Il Manifesto
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HACKER - IN DIFESA DEL COMMERCIO ELETTRONICO
Parte la crociata contro gli e-retici
Clinton convoca d'urgenza il G8. Sette arresti a Catania
di E.Man.
da Il Manifesto del 12.02.00


Bill Clinton chiama a raccolta il G8, convocando una riunione d'urgenza per il prossimo mese di maggio. Argomento: gli hacker e i rischi del commercio elettronico. I "grandi" della terra si mobilitano per proteggere la nuova gallina dalle uova d'oro, la New Economy che sostiene il boom di Wall Street e alimenta l'entusiasmo di Piazza Affari, dove basta che un'azienda annunci l'apertura di servizi legati alla Rete per veder volare le proprie azioni. Ecco perchè l'attacco hacker dei giorni scorsi ha fatto tanto rumore. Ha messo in evidenza che il re, se non proprio nudo, certo non veste una corazza.

L'Fbi, intanto, brancola ancora nel cyberbuio. I suoi super esperti sono persi nella Rete e non riescono a rintracciare i computer dai quali è partita l'offensiva contro i colossi di Internet. L'unica cosa positiva, commentano dalla sede del Federal bureau of investigation, è che l'arrembaggio degli hacker ha risvegliato l'attenzione delle imprese sui rischi del commercio in Rete. Insomma il classico "ve l'avevamo detto".

Le attività di investigazione stanno procedendo, per ora, a largo raggio, quasi a casaccio: una enorme mole di tracce di collegamenti in Rete viene esaminata dai segugi telematici del governo statunitense. L'attenzione si concentra soprattutto sulle connessioni partite dai campus universitari, mentre il Dipartimento della difesa ha ordinato un esame accurato delle reti telematiche militari, per verificare che non si siano aperte "falle" nella sicurezza nazionale.

In Italia intanto, la Guardia di finanza ha lanciato l'operazione Web Genius: a Catania sarebbe stato scoperto un gruppo di hackers che usando la rete dell'università, violava i sistemi informatici di aziende pubbliche e private. Sette persone sono state arrestate. La Gdf ha chiesto i tabulati dei collegamenti alla Rete partiti da Telecom Italia net e da Mclink, due dei più importanti provider italiani. La paura di ulteriori azioni di "pirateria" ha scatenato la reazione in stile "tolleranza zero": servono più controlli nei provider, più possibilità di verificare l'identità di chi si connette alla Rete e più poteri per i reparti di polizia impegnati nella caccia agli hacker. Eppure i corpi investigativi dispongono già di ampia autonomia nelle indagini on-line. In Inghilterra ad esempio la polizia può intercettare e controllare la corrispondenza elettronica dei sudditi di Sua Maestà.

Clinton aveva accennato al problema della sicurezza del commercio on-line anche nell'ultimo discorso sullo stato dall'Unione, lo scorso 27 gennaio. Poche parole dietro le quali, però, c'è il lavoro di anni di studi condotti dall'intelligence militare, che ha già provveduto a individuare negli hacker il nuovo nemico, quello destinato a turbare i sogni dei cittadini americani nel millennio appena iniziato.

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