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E’ passata ormai più di una settimana da quando le nostre porte sono state la prima volta, con sbirri e security che hanno invaso il nostro housing project, installandosi sulle scale e in altri spazi che erano collettivi. Da allorasono cominciati il rapido ed aggressivo sgombero e distruzione del piano terra della nostra casa. Il nostro spazio sociale, Kadterschmiede, insieme ai nostril laboratori, lavanderia, attico e giardino sono stati resi irriconoscibili tra nuvole di polvere e malta, mentre con le nostre cose e le nostre storie personali sono stati riempiti cassoni di rifiuti.

Il nostro Progetto ribelle ed emancipatore è stato invaso da lacché in uniforme senza cervello e siamo incazzati – non ultimo perché siamo abituati ad una compagnia migliore di questa. Che questi sgraditi guardiani indossino uniformi dello stato o di compagnie di sicurezza privata a noi fa poca differenza. Entrambi mostrano la propria gretta fedeltà alla logica del dominio e del controllo non solo con la propria presenza ma anche con atti quotidiani di violenza fisica, molestia, sguardi e commenti degradanti – non solo verso di noi ma verso i nostri amici, ospiti e vicini inclusi bambini. La polizia ha istituito un’area soggetta a restrizioni, chiudendo l’entrata all’edificio e la zona circostante, così chiunque voglia entrare a casa o visitarci deve passare per un manipolo di sbirri pompati e aggressivi, trovandosi spesso costretto a identificarsi. Questo processo può prendere ore.

Inoltre è appena stato rivelato che la polizia ha registrato i dettagli e compilato un database delle persone che sono state identificate entrando nella casa. Almeno parte di questa lista è stata passata a gruppi Nazi organizzati che l’hanno pubblicata. [Grassetto di CNA]

Il pretesto per questo sgombero è che il proprietario Richard Dewhurst, un avvocato fiscalista, milionario e maxi-investitore in aziende implicate in Panaa Papers, e precedentemente un avvocato per la Corte Suprema del Sud Africa nel periodo dell’apartheid, vorrebbe ospitare dei rifugiati in questi spazi. Se, ovviamente, potranno pagare l’affitto a prezzo di mercato negli spazi ristrutturati, un amontare troppo alto per la maggior parte delle persone e al di sopra di ciò che le organizzazioni per l’accoglienza dei rifugiati possono permettersi. L’ironia ddella cosa non ci sfugge.

La chiara strumentalizzazione dei rifugiati come scusa per attaccare uno spazio che ha mostrato solidarietà politica e pratica con i rfugiati ed altre persone in posizioni precarie non ci sorprende. Perché quelli nelle situazioni più difficili vengono spessi messo gli uni contro gli altri in questo sistema, che è pensato per sfruttarci a beneficio di persone come Dewhurst. Per mettere altro sale sulla ferita, in questo processo violento ed invasivo tre rifugiati che avevano trovato una casa con noi al 94 non possono più vivere qui per paura della repressione e di maggiori attenzioni poliziesche. Lo stato e i suoi più ricchi si sono ancora una volta mossi per distruggere spazi di solidarietà per coloro nella nostra comunità la cui lotta si intensifica quotidianamente.

L’area attorno a Rigaerstrasse è stata pesantemente gentrificata nella decade passata e affitti stellari hanno costretto molti residenti ad andarsene, spostati o sfrattati per far spazio ai nuovi progetti di sviluppo. Questi sono troppo cari per la maggior parte di chi risiede qui da tempo, ma portano maggiori profitti agli investitori. Come parte di una più ampia coalizione di progetti e individualità di quartiere abbiamo lottato contro questo processo di gentrificazione, lottando per mantenere il nostro quartiere un posto per tutti, non solo epr i ricchi. Negli anni passati abbiamo visto crescere le relazioni di solidarietà tra le persone nel nostro quartiere e la gente condividere sempre di più la propria quotidianità. Residenti sia dai progetti che da spazi privati si sono incontrati ed organizzati nelle strade, nei nostri giardini ed alla cucina popolare di Kadterschmiede.

Inquadriamo l’attacco aggressivo e tronfio ai nostri spazi collettivi come parte delle ampie  condizioni di repressione sotto il capitalismo. Condizioni che vedono tutti gli elementi della vita e della resistenza collettive attaccate, mercificate, cooptate e come ultima risorsa distrutte e rimpiazzate da forme di vita più controllabili e consumabili.

Riconosciamo anche il potere degli spazi, delle campagne e delle azioni ed iniziative collettive di fronte all’aumentare della pressione su tutti noi sotto un sistema marcio e al collasso che stringe il cappio attorno ai nostri colli mentre lentamente annega sotto il peso del suo cadavere gonfio. Ci ‘ chiaro che l’efficacia e la potenzialità di queste forme liberatorie collettive, incluso il nostro progetto, pone una minaccia crescente a questo sistema ed a tutti quelli che ne beneficiano.

Continueremo a combattere per tutti i progetti, le iniziative e gli spazi che forniscono spazio ed opportunità per sperimentare modi di vivere alternativi in queste condizioni merdose, attraverso tutti i confini imposti dall’alto.

Vi invitiamo ad unirvi a noi nell’esprimere la nostra resistenza e rabbia in tre grandi momenti di ribellione:

 

5 Luglio – Processo per decidere chi può occupare questi spazi sgomberati (10:00 Landgericht Berlin, Littenstr. 12-17, Berlin)

9 Luglio – Corteo per mostrare la nostra rabbia e solidarietà con tutti gli spazi autonomi minacciati (20:30 Wismarplatz, Berlin)

 

E mantenere la nostra promessa di almeno 10 milioni di euro di danni allo stato ed alle sue strutture – ogni sgombero ha il suo prezzo.

 

Se vi serve un posto dove stare potete criverci a: schlafboerserigaer@inbox.tv

 

La vostra solidarietà in qualunque modo si esprima ci dà forza e ci riscalda i cuori,

Ci vediamo nelle strade di Berlino!

Vostri nella lotta, R94