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e-business trade - 5 ottobre 2000
e-visions - Riflessioni sul mondo commesso

La crisi dei portali generalisti
Modadori Informatica

Negli ultimi due anni i portali sono stati il principale strumento di accesso alle risorse di Internet per buona parte degli utenti della Rete. Creare un portale è una delle scelte privilegiate nelle strategie di marketing dei grossi investitori online, certi così di potersi assicurare quote significative di navigatori.
Ma dentro a un mercato in rapido cambiamento e sviluppo, i tempi di obsolescenza dei prodotti e delle strategie sono estremamente veloci e molti osservatori già parlano di declino, se non di fine, dei portali.

In principio il luogo deputato per eccellenza all'avvio della navigazione era il motore di ricerca. A questo si sono via via aggiunti altri servizi.
Oggi un portale è ben più di un meta-sito che si limita a offrire l'accesso ai contenuti della rete. Al motore di ricerca e alla directory, indici di siti strutturati per argomento, si sono aggiunte tutte le risorse Internet di cui un generico utente può aver bisogno. Si va dalla connettività, cioè il semplice accesso alla Rete, alla fornitura di caselle di posta elettronica e spazio Web, aglii archivi di file contenenti programmi, musica e immagini, a una serie infinita di informazioni di utilità spicciola: dalle ultime notizie di cronaca ai listini di Borsa, dalle previsioni del tempo all'oroscopo, dagli orari dei treni alle mappe stradali, e così via.
Tutto questo è offerto gratuitamente, perché l'obiettivo primario è la conquista di una quota significativa di utenza.

Come afferma Massimo Fonta, business director di Altavista (http://www.altavista.com), l'"utente deve poter trasferire su Internet le proprie abitudini di vita: solo così potrà trasferirvi anche quelle di consumo". A partire dalla disponibilità di un database di utenti di dimensioni significative, è possibile costruire due linee principali di valorizzazione: attraverso la vendita di inserzioni pubblicitarie e offrendo agli utenti la possibilità di acquistare online prodotti e servizi.
Ma la raccolta pubblicitaria è molto esigua. Negli Stati Uniti è attualmente pari al 2,3 per cento della spesa pubblicitaria complessiva, per un valore di 5 mila milioni di dollari, e sarebbe destinata ad assestarsi attorno al 3 per cento, consentendo solo a pochissimi operatori di avere un ritorno sui colossali investimenti fatti. Tanto che, con una previsione forse troppo sommaria, secondo un osservatore di tutto rispetto quale Forrester Research (http://www.forrester.com), in capo ai prossimi tre anni negli Stati Uniti dovrebbero sopravvivere solo tre portali: Aol (http://www.aol.com), Yahoo! (http://www.yahoo.com) e Msn (http://www.msn.com).

Ancora più difficile e arretrata la situazione italiana, dove si stima che la raccolta pubblicitaria sui siti raggiunga i 130-150 miliardi di lire, lo 0,35 per cento dell'investimento pubblicitario complessivo.
Numeri che non consentiranno ancora per molto tempo di pensare a un rientro delle spese effettuate, anche se va detto che l'Europa sta vivendo in questo momento un'inversione di tendenza rispetto a una prima fase della diffusione del Web, in cui il traffico generato tendeva ad approdare prevalentemente sui server statunitensi. Ora il 65 per cento del traffico comunitario resta sui server locali e tra i portali di origine nazionale si profila, nei prossimi anni, uno scontro per la conquista del mercato continentale.
In ogni modo è chiaro che i meta-siti, per garantirsi un futuro, più che sulla pubblicità dovranno far affidamento sulla loro capacità di vendere prodotti e servizi, di trasformare i loro utenti in clienti.

I portali della prima generazione, detti generalisti o orizzontali, si rivolgono in modo sostanzialmente indifferenziato a tutti gli utenti della Rete, offrendo loro un pacchetto di servizi molto simile, e si trovano ora ad affrontare un processo di maturazione e differenziazione del mercato, prodotto dalla stessa crescita quantitativa e qualitativa dell'utenza Internet.
Se due/tre anni fa il navigatore medio era anglosassone, bianco, con un'istruzione e un reddito medio alti, ma comunque dotato di scarse competenze tecniche, oggi milioni di utenti rispondono a un diverso profilo socio-economico, che fatica sempre più a trovare nei portali orizzontali la risposta alle proprie specifiche esigenze. Inoltre, al crescere della competenza dei navigatori, cresce la loro infedeltà, poiché sono in grado di reperire i servizi e le risorse di cui necessitano senza dover ricorrere all'ausilio di un portale.

Per questa ragione, al ridimensionarsi della tendenza espansiva dei portali generalisti, la parola d'ordine degli strateghi del Web marketing è stata: verticalizzare! Ne è nata la corsa alla realizzazione di portali verticali (da cui il neologismo "vortal"), che altro non è stato che il tentativo di accaparrarsi nicchie specifiche del mercato, offrendo servizi e contenuti mirati su specifici profili di interesse e quindi di consumo, seguendo una transizione dal generale al particolare, dal prodotto di massa al prodotto di nicchia, tipica dei mercati maturi.
Nel prossimo futuro i cosiddetti vortal, lavorando su mercati di nicchia, potranno continuare ad avvantaggiarsi della loro particolarità per mantenere un'utenza fedele, e conosceranno probabilmente come linea di sviluppo l'estensione dal mercato consumer a quello business, con la realizzazione di portali specializzati in settori merceologici specifici e destinati al B2B. E' anzi probabile che assisteremo a un loro moltiplicarsi, nella ricerca di nuove tipologie di cittadini digitali, cioè di consumatori, su cui costruire la propria nicchia di mercato.

Gli strumenti generalisti saranno invece costretti in modo ben più stringente a offrire ogni nuova proposta di servizio che si affaccerà sulla Rete, per poter continuare a catturare e soddisfare un'utenza i cui interessi spaziano a 360 gradi e mutano con grande velocità, seguendo spesso la moda del momento.

Nell'ultimo anno, abbiamo visto il boom dei servizi finanziari e della musica in formato MP3: oggi tutti i portali orizzontali offrono collezioni di file musicali liberamente scaricabili e una sezione dedicata alle informazioni economiche, in particolar modo l'aggiornamento continuo delle quotazioni di Borsa. In questi mesi stiamo assistendo al diffondersi di una nuova offerta di servizio: la ricerca di lavoro online.
Presto si farà strada un nuovo settore di sviluppo dei servizi online: quello dell'apprendimento a distanza, desinato a diventare, nei prossimi anni, un business importante. Ma affinché questo avvenga è necessario che si sviluppi a sufficienza la capacità degli ISP di fornire all'utenza consumer la larghezza di banda necessaria a interagire agevolmente con prodotti multimediali complessi e pesanti. Nel futuro dei portali sarà fondamentale la capacità di tenere il passo con lo sviluppo tecnologico della Rete e le corrispondenti aspettative dell'utenza.

Alla disponibilità di connessioni a banda larga corrisponderà infatti una maggior richiesta di multimedialità che i portali saranno chiamati a fornire sul piano dei contenuti. A quel punto la caccia ai contenuti sarà uno dei fronti più caldi su cui dovranno confrontarsi i diversi operatori, i più accorti tra i quali hanno già avviato campagne di acquisizioni e fusioni che vanno proprio in questa direzione, come nel caso della fusione avvenuta all'inizio di quest'anno tra i due colossi statunitensi Aol (http://www.aol.com) e Time Warner (http://www.timewarner.com/corp/), un fornitore di connettività e servizi di rete e un produttore di contenuti.

Un altro aspetto di questa complessa partita sarà la capacità di offrire servizi multicanale, servizi cioè destinati, oltre che al tradizionale web consultabile da PC, anche ad altre piattaforme, quali la Web-TV per la navigazione tramite apparecchio televisivo, ma soprattutto il comparto wireless, come nel caso della tecnologia Wap per i telefoni cellulari e i palmari. L'avvio di questa nuova contesa è già visibile anche in Italia, dove negli ultimi mesi alcuni portali hanno iniziato a offrire ai propri utenti online la possibilità di inviare brevi messaggi di testo SMS ai telefoni cellulari. Il futuro dei portali, o di quel che diventeranno, si intreccia quindi strettamente con il futuro della Rete stessa e verrà definito dalle sfide a cui saranno sottoposti tutti gli operatori, sul piano dell'offerta di contenuti multimediali, della banda larga, della personalizzazione di contenuti e servizi, dello sviluppo multipiattaforma e della connettività wireless.