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In questi due anni questo è il quarto processo contro le CCF. Abbiamo avuto il processo per il caso Chalandri, per aver inviato pacchetti, per i 250 attacchi, e adesso il processo per il “Progetto Fenice”.

Ovviamente, tutto questo dimostra l’ira e la vendetta delle autorità contro di noi, creando una morsa giudiziaria soffocante intorno a noi con i processi ricorrenti. Processi in cui siamo accusati due e tre volte per lo stesso “reato”.

Questo processo però mostra una caratteristica diversa rispetto a quelli precedenti. Questo è il processo per l’operazione di guerriglia “Progetto Fenice”, realizzata mentre noi eravamo già detenuti nelle carceri dello Stato. Naturalmente, questo non è la prima volta che siamo accusati di istigazione durante la nostra detenzione. Accuse prive di ogni logica, anche secondo la vostra stessa cultura giuridica. Stiamo parlando delle incriminazioni vendicative contro di noi, per i testi pubblici divulgati dal carcere, come il testo di solidarietà con lo Squat Anarchico Nadir, e il testo in cui noi rifiutiamo di scusarci e riconoscere le autorità giudiziarie. Certamente non possiamo tralasciare il culmine del colpo giudiziario che è il prolungamento indefinito della custodia cautelare dei nostri quattro compagni della Cospirazione, Gerasimos, George, Olga e Theofilos, i quali nonostante abbiano superato il limite previsto dei diciotto mesi rimangono ancora in carcere. In specifico, Gerasimos è detenuto già 43 mesi, mentre George, Olga e Thofilos più di 36.

Non diciamo tutto questo in tono denunciatorio per la violazione dei nostri diritti democratici. Potete tenerveli i vostri diritti. Non crediamo né nelle vostre leggi né nella vostra democrazia. Inoltre, questo è il motivo per cui non abbiamo avvocati. Però, non rimarremo in silenzio di fronte all’ipocrisia della vostra giustizia.

E’ importante che le allucinazioni finalmente finiscano. Con o senza le prove è stato dimostrato che l’autorità vuole distruggere fisicamente, moralmente e politicamente la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, come anche quelli che ci sostengono. Abbiamo scelto, fin dall’inizio, di vivere la guerriglia urbana anarchica con questa sfida e rimandarla al nemico mille volte. Finché respiriamo la Cospirazione delle Cellule di Fuoco non firmerà mai la tregua nella guerra che è stata dichiarata contro lo Stato e la sua società.

Ci troviamo oggi in quest’aula del tribunale perché circa un anno fa abbiamo mandato un saluto pubblico al compagno delle CCF non ancora preso, quando una bomba ha colpito il direttore del carcere di allora. Quelli che hanno sollevato l’accusa contro di noi per l’istigazione forse hanno pensato che questo ci avrebbe impaurito, che avrebbe abbassato le nostre voci e la nostra statura. Si sbagliavano. Questo è il motivo per cui oggi, attraverso quest’aula, sapendo che quello che diciamo sarà pubblicato e troverà il modo e la via per raggiungere i compagni non presi e ricercati, ripetiamo per la millesima volta: “Compagni, la battaglia continua. Creiamo migliaia di nuovi nuclei, migliaia di nuovi attacchi.”

Siamo qua presenti per tre motivi principali. Il primo motivo è che non vogliamo, in nessun caso, che le leggi e il codice penale distorgono la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, la FAI e il “Progetto Fenice”, presentandoli a misura dei loro piedi. Finora, sotto il nome del “Progetto Fenice”, ci sono stati 13 attacchi esplosivi e incendiari in Grecia, Russia, Indonesia, Cile, Messico, Germania e in Italia. Quindi, il “Progetto Fenice” è la prova vivente che l’insurrezione anarchica continua non è né soppressa né imprigionata né processata. Anche se talvolta cade, rinascerà di nuovo dalle sue ceneri, come la Fenice. La rinascita della guerriglia urbana in Grecia è già accaduta.

Il secondo motivo per cui ci troviamo qui è per stare accanto al nostro compagno Andreas Tsavdaridis, che si è rivendicato la spedizione del pacco bomba all’ex capo dell’unità antiterrorismo, come un atto del “Progetto Fenice”.

Noi non discuteremo la miseria dell’istigazione di cui siamo accusati. L’istigazione presuppone una struttura gerarchicamente organizzata e significati come “capi”, “ordini”, “regole”, con riferimento alla mafia e al crimine organizzato. L’istigatore è il cervello, il principale. Noi siamo anarchici, senza capi e seguaci. Andreas è un nostro complice e confederato, nel costante crimine della ribellione e della rivolta anarchica.

Il terzo motivo è il sostegno dell’anarchico Spyros Mandylas. Spyros è un amico e un compagno, ma non ha niente a che fare né con la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, né con la FAI e il “Progetto Fenice”. Arrestando Spyros l’unità antiterrorismo voleva colpire il discorso anarchico pubblico, riconoscendolo come parte integrante della lotta della guerriglia urbana anarchica. Vogliono in questo modo isolare il nostro pensiero e le nostre parole dai processi pubblici, e contemporaneamente, per impaurire gli anarchici solidali, dimostrare che la presenza e il sostegno anarchico ai detenuti delle CCF sono sufficienti a far attraversare a qualcuno il cortile del carcere. L’accusa contro Spyros è un’accusa puramente vendicativa, perché lui è rimasto un anarchico coerente, senza impaurirsi e abbandonare il valore della solidarietà, come molti altri hanno fatto…

Alla fine di questa dichiarazione non aspettatevi che parliamo dell’innocenza o della colpa. Non siamo né innocenti né colpevoli. Noi siamo nemici dello Stato, dell’autorità, della macchina sociale, della subordinazione e della schiavitù volontaria. Noi siamo anarchici della prassi ed eterni nemici delle vostre leggi, prigioni e tribunali. Noi sappiamo che l’insurrezione è spesso una percorso solitario e difficile, però avremmo scelto comunque lo stesso percorso, non importa quante volte avremmo vissuto.

TUTTO CONTINUA

Cospirazione delle Cellule di Fuoco FAI/FRI
Cellula dei Membri Imprigionati
04 giugno 2014