La delega, la delusione e l’interiorizzazione dell’ inattività sono caratteristiche che acquistano sempre più piede dappertutto nel mondo della lotta. E questo è qualcosa che non si può nascondere pure nel nostro movimento. Anche se le occasioni che si presentano sono molte, sentiamo la pace sociale sempre più dominante e respingente il CONFLITTO che scuoterà l’apatia. Le nostre percezioni e le proposte sono morte se non si esprimono in STRADA, là dove le convenzioni sono abolite e le prospettive si manifestano.

L’anarchia ha sempre avuto la strada come un campo d’azione privilegiato e questo è ciò che l’ ha resa viva, nonché attraente. Le manifestazioni, gli scontri con la polizia, le barricate, gli attacchi contro banche e grandi magazzini non sono solo riflessi spettacolari della nostra passione per l’attacco ai simboli del dominio, ma anche la migliore opportunità per incontrare e testare le nostre proposte nella pratica. Noi crediamo che l’atto crea la teoria, perché forma le persone, trasformando i termini della nostra esistenza, materiale e cosciente.

Quando le nostre teorie producono la frammentazione delle nostre forze –quindi l’inattività- ciò significa che esse possono essere applicate solo su giochi inutili di superiorità retorica e sono un’invasione provocatoria della cultura dello spettacolo nelle nostre relazioni e il deterioramento del suo carattere anti-gerarchico.
La scommessa non è su chi abbia la migliore teoria dato che la realtà non può adattarsi alle nostre rappresentazioni mentali, ma solo essere interpretata. La scommessa è di scambiare logiche e conoscenze tecniche, coordinare e organizzare i nostri attacchi attraverso i diversi linguaggi dei concetti di cui parliamo.

Vediamo la richiesta di un coordinamento delle forze rivoluzionarie, l’appello per un “Dicembre Nero “, come una scommessa . Una chiamata che non ha (e non dovrebbe avere) un tono centrato sulla persona, in modo che venga abbracciato da tutto il movimento radicale. Essa non riguarda le esigenze personali di qualcuno, solo la volontà comune per l’insurrezione. E la capacità di vedere questo è anche un presupposto affinché le rotture politiche possano connettersi nel campo di scontro materiale con lo stato.

Vogliamo che questo Dicembre sia la causa per i ribelli per incontrarsi, organizzarsi ed ATTACCARE. Noi non chiediamo la resurrezione delle rivolte del passato, cerchiamo l’occasione in cui la gente in strada aumenti , dove la passione per la violenza libertaria incontri la spontaneità o meglio ancora il piano organizzato per mantenere il campo del CONFLITTO aperto.

Creare momenti nello spazio-tempo che rompano il torpore e l’inattività che ci disarma, e farà a realizzare le nostre possibilità quando agiamo.

Giorgos Karagiannidis,
Giannis Mihailidis,
Fivos Harisis,
Argiris Dalios,
Grigoris Sarafoudis

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Fonte Actforfreedom
Traduzione Crocenera