Fonte Contrainfo

Perché sia chiaro una volta per tutte: il Potere non può esistere senza di noi. Noi possiamo vivere senza di esso (e anche meglio). Il Potere ci svuota della nostra essenza; saccheggia la vita.
Estratto da: ‘Manifesto of Rebellion – Signpost to a Different Future’, Dicembre 2008

L’imposizione del dominio non conosce confini nazionali o divisioni tra Stati, né è concentrata nelle mani di un’élite minoritaria arroccata in una specifica parte del mondo. Il Potere pervade ogni parte delle metropoli di questo mondo, ogni relazione umana strutturata secondo i modelli capitalisti.

L’era in cui viviamo ha tutte le caratteristiche di una guerra contemporanea; una guerra scatenata dal dominio con tanto di vittime – che è il solo modo di perpetuare la sua esistenza. Per quasi quattro mesi l’agitazione è continuata a Parigi e in altre città del territorio Francese in risposta ad una nuova proposta di legge sul lavoro, nonostante l’intensificarsi del controllo e della repressione seguiti ai recenti attacchi dell’ISIS ed in vista degli europei di calcio. La lotta si è manifestata con ogni mezzo, dall’occupazione di piazze, teatri, fabbriche, agli attacchi contro le banche, negozi, e scontri su larga scala contro gli sbirri.

Senza illuderci, siamo consapevoli che il futuro delle lotte rivendicative è segnato e che i soggetti delle lotte sociali possono essere comunque fautori di logiche autoritarie. Comunque la realtà dell’agitazione sociale è il campo in cui le minoranze possono sviluppare solidarietà effettiva e relazioni orizzontali, in cui possono trovarsi a superare la paura attraverso gli scontri con le guardie ed a sviluppare la consapevolezza che l’approvazione di una legge non è nulla comparata all’esistenza delle leggi, non è nulla comparata all’esistenza di ogni Potere.

Che i disordini sul territorio francese siano un’altra occasione per incontrarci e per l’organizzazione delle nostre azioni. L’unica linea che paga è per noi il rafforzamento dello scontro conflittuale, il rovesciamento della paura, la socializzazione di questa realtà, e l’unico modo per ottenere tutto ciò non è altro che deviare dalla normalità in ogni aspetto della vita quotidiana. Che le vetrine rotte a Besançon, il sabotaggio dei bancomat, l’incendio di una macchina della polizia a Parigi, le molotov contro la stazione di polizia di Tolosa facciano da detonatore per la realizzazione che le prospettive rivoluzionarie vengono ampliate all’interno di eventi insurrezionali ed attraverso la destabilizzazione sociale, che non sorge mai dal nulla. Al contrario, è l’obiettivo della lotta anarchica multiforme, che è anche responsabile della sua preparazione, per il trasferimento della guerra  qui ed ora, fuori dalle logiche della delega e dalle logiche dell’attesa di condizioni sociali mature; per la promozione della destabilizzazione del sistema, per rendere ben visibili i due campi opposti: o con il mondo presente o con coloro che lo negano.

All’alba di Giovedì 23 Giugno abbiamo appiccato il fuoco alle auto esposte alla concessionaria di auto francesi Peugeot-Citroen su Vasilissis Olgas Avenue a Salonicco come gesto di solidarietà minima con i ribelli nelle strade di Parigi, Tolosa, Lione e ovunque.

Cellula Anarchica “Les Casseurs”

PS. Dedichiamo la nostra azione non solo ai ribelli in Francia ma anche ai compagni anarchici Yannis Naxakis e Grigoris Sarafoudis [entrambi detenuti in Grecia] che affronteranno il processo di secondo grado per la rapina in banca a Pyrgetos il 5 Luglio 2016 [alla corte di appello di Loukareos Street, Atene]. I prigionieri anarchici non sono mai soli: la solidarietà che passa all’attacco spezzerà le sbarre dell’isolamento imposto dal dominio.