Integrazioni al Documento v0.1 - versione bozza - Novembre 1999 0) STORIA ? ( da integrare con quella gia' esistente ? ) GAIA cos'era? GAIA fu pensata nel 94 (terminal correggimi) da peter paper, dottor mistero (che forse ci raggiungera') e altri in CYBER_PUNK (echoarea prima fidonet e poi cybernet) con lo scopo di ovviare alla struttura piramidale di controllo che in fidonet italia aveva instaurato una sorta di predominio di certe bbs a scapito di altre. IO ho sempre pensato a fidonet italia come alla nostra politica in piccolo, sempre e solo la stessa merda. Al di la' di considerazioni personali, GAIA si proponeva con un meccanismo di routing (a quel tempo si parlava di polling) particolare di poter ovviare al backbone e via dicendo, a tutta la struttura di policy, NC, NEC, RC e altro. Ma GAIA voleva fare anche qualcos'altro, come creare un protocollo che potesse veicolare sia suoni che immagini (un po' come il MIME di parecchi anni dopo) nelle echoareas e via dicendo. Insomma si poneva in netto scontro con l'allora standard di posta amatoriale e in piu' portava una ventata di innovazione. Pero' si trattava pur sempre di un "protocollo", di una sorta di handshake diverso da dover scambiare tra i modem per aprire una sessione GAIA o roba del genere... era completamente innovativo e per nulla si basava sul vecchio. Il limite di allora era il mezzo fisico, ma lo e' anche quello di oggi. Un limite perche' dopo i vari problemi legali in cui incappo' fidonet, con i sequestri, si penso' di trovare un modo sicuro di veicolare le informazioni qualunque esse fossero. Da qui nacque la spinta enorme per il PGP (che in CYBER_PUNK si stava gia' analizzando da parecchio tempo, con estremo terrore dei moderatori o RC fidonet che non potevano piu' controllare la posta altrui ) e poi in seguito gli anonymous remailer. In tutto questo GAIA rimase sonnocchiante, anche perche' il limite "virtuale" del mezzo trasmissivo, era diventato talmente schiacciante da rendere inutile il progetto GAIA. POi ci fu internet per tutti e ancora di piu' si senti' la necessita' di rivolgersi ad altri fronti, e abbandonare quello che era un bel sogno. In molti e' radicata l'idea che internet sia un paradiso di eguaglianza e democrazia, ma purtroppo e' solo una balorda idea. In internet e' tutto piu' o meno gerarchico, anche se la vastita' della struttura puo' rendere difficile capire questo particolare. Inoltre i punti di accesso sono estremamente controllati, e con IPv6 la cosa sara' ancora peggio, piu' o meno si dovrebbe tornare alla gestione fidonettiana degli address! Da qui si e' rispolverata GAIA, ad hackit98... Tra un toscano e una bottiglia di acqua gelata, io e dottor mistero abbiamo pensato a come (al giorno d'oggi e' certamente ipotizzabile... anni fa non lo era nemmeno con un bel sogno) poter evitare il poter del controllo del mezzo trasmissivo in modo cosi' coercitivo da parte di terze parti. Si penso' al modo della comunicazione mobile, e nella fattispecie ai cellulari, visto che altre forme wireless sono o molto costose, oppure hanno bisogno di una densita' di connessioni che rende il tutto poco fattibile e molto debole. Pero' lo sviluppo su mobile e' ancora parecchio difficile, considerando le bande di trasmissione (9600 baud), anche se nel prossimo futuro (indiscrezione Ericsson... abbiamo messo a punto GPRS che consente di andare a 64kbps su mobile :) ) e quindi ci siamo rivolti ad un mondo sempre molto diffuso anche se forse meno di quello dei cellulari... quello di internet. L'analisi (nel 98) fini' li', e ci demmo l'appuntamento per continuare il discorso in area. La cosa si fece ma non nei ritmi sperati, e tutto sommato il discorso GAIA (anche perche' le bbs stanno pian piano scomparendo) non ha progredito molto dal 98. Questo e' piu' o meno il passato... e ora spiego anche il perche'. Col passare del tempo, e' diventata in me' sempre piu' forte la consapevolezza che GAIA (in nuce) fosse qualcosa di piu' di un semplice protocollo, e tale consapevolezza si e' concretizzata quando abbiamo deciso di usare internet. GAIA e' un meta-protocollo GAIA e' un simbionte di internet A) CONSIDERAZIONI GENERALI SULL'ORGANISMO GAIA Elenco dei punti salienti: - differenziazione posizionale - differenziazione scritta a livello di DNA - implementazione di file di config come DNA - gestione automatica della lettura selettiva - cellule tutto fare con DNA incomporato - trasmissione di DNA ai nuovi membri Le cellule nell'embrione sanno fare di tutto, ognuno ha un DNA completo che in linea di principio permette una qualsiasi funzione alla cellula. Col passare del tempo avviene un meccanismo che si chiama lettura selettiva del DNA che consente la specializzazione della cellula. Uno dei modi di lettura (peraltro non del tutto conosciuto) e' banalmente legato alla posizione. Nella zona del fegato le cellule leggono il capitolo del DNA intitolato "Il fegato.. questo sconosciuto" e si imparano a comportarsi da bravo fegato, e cosi' via. In base a questo meccanismo si puo' capire facilmente il comportamento di un tumore come metastasi e senza. Con questo in mente pensavo di implementare tutto cio' in GAIA. La cosa sarebbe molto utile se pensiamo ai "servizi" dei nodi-cellule, che GAIA puo'/deve offrire ai suoi partecipanti. Si tratterebbe di scrivere un file di configurazione (chiamato in modo pomposo DNA di GAIA) che e' presente in ogni nodo, e che viene trasmesso (inoculato come un virus) ai nuovi entrati. A seconda della posizione, vedendola dai vicini, il nodo-cellula impara a fare quello che fanno i vicini. Ci sono delle situazioni complesse, come i nodi di frontiera (dove per frontiera intendo le demarcazioni delle zolle in cui e' suddivisa idealmente GAIA), che devono saper fare 2 cose invece che una. Pensando ad una miglioria, si potrebbero evitare i tumori in GAIA. se una cellula legge male il DNA (basando il tutto su un meccanismo di CRC a 64bit oppure ad un md5) viene riconvertita dalle cellule vicine a fare quello che deve fare in base alla posizione. Qui si impone una riflessione: "GAIA deve consentire *comunque* il passaggio di informazioni a discapito della volonta' degli utenti?" Sembrerebbe un'affermazione un po' fascista, che l'utente non possa stabilire quello che puo' fare, pero' io la vedo in modo leggermente diverso. E' solo l'attivita' in GAIA dell'utente che risulta regolata da questo meccanismo antitumorale (chiamiamolo cosi'), si ha sempre la possibilita' di uscire su internet e raggiungere l'esterno. Ribadisco che GAIA non e' intesa come una sostituzione di internet, non lo puo' essere ne credo lo sara' mai, e' solo un mezzo per far circolare in modo "certo" alcune informazioni "hot" o comunque poco gradite che potrebbero trovare serie difficolta' di diffusione in un ambiente controllato. Inoltre si pone il problema della gerarchicita'.. col meccanismo della lettura selettiva penso che anche questo sia risolto, in quanto tutte le cellule fanno tutto, e se c'e' una mancanza (un fault) c'e' comunque qualche cellula che puo' passare la parte di DNA richiesta, solitamente la cellula vicina. Prendiamo ad esempio il DNS in GAIA: - c'e' una zona di GAIA addetta al DNS. - se un nodo cade o ha un fault nel suo codice, allora una cellula vicina lo istruisce su come fare. - qualora tutte le cellule cadono (quasi contemporaneamente o anche nello stesso istante), il fault viene registrato dall'organismo/cervello GAIA (TUTTA GAIA E' UN CERVELLO E LE SUE ESTREMITA' MESSE INSIEME) e le cellule di confine con la ex zona DNS, si adattano. Una di queste (almeno una) cambia il suo meccanismo di lettura selettiva (questa volta il cambio e' autorizzato, dalle cellule vicine che si trovano sprovviste di DNS) e diventa una cellula DNS. Pero', non e' detto che tutti i nuovi arrivi in GAIA possano fare tutto al meglio, pero' su grandi numeri la cosa secondo me diventa irrilevante. Questa e' l'idea implementativa di una sorta di routing delle informazioni interne, ovvero quelle di gestione della rete stessa. Ci sono due livelli di informazione: - quello di GAIA - quello degli utenti E' solo sul primo che abbiamo posto dei vincoli, ma questo mi sembra accettabile in quanto e' come descrivere le fasi di un protocollo che non possono essere cambiate dall'utente. B) STRUTTURA OSI - GAIA Gaia in pratica sara' una serie di protocolli che andranno a coprire uno o piu' dei layer OSI. La particolarita' di questi protocolli sara' che ogni ruolo dell' architettura dovra' poter essere svolto/assunto dinamicamente da una qualsiasi macchina. GAIA e' esso stesso un protocollo, ma che vive alla spalle di un altro protocollo, piu' rozzo per certi versi, ma piu' raffinato e testato per altri. Cosa e' piu' testato di TCP/IP o meglio di I.P.? Dal 70 si sta trovando il modo di far collassare la rete, ma alla fine (a parte lentezze congenite dovute a mal configurazioni) non ci si e' riusciti. Tutti i vari bachi di sicurezza una volta trovati, sono stati piu' o meno subito risolti, rendendo il protocollo sempre piu' forte e sempre piu' snello. IPv6 lo rendera' piu' capace, piu' veloce e piu' performante. Ma allora c'e' bisogno di GAIA? Cos'e' che manca ad IPv4 e che manchera' ad IPv6? Capiamo prima di tutto cos'e' GAIA oggi, o meglio come io vedo GAIA. GAIA e' un modo di vedere la rete, un modo di concepirla. Se pensiamo ad una meta-pila OSI, possiamo schematizzare il tutto cosi': ( schema fausto ) !----------! ! GAIA ! Lvl. 3 !----------! !----------! ! OSI ! Lvl. 2 !----------! !----------! ! physical ! Lvl. 1 !----------! Solo 3 livelli invece che 7, anche se il lvl. 2 ne nasconde i soliti 6 :) Ho separato il livello 1, quello fisico, perche' nel caso di GAIA e' IP! :) ma potrebbe essere anche altro, dipende dall'implementazione. GAIA e' una sorta di A.I. applicata alla rete, alla sua gestione e al suo mantenimento. E' una A.I. meno sofisticata di altre, perche' dipende fortemente dagli users, non esiste a prescindere dall'utente... due nodi ci vogliono per fare GAIA, minimo. Ma e' un A.I. in quanto sa scegliere autonomamente i percorsi e la sua riorganizzazione interna, a livello di Gprotocollo [quando scrivo Gprotocollo intendo il protocollo GAIA applicato alla gestione del routing, delle connessioni, e dei servizi (mail, ftp, dns, ecc)]. E' un A.I. che non ha bisogno di punti fissi, di attrattori nella rete, come lo possono essere i 7 root server per il DNS o altro. Questo e' quello che manca ad IPv4 e che manchera' anche nel v6, a causa di come e' prospettato tutto il sistema di rete. Non dimentichiamoci che il tutto fu fatto da DARPA, per un'eventuale guerra atomica, e il DoD certamente aveva tutto l'interesse a tenere accentrato il controllo, e a poter "spegnere" tutto se la cosa si fosse messa male. GAIA esula da tutto questo e cerca di sfuggirci, in questo ha piu' consapevolezza di IPv4 e di IPv6. Il cervello umano cos'e' se non un ammasso di neuroni gelatinosi, che vivono a spese di tutto il resto del corpo umano? (Eppure quei neuroni hanno generato GAIA.) come si fa ad ostacolare lo strapotere e i limiti dell'Ipv4 o del figlio Ipv6, mantenendoli come tali? Mi spiego: Come si fa a rinnovare "la casa" ridipingendola (GAIA) e basta, lasciando le vecchie fondamenta (old OSI) cosi' come sono? Non e' una cavolata? [CASO #1] Si e' detto che GAIA non deve essere un una rete isolata da internet, ma deve potersi integrare con essa (ditemi se sbaglio). Ora costruire una cosa del tipo: !----------------------! ! OSI (GAIA Version) ! Lvl. 2 !----------------------! !----------------------! ! physical ! Lvl. 1 !----------------------! ...questo creerebbe una rete a parte, perche' si dovrebbero reinventare tutti i protocolli di comunicazione, handshake e di controllo, a meno che non si voglia creare una sottorete con Gateway, che possa far comunicare tra loro gli utenti (es: mail service etc) PRO: Il progetto GAIA puo' realizzarsi nella sua massima espressione non essendo contaminata da internet e dalle sue rigide regole (rfc, IEEE e ANSI) [CASO #2] Il caso #2 prevede l'integrazione attiva di GAIA e di tutte le sue forme nei "layer" gia' esistenti, potrebbe essere: !----------------------! ! OSI + GAIA ! Lvl. 2 ! ! ! ! !----------------------! !----------------------! ! physical ! Lvl. 1 !----------------------! Gaia dovrebbe integrarsi con i livelli OSI, o porsi in mezzo e crearsi una ZOna autonoma che possa comunicare facilmente con lo strato OSI superiore e con quello inferiore, anche se personalmente mi sembra una cosa abominevole. POSIZIONE DI GAIA NEL MODELLO OSI Secondo le specifiche IEEE 802 il modello OSI e' il seguente(anche se poi si puo' semplificare a 5 strati): 7. Strato Applicazione 6. Strato Presentazione 5. Strato Sessione 4. Strato Trasporto 3. Strato Rete 2. Strato Collegamento Dati 1. Strato Fisico Ora secondo lo schema di Fausto (vedi soprasopra) si dovrebbe creare un altro STRATO GAIA, che non risiede nelle fondamenta, ma bensi' al livello '8' ovvero qualcosa di ancora + aleatorio delle applicazioni. Lo definirei livello BRAIN/GAIA: 8. Strato BRAIN - G.A.I.A. 7. Strato Applicazione 6. Strato Presentazione 5. Strato Sessione 4. Strato Trasporto 3. Strato Rete 2. Strato Collegamento Dati 1. Strato Fisico (Pstn, packetradio, ethernet,SpreadSPectrum, Laser...) Sembra quasi che GAIA debba rimanere nelle nostre menti, ovvero come un'idea, un modo che la rete sia paritetica. L'ottavo strato secondo me esiste gia' tra una grossa percentuale degli utenti che pensano che l'internet sia un insieme di host paritetici, ma in realta' come abbiamo gia' detto, non lo e'... Quindi lo strato da me rappresentato e' solo un Palliativo, una nube di fumo e direi pure che lo strato 8 e' "l'oppio dei popoli". :) (risposta conclusiva di fausap) GAIA non e' un ottavo livello OSI, ne' tantomeno prevede la riscrittura della pila OSI. I livelli cosi' come sono stati standardizzati vanno bene cosi', non credo che ci siano problemi di troppo, a parte stabilire se il quarto livello deve essere connesso o non connesso, ma questo sono disquisizioni. Quando ho disegnato il mio schema(schema di fausto), volevo intendere che GAIA rimescola un po' tutte le carte sottostanti, rendendo diversa la visione d'insieme del tutto. Diciamo che rientra nel [caso #1] GAIA e' una infiltrazione in tutti i livelli e se vuoi crea un 8. E' un tredicesimo piano :-P non e' detto che tu ci debba andare, o che lo debba vedere a livello di protocollo, ma c'e'. Un tredicesimo piano che non ti modifica solo la tua visione a quel livello, ma te la corregge a tutti i livelli. Immagina 7. Strato Applicazione 6. G-Strato Presentazione | 5. G-Strato Sessione | 4. G-Strato Trasporto | G.A.I.A. 3. G-Strato Rete | 2. G-Strato Collegamento Dati | 1. Strato Fisico (Pstn, packetradio, ethernet, SpreadSPectrum, Laser...) la G- vuol dire che il livello non e' un livello standard, ma un qualcosa di modificato, che contiene il vecchio. I pacchetti continuano a viaggiare nello stesso modo, e solo il loro contenuto che vuol significare qualcos'altro. [ NOTA terminal : ] [ AIUTOOOOOOOO perfavore non capisco queli sono le conclusioni ] GAIA cerca di automatizzare quello che c'e' nelle nostre menti, se vuoi. Cerca di dare i mezzi alla rete, alla struttura di rete gia' esistente, che regge molto bene a mio avviso, per potersi scrollare certe "qualita'" non molto positive per la nostra visione di rete. Non e' un palliativo, ne' tanto meno una droga, e' un modo per riorganizzare la rete. Per questo e' un meta-protocollo... cioe e' un protocollo che pero' si pone ad uno strato, se vuoi piu' astratto nel senso che non si preoccupa del lato meramente tecnico, ma porta le analisi tecniche fatte ai livelli inferiori, in quello che riguarda la riorganizzazione a livello superiore. E' un simbionte, un qualcosa che vive in modo parallelo, con le sue leggi, qualchevolta mutuate da quelle di altri, ma che HA le sue proprie leggi, cioe' non e' un semplice parassita. C) ROUTING, AUTOGENERAZIONE, etc etc... - Con la stessa logica andranno riscritti/ripensati/modificati tutto quello che ci sta intorno (algoritmi di routing, dns, meccanismo di autogenerazione, ecc.) - AUTOGENERAZIONE : PROBLEMI DI FRAMMENTAZIONE l'esempio ex4.gif. ( www.ecn.org/loa/trz/ ) si divide la rete. Il fatto e' che la rete resta divisa finche' non entra una nuova macchina, e cmq anche con l'entrata della nuova macchina non e' detto che si riunisca perche' essa puo' diventare cellula instabile all'interno della stessa subnet. E' un problema, pero' potrebbe essere legato al fatto che all'inizio la rete non e' sufficientemente mescolata ? oppure conviene aumentare N ? o addirittura modificare il comportamento della cellula instabile. Nell'esempio ex7.gif la cellula C10 e' un punto di "interconnessione debole" e' li il problema, se C10 casca C7 e C8 diventano cellule instabili che non cercano e la rete si spezza. E qui siamo in stallo perche' se modifichiamo il comportamento delle cellule Instabili e le facciamo cercare ogni tanto risolviamo questo problema ma ne sorge un altro cioe' le maglie chiuse perche' puo' capitare che due cellule instabili stabiliscano una connessione fra loro diventando stabili e a quel punto la maglia si chiude e le nuove macchine che entrano daranno origine ad una rete a parte. Dall'altra parte il problema precedente non e' nemmeno del tutto risolto perche' se la Cellula FI cerca *ogni tanto* significa che ci saranno dei lassi di tempo in cui la rete e' cmq `in split`. - Cambio valore di N in scelta globale Ho fatto qualche prova con n=4 e 5. Si', con un n piu' altro la rete resta quasi sempre su, e anche le instabili hanno quasi sempre 2 con aperte. Solo che nella realta' gia' trovare altri 2 host e' dura... Aparte questo credo che N possa influenzare le cose,ma non cambiarle drasticamente: molti problemi credo si ripresenterebbero con qualunque N. A occhio credo che sarebbe utile se le cellule stabili fossero un po' piu' gentili. In pratica poterebbero avere una n+1 esima connessione da usare per accorgersi dei nuovi arrivati ed eventualmente passare da stabili a instabili per farli entrare. L' ultima cosa, quella di rinunciare alla stabilita', mi convince poco, ma il fatto di non diventare del tutto sordi lo vedo gia' di piu'. Questa connessione extra non verrebbe mai usata come le altre, ma magari per dire: guarda che qui trovi un tizio instabile a cui chiedere. Si', e' la solita idea "del suggerimento", pero' "lato server". Credo anche che le cellule stabili e simili dovrebbero contunare a lavorare non solo, eventualmente, per aiutare gli altri,ma anche per cercare altre zolle e passare da stabili a instabili per unirle. Forse con N=4 e' piu' facile poter rinunciare ad una connessione. - riconoscimento del cambiamento di stato Premessa: le info che devono girare per avvertire dei cambiamenti nella configurazione della rete probabilmente saranno molte (la vita media di un tipico client gaia internet credo sia di poche ore). 1. L' idea e' di inserire queste info negli stessi pacchetti che si usano per trasportare le informazioni. Ok, anche a me sembra un po' un pasticcio mischiare due cose diverse, pero'... 2. Un altra idea e' che ogni cellula debba tentare di costruirsi un grafo con cio' che lei sa della rete (ok, questa e' gia' una mezza implementazione...). Questo perche' un grafo mi sembra piu' ricco di info di una tabella di routing. Bho, forse ogni grafo lo si puo' trasformare in una tabella, ma non saprei. Nel grafo riuscirei ad avere info in piu'. Avrei quei "rinforzi" dell' esempio delle bamboline di carta (gaia N=2). Naturalmente la profondita' del grafo la si puo' limitare in vari modi. 3. L' idea di base e' che ogni volta che un pacchetto passa da un host/router questo ci scriva sopra il suo stato attuale. Cosi' quando mi arriva un pacchetto so il suo percorso e anche i dettagli di quel percorso. Con "stato attuale" intendo o solo il livello di stabilita' o addirittura l' elenco degli host a cui e' connesso. Per limitare info inutili si puo' ottimizzare in vari modi. Per esempio un host aggiunge le sue info ad un pacchetto solo nei primi n secondi dopo che il suo stato e' cambiato. Oppure un host scrive solo quando manda un msg ad un nuovo host e cose simili. 4. Un "echo reply" speciale che chiede a tutti gli host attraversati di scrivere le loro info (come risposta ad un corrispondente "ping"). Un tracert un po' piu' economico (forse!). L'idea che ogni cellula abbia un micro grafo e' molto buona, cosi come l'idea di far viaggiare un certo tipo di informazioni nei pacchetti, posto poi che quando questo info sono lette e storate da qualche parte vengano cancellate. Insomma la mia idea era questa: Quando ne parlai con terminal a suo tempo, usaiun termine tecnico che era ricoprimento. Ogni nodo si crea in un suo intorno sferico (per praticita') una carta di tutte le connessioni presenti... tutte entro un certo limite ovviamente. Stiamo parlando di un ricoprimento locale (delta-ricoprimento) di una topologia che e' quella del network. Le zona di frontiera posso servire da backup o comunque da check ridondato per eventuali connessioni dubbie, o comunque per evitare quei fastidiosi fenomeni di bordo che portano all'indebolimento. Ogni zolla ricopre parte della zolla adiacente, non sono semplicemente accostate. Esiste pero' un entry univoca (di ogni zolla e quindi di appartenenza a questa) che permette di identificare con una priorita' se una cellula appartiene alla zolla (e' interna) o al bordo della zolla (appartiene a due zolle diverse). Il fatto che B conosca anche un po' delle connessioni di A non e' un male in quanto B puo' sopperire alla mancanza di A e le leva un posto prioritario nella gestione e archiviazione delle informazioni. [ manca mail di trz : come devono essere usati i backup ? ] D) GAIA SIMULATOR Java Applet http://www.ecn.org/loa/trz/gaia-27-10-99.zip [l:loa/p:caz] Vedere *.txt nel pacchetto. Importanti le figure ex*.gif E) DIFFERENZE SOSTANZIALI TRA PROGETTO GAIA e PROGETTO CITYLAN E' vero che storicamente internet fu pensato solo come un mezzo "temporaneo" di trasmissione, nell'attesa che i radio modem o qualunque altra architettura che ci permettesse di svincolarci dal doppino, facesse capolino a prezzi contenuti e comunque amatoriali, ma poi col passare del tempo un'altra idea mi e' venuta in mente. Ho letto quello che neural dice a proposito di citylan... molto interessante, ma quello che mi preoccupa e' la diffusione, o meglio il modo di propagazione. Fidonet inizio' con una decina di nodi solo negli stati uniti, e poi e' diventata quella che piu' o meno tutti sappiamo, ma a che prezzo? nessuno aveva previsto una tale diffusione e quindi e' stato naturale organizzarla in modo gerarchico, in zone piu' o meno grandi e poi in sottozone e cosi' via. Citylan mi sa che alla fine e' piu' o meno questo... solo che invece del polling sul doppino lo fa' tramite diodi. Si prospetta quindi una situazione del genere: - GAIA con nuovi meccanismi di routing - Citylan con nuovo mezzo trasmissivo da qui nasce naturale l'idea di fondere le due cose, o meglio: GAIA rimanga indipendente dal mezzo trasmissivo, ma ne sfrutti solo alcune caratteristiche o idee che dir si voglia. Quando parlo di internet non intendo quella che i bambini pensano o usano senza nemmeno sapere quello che stanno facendo, io mi riferisco a I.P. internet protocol, ovvero a quelle regole che governano lo scambio di pacchetti e cosi' via. Non mi sembra tanto osceno pensare a GAIA che sfrutti le idee di IP, riadattandole in altro modo. Sono layer differenti... a quanto pare citylan si preoccupa solo del layer 1, GAIA si preoccupa del layer 7/8. [ Nd terminal: ma allora stocazzo di layer 8 tredicesimo piano c'e' o non c'e' ?? ] F) LINKS UTILI - GaiaDoc http://www.ecn.org/loa/terminal/GAIA [l:loa/p:caz] - GaiaSimulator http://www.ecn.org/loa/trz [l:loa/p:caz] - GaiaList GAIA-list@onelist.com GAIA-list-subscribe@onelist.com - Progetto CityLan http://digilander.iol.it/tonialf - Pacchetto free Virtual Tunnel http://vtun.netpedia.net - TINC http://www.nl.linux.org/pub/linux/tinc