Il 24 settembre 2015, Giorgos Petrakakos – ricercato per rapine in banca – è stato arrestato nella città di Volos insieme alla sua compagna di vita Maria Theofilou (che è anche la sorella dell’ anarchico imprigionato Tasos Theofilou). Entrambi sono attualmente detenuti nel carcere  di Koridallos, Atene.
Il 16 ottobre 2015, il secondo processo contro Lotta Rivoluzionaria ha avuto inizio per quanto riguarda l’attacco con un autobomba contenente 75 kg di esplosivo contro gli uffici direzionali della Banca di Grecia nel centro di Atene il 10 aprile 2014; la sparatoria a Monastiraki il 16 luglio 2014, quando il compagno Nikos Maziotis è stato ferito e ricatturato dalla polizia; espropriazioni a sportelli bancari.
I co-imputati in questo processo, tutti con accuse di terrorismo, sono i due membri Lotta Rivoluzionaria: Nikos Maziotis (imprigionato a Koridallos) e la fuggitiva Pola Roupa; Antonis Stamboulos (rinviato a giudizio dal 1 ° ottobre 2014), che nega ogni accusa; e Giorgos Petrakakos.
Durante il procedimento giudiziario, il membro di Lotta Rivoluzionaria Nikos Maziotis ha assunto la responsabilità per due espropri a banche durante la latitanza (uno presso la filiale della Banca Nazionale di Methana, e un altro presso la filiale Banca del Pireo in Kleitoria, Acaia), così come la sua partecipazione alla attacco dinamitardo contro la Banca di Grecia (2014/10/04), e nel conflitto a fuoco contro i poliziotti a Monastriraki (16/7/2014).
Il secondo processo contro Lotta Rivoluzionaria è vicino alla fine, perché il presidente ha imposto procedure accelerate – per evitare che il compagno Antonis Stamboulos fosse rilasciato prima della conclusione del processo (il limite della detenzione preventiva in Grecia è di 18 mesi).
Qui di seguito la dichiarazione processuale di Giorgos Petrakakos:
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Mi ritrovo accusato perché ho partecipato ad alcune rapine in banca.

Non importa quanti anni di reclusione voi mi imponiate, io non capisco e non sarò mai in grado di capire perché questo è considerato come un’accusa piuttosto che un titolo d’onore, dal momento che le banche sono responsabili dell’annientamento della popolazione.

Io sono accusato da questa Corte per tre rapine come presunto membro di Lotta Rivoluzionaria. Sono anche accusato, in altri dossier accusatori, per la rapina a Distomo e per possesso aggravato di armi come membro di un’organizzazione terroristica sconosciuta … Un’organizzazione terroristica sconosciuta che ero presumibilmente in procinto di istituire, o quella su cui le autorità avrebbero fantasticato … Quando sono stato catturato, la polizia anti-terrorismo mi ha accusato di- e ha cercato con vari trucchi di attribuirmi il coinvolgimento- in quattro organizzazioni armate, così come Lotta Rivoluzionaria. Oltre a queste quattro organizzazioni ,si sono permessi un regalo supplementare: Lotta Rivoluzionaria.

Non sarei sorpreso se nei prossimi mesi verrò accusato non solo per le rapine in cui ho partecipato, ma per qualsiasi rapina irrisolti che si è verificato in Grecia nel corso degli ultimi cento anni.

Non mi preoccupa affatto la condanna, e so che la polizia sta chiedendo al vostro tribunale di condannarmi severamente. Per me, non c’è alcuna differenza se sarò condannato per una rapina o tre. Così mi piacerebbe spiegare un paio di cose, non perché voglio ottenere una sentenza minore, ma testimoniare ufficialmente la verità.

Ho iniziato a rapinare banche nel 2002, ma non perché mi piaceva una vita facile. Inoltre, questo tipo di vita è tutt’altro che facile. Istintivamente mi sono posto contro questa macchina disumana che si nutre di esseri umani. Trovo questo sistema ingiusto, un sistema che supporta le banche ed è supportato da loro. Lo considero violento e ladro. Ladri e terroristi sono le banche. I criminali sono quelli che li sostengono. La mia decisione di rapinare banche è stato il mio modo solitario di combatterli.

Non mi sono mai organizzato in maniera politica, e il mio contatto con l’ambiente anarchico era ed è quello dei rapporti personali e amichevoli che ho sviluppato con alcuni combattenti anarchici che ho incontrato in carcere, in particolare dal 2003 al 2006. Io rispetto e apprezzo la loro lotta, il loro altruismo e ethos. Penso che abbiano la giustizia dalla loro parte; però, non ho mai avuto alcuna relazione con qualsiasi gruppo o organizzazione legale o illegale, disarmata o armata. Credo anche che la mia accusa per la partecipazione a Lotta Rivoluzionaria è fatto per scopi mediatici, per offrire alla polizia antiterrorismo un collegamento operativo tra un presunto “trasgressore delle leggi e terroristi”. Io ero l’ideale per questo loro esperimento essendo, da un lato, un rapinatore di banche – un’attività delinquenziale, che ha tuttavia accettazione sociale – al contrario di essere, diciamo, un trafficante di droga; d’altra parte, è noto che ho rapporti personali con alcuni anarchici. Ma i rapporti personali e i gusti sono una cosa interamente diversa rispetto alla partecipazione ad una organizzazione rivoluzionaria.

Per servire i loro scopi di propaganda, la polizia anti-terrorismo vuol farmi pagare con il coinvolgimento di più di due organizzazioni rivoluzionarie, se possibile
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Non è un caso che il mio nome e la mia fotografia hanno iniziato a caratterizzare le ultime notizie e le prime pagine subito dopo l’arresto di Nikos Maziotis, ritraendomi come il suo braccio destro e altre simili storie grottesche, quando niente in realtà mi collega a lui, e non c’è neppure uno straccio di prova, che può confermare tale scenario.

Non si addice alla mia natura fare dichiarazioni di fronte alla legge. Con orgoglio dichiaro di essere un rapinatore di banche. Se fossi stato coinvolto in Lotta Rivoluzionaria l’avrei dichiarato e difeso così la mia scelta. Ma ho consapevolmente scelto un altro percorso nella mia vita.

La mia vita è di per sé rivoluzionaria per come ho scelto di essere, come l’ ho creata io stesso, attraverso le mie scelte di rimanere fuori dello stile di vita automatizzato.

Inoltre, non ho partecipato a tutte le rapine di cui sono accusato . Anche se avessi voluto, sarebbe praticamente impossibile aver fatto la maggior parte del numero di rapine che – secondo i documenti accusatori – cercano di farmi pagare , in considerazione del fatto che quelle in cui sono stato coinvolto necessitavano diversi mesi di progettazione, al fine di raggiungere il miglior risultato possibile in modo liscio, mettendo sempre la sicurezza dei passanti prima, anche a scapito della mia sicurezza. In ciascuna delle rapine in cui ho preso parte non una sola narice sanguinava, né ho mai avuto bisogno di sparare un solo colpo in aria per intimidire chiunque. Quelle rapine erano sempre pianificate nei dettagli, e abbiamo sempre preso tutte le misure necessarie per evitare di mettere in pericolo qualcuno.

Il dossier accusatorio davanti ai vostri occhi è un grezzo miscuglio di comunicati stampa polizieschi e niente di più. Sui fatti di cui sono accusato in questo processo, ammetto la mia partecipazione alla rapina Eurobank in Akrata [Acaia], anche se le prove che sostenete di avere siano, di fatto, insufficienti se non inesistenti.
Non voglio dare ulteriori informazioni e non risponderò alle vostre domande.
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Fonte actforfreedom
Traduzione crocenera