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Hacker, continua la caccia
e Clinton convoca i "big"

da La Repubblica del 11.02.00


NEW YORK - Il cerchio comincia a stringersi. E sugli hacker che nei giorni scorsi hanno messo in ginocchio i colossi di Internet, le autorità americane hanno ora indicazioni più precise. I cyber-agenti dell'Fbi hanno infatti appurato che le macchine da cui è partito il bombardamento di richieste che ha mandato in tilt i server di Yahoo!, Cnn, Ebay, Amazon e numerosi altri siti di successo appartengono con ogni probabilità a università o grandi imprese. Si localizzano le zone nelle quali si stanno concentrando le indagini: San Francisco, Los Angeles, Atlanta e Seattle. E la Cnn (una delle vittime più illustri dei pirati telematici) ha annunciato che sono già partite le perquisizioni. Il presidente Bill Clinton, nel frattempo, ha convocato una riunione delle principali società Internet, che dovrebbe tenersi la prossima settimana.

Sembra ormai scartata la possibilità di attacco partito dall'estero. "A questo punto non abbiamo ragione di pensare che gli hacker abbiano agito da qualche paese straniero ma le indagini proseguono comunque in tutte le direzioni", ha dichiarato Eric Holder, numero due del dipartimento alla Giustizia americano. Non ipotizzabile neanche la possibilità che si sia trattato di una iniziativa individuale. Gli esperti hanno infatti accertato che le tecniche utilizzate negli assalti sono molto diverse una dall'altra, anche se ricollegabili tutte al Denial of Service, cioè il bombardamento del server.

Passata la grande paura, quindi, le autorità statunitensi si mobilitano per la caccia ai responsabili. Bill Clinton vuole assolutamente che siano catturati. Ma è preoccupato soprattutto che nel futuro non accada di nuovo che i siti delle più vitali società americane possano essere buttati giù come birilli. Per questo il presidente americano ha deciso di convocare i giganti della Rete, per invitarli a lavorare più sodo sulle misure di sicurezza, e concordare insieme una risposta all'offensiva degli hacker. Vogliamo cogliere tutte le opportunità - ha detto il presidente Usa - legate a Internet e per fare questo dobbiamo migliorare gli standard di sicurezza delle infrastrutture e della tecnologia".

È il settore privato a preoccupare soprattutto l'amministrazione Usa. Perché chiama in causa interessi economici enormi. Secondo le prime stime il danno provocato dai corsari telematici nei giorni passati è notevole. "Dieci milioni di dollari e forse più", ha detto ancora il vice ministro della Giustizia Eric Holder. Ma ci sono anche preoccupazioni di borsa. Wall Street è molto sensibile alle Internet Company, e si è visto. Per tutte queste ragioni Clinton chiamerà a sé gli amministratori delegati delle aziende leader. Ci saranno probabilmente i rappresentanti di Ibm, Microsoft, Cisco, Yahoo!, eBay, America Online e Mci Worldcom. Il presidente metterà sul piatto il suo appoggio: a partire da uno stanziamento di due miliardi di dollari da sbloccare entro il 2001 (la maggior parte dei quali andranno però al Pentagono e alle strutture pubbliche). Poi chiederà agli uomini che grazie alla Rete sono diventati miliardari di fare la loro parte.


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