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Amnistia. Indulto.

Amnistia. Indulto.

Amnistia . Indulto.

carcere Finalmente il Parlamento e non  solo la tv il 15 ottobre scorso ha  cominciato a parlare di amnistia  e indulto con un disegno di legge  presentato nel Marzo 2013  dagli  onorevoli  Manconi-Campagna.

Cosa sono innanzitutto.  L’amnistia  è una causa di  estinzione del reato e consiste  nella rinuncia, da parte dello Stato, a perseguire determinati reati , l’indulto, invece, consiste in un provvedimento generale che causa l’estinzione della pena. Quali sono i termini della discussione ATTUALMENTE…?

Purtroppo l’opinione pubblica  da anni è bombardata da allarmismo mediatico e demagogia securitaria grazie a taluni programmi, telegiornali e partiti o movimenti politici. Nell’ immaginario collettivo due sono gli spauracchi: per la destra reazionaria orde di delinquenti che invaderanno le città e le nostre case,  per la sinistra legalitaria c’è solo un nome Berlusconi.

Di cosa accade veramente nelle carceri italiane se ne parla sempre poco e sempre disinformando.

Cominciamo a chiarire alcuni punti sul sovraffollamento: Travaglio qualche giorno fa ha detto “Nel carcere in una camera per 2 ne metti 3 è grave ma non è insopportabile”, tralasciando i commenti personali forse come giornalista non sa che più e più volte la Corte europea è intervenuta a condannare l’Italia per le condizione disumane a cui sono sottoposti i detenuti, non sa che proprio in questi giorni la Consulta  “si riserva, in caso di inerzia legislativa, in un eventuale successivo procedimento, di adottare le necessarie decisioni dirette a far cessare l’esecuzione della pena in condizioni contrarie al senso di umanità”.??

Ma diamo anche noi dei numeri tratti dal report sulle carceri italiane dell’Istat che di certo non può essere tacciato di faziosità, questo documento ci dice cosa succede nelle nostre carceri facendo un raffronto con le carceri europee, giusto qualche dato per farci un idea: ad esempio mentre in Europa il tasso di detenuti in attesa di giudizio non supera il 30% in italia è ben al di sopra del 40% dopo Ucraina e Turchia, in Europa i detenuti che scontano la loro pena fuori dal carcere in misura alternativa è il 199% doppia il numero di presenti negli istituti penitenziari, in Italia solo il 36%.

Un’altra argomentazione che politici e giornalisti adottano per ostacolare la concessione di questo atto di giustizia non più solo di clemenza è l’inutilità dello stesso perché “tanto ritornano a delinquere e nel giro di pochi mesi sono di nuovo in carcere” Forse è vero, ma la questione va posta diversamente.

Se noi dividessimo la popolazione carceraria tra chi ha usufruito dell’indulto o delle misure alternative e chi no scopriamo che per  i primi la recidiva cioè il ritornare a delinquere è pari al 33%, è vero non è bassa ma se la confrontiamo con la recidiva “ordinaria”, ovvero senza il beneficio dell’indulto, scopriamo che la percentuale sale al 68% fra la popolazione detenuta: esattamente più del doppio rispetto gli indultati!

E per finire ricordiamo che l’amnistia e l’indulto sono contemplati dall’articolo 79 della Costituzione, che  è vietato porre il referendum perché i padri costituenti, dopo l’insegnamento infausto del fascismo che aveva fatto presa sull’irrazionalità, sapevano benissimo che l’amnistia e l’indulto sarebbero stati sempre impopolari… 

La Corte Europea dei diritti dell’uomo delle indicazioni le ha anche date nella sentenza Torreggiani : per ridurre la carcerazione serve una riforma anzi, diremmo noi, l’abolizione delle leggi Bossi-Fini, Fini-Giovanardi ed  ex-Cirielli.

Detto questo, è assurdo che la lotta contro il degrado del Sistema Carcerario si limiti a questo. Ogni giorno, è un bollettino di guerra. Oltre duemila i detenuti morti in carcere negli ultimi 13 anni, al 14 ottobre di quest’anno, sono già 124 morti, di cui 40 suicidi.

Forse si sta perdendo il vero senso della battaglia.                                    

Ogni soluzione è un palliativo se non si mette in discussione il carcere stesso.

 

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