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- Tornano i pirati, i computer in tilt
Dopo «Yahoo!»
altri blocchi: colpiti Cnn, Amazon e il colosso delle vendite on
line
Ieri ancora tre ore di black out I tecnici:
chiunque può finire al tappeto
da Il Corriere della Sera del 10.02.00
DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Cinquanta computer,
cinquanta corsari alle tastiere: è una specie di gruppo di
fuoco, che spara a raffica messaggi e impulsi telematici
killer. E da tre giorni ingolfa e manda al tappeto i più
famosi, ricchi e sofisticati siti d'America, in un attacco
che non ha precedenti nella storia di Internet. L'Fbi
insegue faticosamente tracce virtuali e cyberimpronte, e
passa al microscopio l'universo degli hackers cercando,
come in un giallo d'autore, il bandolo d'una matassa
intricatissima che rischia di mandare in crisi persino la
fiducia dei mercati nel nuovo verbo planetario, il
commercio globale. Lunedì è toccata a Yahoo!, che offre
quotidianamente 465 milioni di pagine Web ai suoi clienti
ed è il secondo portale del mondo dopo Aol. I pirati, in
appena un secondo, hanno lanciato sul sistema un flusso di
impulsi pari a un gigabyte, più di quanto un sito riceva di
norma in un anno intero. Per tre ore, è sceso il buio sugli
schermi. Nelle successive quarantott’ore, altre cinque
prestigiose firme della galassia telematica hanno subìto lo
stesso trattamento. Una dopo l'altra sono infatti cadute
Buy.com, specializzata nelle vendite on line, eBay.com, la
casa d'aste telematica, Amazon.com, la libreria virtuale
più grande del mondo, e Cnn.com, il sito on line del
network di Atlanta che un mese fa, attraverso Time Warner,
si è fuso con Aol. Ieri è toccata a ZdNet, popolarissimo
punto di riferimento per i maniaci delle nuove tecnologie:
due ore di stop, nell'orario più caldo. Anche E-Trade,
un'agenzia di investimenti on line, è andata
improvvisamente in tilt ieri mattina, ma è ancora in dubbio
se quest'ultimo episodio sia legato ai precedenti. La
tecnica, un «attacco coordinato per il blocco del
servizio», è sempre uguale: è come telefonare mille volte
in un minuto allo stesso centralino, fermando così tutte le
altre chiamate. EBay, oscurata per due o.re nel mezzo di
un'asta, è stata inondata in un secondo da 800 megaby.tes.
E le mosse non sono mai casuali: i bersagli sono sempre
società di punta della globalizzazione. Yahoo! è in
procinto di rispondere alla fusione tra Aol e Time Warner
con una nuova fusione. Aol, in qualche modo, è stata
colpita attraverso il blitz contro la Cnn. Buy.com era al
suo giorno d'esordio in Borsa e per tre ore non ha potuto
nemmeno dire «buongiorno» ai futuri azionisti: che sono
stati molti, visto che il valore dei suoi titoli è comunque
raddoppiato alla fine d'una giornata infernale. ZdNet aveva
annunciato, proprio il giorno prima, u.na grande stagione
di utili. L'Fbi ha spedito in aereo i suoi migliori
esperti per andare a incontrare i tecnici di Yahoo!.
Davvero come in un giallo, si parte indagando dal primo
delitto. Si corre contro il tempo, «questi attacchi
sembrano inarrestabili», dicono le fonti dei federali.
«Chiunque stia facendo tutto ciò, ha molta carne al fuoco e
molte lame affilate. Ed è chiaro che sta cercando in giro
nuovi obiettivi — dice Elias Levy, capo delle tecnologie di
Security Focus.com —: chiunque può finire al tappeto».
Già, la domanda è: chi c'è davvero dietro tutto questo?
Un romantico gruppo di hackers nemici del commercio
globale? O qualcun altro, pronto magari a ricattare il
nuovo sistema mondiale? E davvero si può fare lo sgambetto
a un colosso come Yahoo!, che investe miliardi l'anno per
potenziare le sue infrastrutture, senza possedere mezzi
economici quasi equivalenti? Tuttavia chiedersi se nel
vento di Seattle stiano volando foglioline della Spectre è
come domandarsi se dietro i malesseri giovanili degli anni
Settanta ci fosse una congiura di grandi vecchi e forze
oscure. Una questione sufficiente a mandare in tilt i
computer fino alla prossima pagina di storia.
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