carcere_italiano_per web Vademecum per le persone in carcere a cura della Garante regionale dei detenuti
carcere_italiano_per web Vademecum per le persone in carcere a cura della Garante regionale dei detenuti
di Valentina Giovanardi, 2008
Trent’anni fa, il 13 maggio 1978, venne approvata la legge 180, chiamata anche legge Basaglia, che mise fine all’esistenza dei manicomi in Italia.
E’ veramente scomparso il manicomio? L’istituzione che l’ha sostituito è qualcos’altro o è solo il maquillage della vecchia galera per matti? Continua a leggere »
Gli OPG, sono ospedali psichiatrici giudiziari.
Ma come ci si finisce? Continua a leggere »
Pubblichiamo il documento programmatico per la riforma del sistema CIE, che sostanzialmente non cambia la loro natura di campi di prigionia e disumanizzazione, e anzi ne rafforza questa natura e realtà, aldilà delle speranze alimentate ultimamente dalla chiusura di diversi CIE. Sperando che i CIE continuino a chiudere e che questa riorganizzazione più repressiva e schiacciante non veda mai la luce…
Pubblichiamo il cosiddetto decreto svuota-carceri, DL 146 del 23 dicembre 2013, escogitato per evitare di concedere amnistia e indulto alle sovraffollate carceri italiane. Largamente pubblicizzato e sbandierato, rimarranno nella realtà di chi è rinchiuso solo belle parole su carta…
Il Piano straordinario carceri varato dal governo prevede 4 nuove carceri nell’isola. Si tratta di un eccezionale affare economico e, al contempo, di uno strumento per il controllo della “devianza” e del territorio.
Analizziamolo da vicino.
Articolo da Senza Censura n°9 (marzo 2002): Circuiti differenziati e 41 bis – da Senza Censura n.9 – marzo 2002
Una sintesi sul 41 bis: Una sintesi sul 41 bis
Di seguito il testo integrale sui CIE, del quale è stata letta una parte nella puntata 8, andata in onda il 21 novembre 2013.
In un CIE ci finisci se non hai i documenti che riconoscono il tuo diritto a transitare o vivere sul territorio europeo, e in particolare italiano. Continua a leggere »
Nel 1920 fu pubblicato in Germania un libretto intitolato “il permesso di annientare vite indegne di essere vissute”. Lo scrisse uno psichiatra, Alfred Hoche e un giurista, Karl Binding. Sono un medico e un giudice. Badate bene: un medico e un giudice. Uno scrive diagnosi, l’altro somministra la cura. In questo libretto si trovano affermazioni sconvolgenti come ad esempio la soppressione dei deboli, dei parassiti del popolo, dei nemici dello stato e poi ancora dei mangiatori inutili, delle vite senza valore, dell’esistenza-zavorra. Continua a leggere »