La Repubblica
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Bombardati e oscurati
i colossi del web

L'attacco potrebbe partire da qualsiasi computer
del mondo. Gli esperti: "Bisogna trovare il cervello"
da La Repubblica del 09.02.00


SAN FRANCISCO - Adesso è emergenza. Quello che è successo a Yahoo due giorni fa si è ripetuto. E l'epidemia ha colpito altri colossi. Bloccati da una a tre ore e-Bay (aste online), Buy.com (e-commerce) e Amazon (la più grande libreria in Rete). Problemi anche per la Cnn. E a questo punto ormai sembra che non ci siano più dubbi: è un attacco informatico in piena regola, qualcuno sta muovendo guerra ai siti e ai portali più famosi del pianeta.

Ormai tutti parlano apertamente di hacker, ma il fenomeno è più ambiguo. Non si tratta infatti di effrazioni o azioni di forzatura del sito. Quello che accade è più un atto di pirateria informatica: i siti, che basano la loro ragione di vita sul commercio online, vengono bombardati da milioni di e-mail, gli accessi crescono in modo esponenziale e i server si schiantano sotto il peso delle richieste. Risultato: un'ora di blocco significa non poter soddisfare le richieste che arrivano dalle e-mail dei veri clienti e talora i siti non sono raggiungibili. Con evidente danno economico per i siti di e-commerce e per quelli che vivono di pubblicità.

Che si tratti di casi simili, lo conferma la Keynote Systems, un'azienda che monitorizza la velocità e l'affidabilità dei siti web. La Keynote afferma che nel caso di Amazon, nel giro di pochi minuti si è passato da un ritmo di routine a una capacità di accesso ridotta all'1,5 per cento: un vero shut down. "La stessa entità del danno subito da Yahoo, eBay e Buy.com," ha detto un portavoce dell'azienda. Il sito della più grande libreria sul web è tornato a livelli normali dopo un'ora.

Più grave quello che è accaduto a Buy.com, il sito di commercio online. L'attacco ha messo in ginocchio l'azienda per tre ore proprio nel giorno della sua quotazione in borsa.

Mentre l'Fbi non si è ancora pronunciata sugli ultimi casi ma ha fatto sapere che è in corso la collaborazione con Yahoo per rintracciare gli eventuali criminali, chi non ha dubbi sulla gravità del fenomeno è Elias Levy, responsabile di Securityfocus.com, un service di sicurezza informatica. "E' difficile mettere insieme così velocemente una serie di azioni così eclatanti ma non è impossibile. Ci vogliono però parecchie macchine che lavorino contemporaneamente. Ma gli attacchi possono partire da macchine controllate in remoto da qualsiasi parte del globo". Il difficile, conclude l'esperto, è trovare il cervello che coordina gli attacchi. Ammesso che ci sia o non si tratti invece di un'azione condivisa da più comunità nella Rete.

Oppure, il problema è un altro. Già nel caso di Yahoo, la rivista specializzata Wired ha avanzato sul suo sito l'ipotesi che non si tratti dell'attacco di gruppi di pirati, ma di semplici guasti tecnici mascherati. Questo perché gli analisti di Wall Street hanno sempre mostrato più tolleranza verso le aziende colpite da hackeraggio rispetto a quelle che finscono in panne per problemi legati a malfunzionamento. Infatti, nonostante le panne, tutte le aziende colpite hanno chiuso con i tipici fiduciosi rialzi del Nasdaq.


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