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Ecco il nuovo decreto “sicurezza”

Ecco il nuovo decreto “sicurezza”

Un sorriso a 36 denti sfoggia Salvini. A 72 se si considera anche quello del premier Conte quando assieme presentano il frutto della loro politica forcaiola e razzista: il nuovo decreto sicurezza. Un poco diverso ma non troppo da quella linea tracciata dall’allora primo ministro Minniti: “dagli al migrante e a chi gli è solidale”. Non a caso è stato proprio Minniti a iniziare questa pratica inedita mai vista prima in Italia, cioè perseguire con ogni mezzo le organizzazioni che soccorrono i migranti in mare tanto che, e la dice lunga su quali siano oggi i valori in questa Europa Unita, una nave di soccorso con un carico di profughi a bordo deve farsi un bel po’ di miglia nautiche prima di trovare un porto disposto ad accoglierli. E a quelli che ne sono scesi con i loro carichi di esperienze drammatiche cosa mai gli si potrà dire? Tanti di loro sono partiti dai luoghi di origine poco più che ragazzi e a caro prezzo sono diventati troppo presto adulti. A quelle ragazze segregate in Libia per mesi e per otto mesi rinchiuse senza vedere la luce del giorno, otto lunghissimi mesi, cosa le diremo? Le diremo che noi non siamo molto diversi da chi le ha torturate, da chi ha rinchiuso quei corpi in lager nel deserto alla mercede di aguzzini senza scrupoli, siamo della stessa amalgama di odio e indifferenza, siamo vigliacchi che si avventano sugli ultimi. Nemmeno il corpo di un bambino che galleggia accanto a quello della madre ci scuote. Non vediamo niente. Non sentiamo niente. Solo le menzogne e le cattiverie di ci governa e che ci riportano ad un passato ormai troppo presente. Peccato che chi ci governa lo abbiamo scelto noi.
Può essere abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, dice il decreto. E’ più selettivo il rilascio ed affida a sei permessi speciali la tutela del richiedente asilo che deve essere vittima di grave sfruttamento, o per motivi di salute, violenza domestica, calamità nel paese di origine, cure mediche o atti di particolare valore civile. Possibilità di revoca della protezione internazionale a fronte di una condanna di primo grado. Possibilità di revoca anche della cittadinanza per le condanne in definitivo per reati di terrorismo. Modifica del sistema di accoglienza con i centri per l’integrazione e l’inclusione sociale destinati ai soli minori non accompagnati e ai titolari di protezione internazionale. Per tutti gli altri la discarica dei centri per i rimpatri in cui raddoppia la permanenza massima da tre a sei mesi. Aumento dei fondi per l’applicazione delle espulsioni. Ai condannati per terrorismo in via definitiva divieto di partecipare a eventi sportivi, con “daspo urbano” anche per le aree come presidi sanitari, fiere, mercati, luoghi pubblici. Taser in dotazione anche alla polizia municipale in comuni con più di cento mila abitanti. Vengono inasprite le sanzioni rispetto le occupazioni abusive con pena fino a quattro anni per chi le organizza e le promuove.

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