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- La Criminalpol: siti
bombardati anche da noi
da Il Corriere della Sera del 10.02.00
ROMA — Anche in Italia va di moda il «mail bombing», il
bombardamento dei siti con raffiche di chiamate
contemporanee. Nel 1999 questi tentativi di sabotaggio
hanno interessato sia siti istituzionali sia quelli di
aziende importanti come la Telecom. A parlarne è il
direttore del nucleo speciale della Criminalpol per i
crimini telematici Giuseppe Messa, che spiega come, grazie
a un attento monitoraggio della rete «e a un minimo di
informazione preventiva», si sia riusciti a evitare
situazioni simili a quelle che hanno coinvolto in questi
giorni il mondo web americano. Messa non condivide affatto
l'ipotesi che gli hacker possano diventare i terroristi del
nuovo millennio, «perché le aziende prese di mira stavano
per essere quotate in Borsa, dunque vedo più motivazioni
economiche che politiche dietro queste aggressioni».
Secondo Messa, dunque, quelle degli hacker sono solo
manifestazioni di protesta come quella che lo scorso anno
ha rischiato di coinvolgere la Telecom. «In quel caso —
spiega Messa — si voleva contestare la tariffa unitaria a
tempo».
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