Alcuni hanno l’abitudine, perche fieri e desueti, altri per burlarsi, di dire “non sono nemmeno l’uno per cento eppure esistono”[1] sull’aria ben conosciuta di un certo clown. Nella sezione AS2  del carcere di Ferrara ce n’è il cento per cento, essi esistono belli e buoni, gli anarchici… Lo stato italiano è specialista in materia, di operazione in operazione, dalla Marini ad Ardire, passando per Thor, Mangiafuoco e Cervantes, è con qualche variazione cosmetica e poetica che si mettono in moto le une dopo le altre: grandi “colpi” repressivi della Digos o dei ROS contro gli anarchici. Oggi il piatto del giorno è più poetico che mai. L’operazione Scripta manent (gli scritti rimangono) si è dispiegata sul territorio nazionale italiano la mattina del 6 settembre 2016 su ordine della procura di Torino, con arresti, e una trentina di perquisizioni inerenti agli attacchi rivendicati dalla FAI. Per il momento gli arrestati sono sparpagliati in più prigioni, potrebbero essere prossimamente raggruppati nell’AS2 di Ferrara gli uomini e a Rebibbia le donne.

Ci potremmo rassegnare a questo stato di cose: ogni piè sospinto, lo stato italiano aggiorna i propri archivi, tormenta, incarcera, fantastica di scenari assimilabili, più al cinema di spionaggio hollywoodiano tanto nei suoi metodi ridicoli quanto nei suoi scenari cospirazionisti (organizzazioni strutturate come delle imprese o dei proto-stati, con gerarchie, finanziamenti complessi e altre stupidaggini proprie dei giudici istruttori), che a una qualsiasi realtà di movimento anarchico antagonista e antiorganizzatore.

Ma in fondo non ci si sorprende ne si toglie niente alla rabbia che prende allo stomaco quando apprendiamo che ancora una volta compagni di valore, dei combattenti, talvolta degli amici, si ritrovano attenzionati o dietro le sbarre della democrazia italiana. Sempre con lo stesso ritornello, sempre con lo stesso fetore mediatico abituale, i visi dei nostri compagni impressi sui giornali con titoli e leggende inquietanti, dei video diffusi per migliaia di buoni cittadini che si sentono rassicurati nel vedere questi cattivi “terroristi” risvegliati dalla Digos, ai piedi del loro letto, ammanettati ai polsi, fieri malgrado i tentativi di intimidazione e di infamia. La pace sociale non dormirà meglio questa notte perché non potranno mai fermare tutti i rivoltosi, ne resteranno sempre fuori per continuare la lotta con dignità e coraggio, per attaccare la materialità dei rapporti di dominazione, rompere la normalità, trasmettere le loro esperienze e particolarmente quelle dei prigionieri, delle analisi, della teoria e della pratica.

Un pensiero forte per i compagni già incarcerati nella sezione AS2 di Ferrara. Noi siamo certi che se i cammini si incroceranno Nicola e Alfredo troveranno dei compagni come loro pieni di determinazione nel non lasciarsi togliere la loro dignità dalle guardie.

In un paese che si vanta negli ultimi anni della riduzione del numero di prigionieri è vero che, se la si compara ai record della popolazione carceraria battuti e ribattuti tutte le estati nelle prigioni francesi da decenni, gli anarchici, loro, non saranno mai esenti dalla repressione dello stato, quali siano le politiche circostanziali dei governanti.

Allora noi non esentiamo lo stato e i suoi labirinti, senza colpo ferire: fuoco a tutte le prigioni, libertà per tutti e tutte!

“Scripta manent”? Volens nolens!

 

Qualche anarchico solidale di Parigi

8 settembre 2016

 

[1] Leo Ferrè [NdT]