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Carcere di Cremona – Solidarietà, lettere e rivolta

Carcere di Cremona – Solidarietà, lettere e rivolta

Carcere di Cremona

26 agosto: Apprendiamo dai media locali, nonché dai lamenti dei sindacati dei secondini, di occasioni di rivolta e di auto-organizzazione nel carcere di Cremona. Martedì 26 agosto, i detenuti della terza sezione si sono inizialmente rifiutati di rientrare dall’ora d’aria, quindi hanno imbracciato spranghe, altre armi improvvisate e dopo essersi coperti il volto hanno distrutto le telecamere di sorveglianza e altri pezzi del contenitore che li tiene prigionieri. Secondo le profonde ricostruzioni dei carcerieri, alla base della rivolta vi sarebbe l’impossibilità di effettuare colloqui con gli educatori. In attesa di maggiori dettagli, quanto è evidente è che, a prescindere da circostanze specifiche ed esigenze coatte, un gruppo di individui sequestrati ha sottratto potere e distrutto parti del dispositivo tecnologico e strutturale che cerca di disciplinarne le esistenze.

 

LETTERA di FRANCESCO

[per scrivergli: Francesco Sala – Casa Circondariale via Palosca 2 – 26100 Cremona]

Cremona, Ca del Ferro 31/8/14

Ciao a tutti.

Vi leggo e vi sento in forma, questa è cosa buona!

Devo dire che il saluto del 25 agosto è stato accolto molto più positivamente e partecipato dei detenuti. Molti, il giorno dopo, erano senza voce perché si erano sgolati e con una scintilla in più negli occhi.

Come sapete il 27 qui è successo un mezzo casino. E’ successa una cosa assurda. In mezzo al casino e specialmente dopo un confronto con le guardie in molti evidentemente hanno sentito il bisogno di gridare qualcosa che mostrasse unità e spavalderia.

La cosiddetta “malavita” però non dispone di slogan propri e quindi ha scelto quelli che avevano sentito due giorni prima. E’ successo così che fra telecamere divelte, idranti srotolati e sedie in mezzo al corridoio, mezza sezione C si è messa a scandire: “No Tav liberi! No Tav liberi!”.

Non era ovviamente un riferimento alla lotta, ma alla solidarietà mostrata che, come molti mi hanno precisato, non esiste negli ambienti “delinquenziali”.

In definitiva, tutto questo era per spiegarvi che i saluti sono accolti più che positivamente. Durante i saluti c’è chi grida indulto, amnistia, insulti alla polizia e liberi tutti…

Insomma c’è di tutto, ma la solidarietà riempe d’energia ogni cuore.

Un abbraccio a tutte e a tutti.

Amor y rabia.

Fra

6 settembre: c’è stato un presidio sotto il carcere

Presidi Anticarcerari Cremona e Piacenza - Settembre 2014

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