione nei proclami dell’OMS, da un lato si promuove il consumo di sostanze “psicotrope” legali con effetti disastrosi, dall’altro si criminalizza l’autoconsumo di sostanze psicoattive. Al mondo un detenuto su cinque è in carcere per violazioni delle leggi sulle droghe. In Italia circa un terzo della popolazione detenuta è in carcere per questo motivo. Il proibizionismo non solo ha fallito, ma è esclusivamente funzionale al controllo sociale e a finanziare narco-mafie e narco-stati utili al riciclo e alla riproduzione del Capitale. E’ fondamentale dare voce allз consumatorз, attivando politiche dal basso improntate alla riduzione del danno e al consumo consapevole.

PER L’ABOLIZIONE DELLA CONTENZIONE E DELL’ELETTROSHOCK

Nonostante le belle parole dell’OMS nei reparti psichiatrici si continua a morire legati nei letti di contenzione. Continuano ad essere praticati dispositivi manicomiali e coercitivi come l’uso dell’elettroshock, l’obbligo di cura, la contenzione farmacologica, le porte chiuse, le grate alle finestre, le limitazioni e il controllo della libertà personale.
Non c’è salute nei CPR, nelle carceri, negli SPDC, luoghi di tortura e annientamento delle persone. Non c’è salute dove c’è violenza e discriminazione di genere, senza diritto effettivo all’aborto e supporto alla genitorialità. Non c’è salute nelle politiche economiche che finanziano armamenti e guerre, sottraendo risorse alla collettività e ai bisogni delle persone.
La salute che vogliamo si basa su percorsi di solidarietà, autogestione e mutualismo dal basso. E’ il frutto dell’interdipendenza tra corpi, condizioni sociali e ambientali.
Non si può garantire salute per tuttз, senza lavoro, scuola e università, spazi comuni e di socialità liberati dalle logiche del profitto neoliberista. Crediamo che non ci sia bisogno di uno Stato né di un’organizzazione Mondiale che si proponga di riorganizzare e che sovradetermini la nostra salute e le nostre vite. Siamo convintз che ritrovarsi, ricostruire delle relazioni e delle comunità, riprendersi strade e spazi, possa essere un primo passo per aprire un orizzonte nel quale dar vita a luoghi liberi dalle dinamiche individualistiche, di sfruttamento e mercificazione.

PRESIDIO COMUNICATIVO
Giovedì 13 ottobre alle ore 11.00 – Piazza del Risorgimento – Roma
INVITIAMO TUTT3 A PARTECIPARE!

Assemblea Antipsichiatrica

Inserisci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Required fields are marked *

*

Antispam * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Scroll To Top