Wolfgang Brenner

WELCOME OSSI!
Traduzione di Eleonora e Paolo Zoratti


MeriadianoZero Edizioni

1^ edizione 1993



1


Dopo Coblenza la mia carta finiva. Ma non potevano mancare più di cento chilometri dal punto in cui lasciai l'autostrada per inoltrarmi nello Hunsruck.

In un avvallamento tra due pendii boscosi mi fermai davanti a un'osteria, che in passato era stata forse una stazione di sosta per la diligenza. La sala era in penombra e l'arredo rustico sembrava il frutto di un vistoso rinnovo.
PUZZAVA di vernice a buon mercato, di pittura che ci metteva molto ad asciugare, di trucioli e di stucco umido.

I clienti sedevano appiccicati l'uno all'altro intorno al grande tavolo rotondo davanti al banco, meditabondi e di cattivo umore. Presi posto in un angolo. A giudicare dalle facce annoiate doveva trattarsi di gente del luogo. Guardai fuori dalla piccola finestra di vetro smerigliato con le tendine lavorate all'uncinetto. Nel parcheggio dietro all'edificio c'erano due auto, mezzi scattanti dalla linea slanciata.
Me ne intendo, io: una BMW potente di prezzo medio e una Opel vecchiotta truccata. Sono sempre stato affascinato dalle auto, soprattutto da quelle veloci. Ciò non toglie che sia fiero della MIA utilitaria che ha dieci anni, ormai.
Fortuna che l'avevo parcheggiata sulla strada, perché vicino a quelle purosangue avrebbe sfigurato.