Bill Clinton chiama a raccolta il G8, convocando una riunione
d'urgenza per il prossimo mese di maggio. Argomento: gli hacker e
i rischi del commercio elettronico. I "grandi" della terra si
mobilitano per proteggere la nuova gallina dalle uova d'oro, la
New Economy che sostiene il boom di Wall Street e
alimenta l'entusiasmo di Piazza Affari, dove basta che un'azienda
annunci l'apertura di servizi legati alla Rete per veder volare
le proprie azioni. Ecco perchè l'attacco hacker dei giorni scorsi
ha fatto tanto rumore. Ha messo in evidenza che il re, se non
proprio nudo, certo non veste una corazza.
L'Fbi, intanto, brancola ancora nel cyberbuio. I suoi super
esperti sono persi nella Rete e non riescono a rintracciare i
computer dai quali è partita l'offensiva contro i colossi di
Internet. L'unica cosa positiva, commentano dalla sede del
Federal bureau of investigation, è che l'arrembaggio
degli hacker ha risvegliato l'attenzione delle imprese sui rischi
del commercio in Rete. Insomma il classico "ve l'avevamo detto".
Le attività di investigazione stanno procedendo, per ora, a largo
raggio, quasi a casaccio: una enorme mole di tracce di
collegamenti in Rete viene esaminata dai segugi telematici del
governo statunitense. L'attenzione si concentra soprattutto sulle
connessioni partite dai campus universitari, mentre il
Dipartimento della difesa ha ordinato un esame accurato delle
reti telematiche militari, per verificare che non si siano aperte
"falle" nella sicurezza nazionale.
In Italia intanto, la Guardia di finanza ha lanciato l'operazione
Web Genius: a Catania sarebbe stato scoperto un gruppo di
hackers che usando la rete dell'università, violava i sistemi
informatici di aziende pubbliche e private. Sette persone sono
state arrestate. La Gdf ha chiesto i tabulati dei collegamenti
alla Rete partiti da Telecom Italia net e da Mclink, due dei più
importanti provider italiani. La paura di ulteriori azioni di
"pirateria" ha scatenato la reazione in stile "tolleranza zero":
servono più controlli nei provider, più possibilità di verificare
l'identità di chi si connette alla Rete e più poteri per i
reparti di polizia impegnati nella caccia agli hacker. Eppure i
corpi investigativi dispongono già di ampia autonomia nelle
indagini on-line. In Inghilterra ad esempio la polizia può
intercettare e controllare la corrispondenza elettronica dei
sudditi di Sua Maestà.
Clinton aveva accennato al problema della sicurezza del commercio
on-line anche nell'ultimo discorso sullo stato dall'Unione, lo
scorso 27 gennaio. Poche parole dietro le quali, però, c'è il
lavoro di anni di studi condotti dall'intelligence militare, che
ha già provveduto a individuare negli hacker il nuovo nemico,
quello destinato a turbare i sogni dei cittadini americani nel
millennio appena iniziato.