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- chi ha paura?... di chi?!
la domanda si fa' d'obbligo da quando i recenti fatti d'attualita'
classificabili come dos (denial of service) occorsi a svariati importanti
server d'oltreoceano (yahoo, cnn, ecc.) sono saliti alla ribalta nelle
cronache di giornali e tv
su questa gestione mediatica fasulla, e' necessario riflettere non solo per
fare contro-informazione nel senso di cercare di comunicare in maniera un
attimino piu' lucida e obiettiva dei cosiddetti meda ufficiali ma anche e
soprattutto perche' ne va della nostra liberta' d'espressione e della
nostra agibilita' politica
per una base di CONOSCENZA TECNICA su quanto successo si puo' fare
riferimento a http://www.ecn.org/loa
per aggiornamenti e' utile seguire la mailing-list cyber-rights
per ora ci basti sapere che una serie di spippoloni della rete sono
riusciti nel bloccare per qualche ora alcuni importanti siti internet
possibili MOTIVI di questi gesti possono essere (in ordine di probabilita'):
- - operazioni di cyber-finanza per alzare o affossare tal titolo in borsa
(in particolare quelli legati al business della sicurezza informatica)
- - operazioni indotte per promuovere politiche di controllo sulla rete (vedi
caso australia)
- - azioni spontanee contro alcuni nuovi simboli della manipolazione
dell'informazione e del commercio elettronico in rete
la maggior parte dei media ufficiali (per media ufficiali si intende quelli
per cui e' impossibile o e' comunemente manipolata l'interazione con
l'utente finale ovvero radio, giornali, tv ecc.) hanno vomitato una serie
di BUGIE un po' per mancanza di professionalita' un po' per mancanza di
buona fede
sono rimasti inaccessibili per alcune ore dei server importanti e malgrado
le cifre astronomiche in dollari e lire che illustravano le perdite
economiche dovute a questi incidenti la cosa non e' stata particolarmente
scandalosa ne' eccitante visto che a tutti i server del mondo capita di
essere "guasti" svariate volte l'anno per svariati motivi occasionali
questi "guasti" non sono stati pero' occasionali ma indotti da anonimi in
rete in maniera dolosa e questo ha portato i media ufficiali a inorridire
di paura perche' un'internet insicura e' un pericolo per il nascente
commercio elettronico!?!
non ci puo' essere considerazione piu' falsata
internet non potra' mai essere sicura
consta di computer in rete ovvero di macchine che fanno girare programmi
che non potranno mai essere infallibili e chiunque abbia una buona
conoscenza di telematica potra' sfruttare gli errori dei programmi per
poter attaccare un computer in rete
d'altro canto la rete tcp-ip di internet ha avuto successo proprio perche'
per sua natura aperta e quindi per certi versi intrinsecamente insicura
non solo, ma la grande finanza (banche, borse e affini) hanno circuiti di
scambio su reti fisicamente staccate da internet e pressocche'
inattaccabili (interessante notare inoltre che all'interno dei bollettini
d'informazione internazionali delle banche giravano gia' da tempo avvisi
che stava per succedere qualcosa del genere)
in internet si trovano le interfacce per dialogare con il grande pubblico
detti appunto portali dove poter realizzare la grande illusione elettronica
di co-partecipare al grande capitale per cui avendo la pensione privata o
qualche lira investita su un pezzo di mercato privato si drizza le orecchie
quando ci sono le notizie di borsa sui telegiornali al pari delle
trecentocinquanta (350) persone al mondo che realizzano l'introito del
settantacinque per cento (75%) dell'intera umanita'
allora, chi ha messo in bocca a Clinton "io personalmente sarei per
incrementare i contenuti pronografici in internet" non e' un atto ironico
di un simpaticone che de-strutturalizza l'identita' di un potente ma
diventa un pericoloso crimine da condannare magari con dieci anni di galera
mentre chi fomenta e attua le guerre, chi inquina i fiumi, chi sfrutta i
bambini per cucire i palloni, chi sfrutta il proprio prossimo ecc. ecc.
(sono sicuro che conoscete ormai bene i vari ecc. ecc.) obbedendo comunque
ai sacri principi del businees continua ad agire indisturbato
mi soffermo quindi su questa interpretazione mediatica fasulla dei fatti
d'attualita' non solo perche' oscena ma perche' potrebbe preludere a
RESTRIZIONI di liberta' e agibilita' politica personale e collettiva
la legislazione vigente (vedi anchehttp://www.ecn.org/crypto/law) e' gia'
molto severa e anche se non molto specifica (d'altro canto tutto il diritto
italiano anche perche' immenso viene interpretato alla bisogna nelle
maniere piu' differenti) e' gia' ricca di capitoli contro reati
informatici, violazione del copyright ecc.
le tecnologie esistenti (anche se presumibilmente sotto-utilizzate) al di
la' di qualsiasi politica e policy permettono gia' da ora potenti procedure
di monitoraggio della comunicazione in rete che comunque passa
necessariamente attraverso nodi commerciali e governativi
allora quello di cui possiamo temere ora e' un maggior uso poliziesco degli
strumenti di rete e giuridici gia' esistenti
per rispondere a questo pericoloso ipotetico giro di vite e' necessario
aumentare il grado di consapevolezza di chi sta in rete anche se
semplicemente come utente (vedi anche http://strano.net/mutante)
soprattutto nell'acquisizione di conoscenze in campi particolarmente utili
come la crittografia (vedi anche http://www.ecn.org/crypto) o l'anonimato
(vedi anche http://www.kyuzz.org/anon/sommario.html) ma non puo' rimanere
un problema solo tecnico
sono passati dei messaggi particolarmente preoccupanti come quello di
criminalizzare chi ha scritto programmi poi occasionalmente usati da altr*
per attivita' ritenute illecite
in australia sta appunto passando una legge che prevede dieci anni di
galera per colpevoli di reati informatici sorvolando sul fatto che spesso
sperimentazioni in rete vengono ricondotte al concetto di reato per mera
comodita' politico-giudiziaria oppure per profonda ignoranza tecnica
credo fortissimamente che per difendersi efficacemente sia necessario
attaccare e in senso politico
abbiamo ben oltre le nostre catene da perdere e quindi non possiamo
permetterci di delegare alla PAURA per quanto successo e detto la gestione
delle nostre doverose RISPOSTE a questi attacchi
vogliamo continuare ad utilizzare una RETE che permette una comunicazione
bi-direzionale, diretta, orizzontale e libera senza paure indotte e a
proposito di paure potrebbe ora capitare che molt* siano scoraggiat*
dall'utilizzare lo strumento del NESTRIKE (o corteo elettronico) per
eventuali future proteste
sarebbe un grosso errore
il netstrike consiste nel connettersi in massa e simultaneamente su uno
stesso sito a una stessa ora ed effettuando in massa azioni singolarmente
ritenute legittime (ping, reload, download, ricerche ecc.) ma che
effettuate in massa hanno una buona probabilita' di inibire o comunque
rallentare pesantemente il sito oggetto di attenzioni
bloccare un indirizzo web o di rete per una o piu' ore non vuol dire
ammazzare nessuno o fare la rivoluzione ma dimostrare anche per vie
virtuali che una grossa moltitudine di persone si esprime all'unisono
contro o per qualcosa rimane un atto simbolico di alta espressione politica
qualunque sia poi l'effetto finale
se poi (come a volte e' successo) esprimendo la solidarieta' a mumja oppure
all'ezln si vede che il sito oggetto di manifestazione politica viene
bloccato non puo' che far piacere e basta visto che comunque le ragioni
della sopravvivenza fisica di un dissidente politico o di una popolazione
indigena dovrebbero comunque travalicare le ragioni tecniche del
rintracciamento fisico di una macchina in rete
sarebbe allora importante che a breve si ri-proponesse un netstrike senza
paura di essere criminalizzat* chesso' contro la stessa echelon (la tanto
chiacchierata rete di intercettazione in rete vedi anche
http://www.europarl.eu.int/dg4/stoa/en/publi/166499/execsum.htm) oppure
contro la prossima riunione di maggio dei G8 contro il cosiddetto
cyber-terrorismo che per come e' stata annunciata fino ad ora puzza tanto
di teorizzazioni di censure e giri di vite in rete
magari visto che poi siamo fatti di carne ed ossa e relativamente agli
esempi sopracitati potremo anche affiancare iniziative di presidi di
protesta politica fisici chesso' proprio davanti alla sede della futura
riunione dei G8 oppure davanti al sito di S. Vito dei Normanni attuale e
ufficiale centrale italiana che collabora al progetto echelon
intorno all'esperienza di avana (vedi anche http://www.ecn.org/forte)
ruotano due importanti iniziative di confronto tecnico-politico sulla
difesa della liberta' d'espressione in rete come il nascente osservatorio
dei diritti e la terza edizione dell'hack.it che ha gia' un primo
appuntamento pre-organizzativo per il 18 marzo
dappertutto in italia stanno nascendo e si stanno sviluppando importanti e
vivaci esperienze comunitarie di sperimentazione e condivisione di sapere
in rete dett* anche hacklab che stanno riflettendo non a caso anche su
questi fatti d'attualita' (vedi anche
http://firenze.linux.it/~leandro/hacklab)
in scacchi si dice che contano le forze, la disposizione dei pezzi (ovvero
la gestione dello spazio) e l'iniziativa
sulle forze saremo sempre e comunque decisamente perdenti visto che in rete
la larghezza di banda e le strutture sono o governative o commerciali
sullo spazio continuano ad avere delle idee molto confuse (ancora non hanno
capito che trattasi di c.y.b.e.r-spazio ;-)
sull'iniziativa volendo possiamo dire la nostra... chi muove il prossimo
pezzo?
fERRYbYTE
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