Testo rivendicativo:

Nei crateri ardenti dei nostri vulcani interni, realizzati con la lava dell’ emozione e il fuoco della passione, abbiamo nutriti la nostra voglia di vivere … e alla società che voleva imporre le sue leggi e la sua morale su di noi, noi risponderemo con fermezza il nostro “no”, mentre tutti gli altri ripetono la loro vile “sì”. (Enzo Martucci)

All’alba di Venerdì 4 dicembre [in zona Licabetto ad Atene], ci siamo avvicinati alla casa del sommo sacerdote della corruzione, ed ex ministro del partito PASOK, Kostas Laliotis e collocato ordigni incendiari all’ ingresso di casa sua e della sua macchina.

Come è stato detto giustamente, le responsabilità di coloro che hanno prestato servizio nei centri amministrativi della macchina capitalista non possono essere né dimenticate né tolte.

Kostas Laliotis è stato uno dei politici più corrotti successivi al Metapolitefsi [periodo di transizione dopo la caduta della giunta militare greca]; il suo nome e la sua traiettoria sono legate all’avidità, all’ inganno, agli intrighi, agli interessi intrecciati ed all’arroganza, che sono tutte caratteristiche fondamentali e integranti dei burattini che costituiscono il personale politico del dominio capitalista.

I vermi come Kostas Laliotis ei suoi simili dovrebbero essere colpiti o sparati; dovrebbero vedere le loro case bruciare, e vivere la loro vita miserabile e schifosa nella paura.

I fuochi dell’insorgenza anarchica che hanno illuminato la casa di un potente ex funzionario statale dell’ establishment, sono un contributo alla chiamata per un Dicembre Nero, che si sta diffondendo dentro e fuori le prigioni di tutto il mondo, creando un multiforme fronte anarchico insurrezionale che , avendo il coordinamento informale, l’accettazione della multiformità e l’insurrezione anarchica duratura come strumenti, cristallizza la prospettiva di un’offensiva generalizzata anarchica contro il mondo del Potere.

I nostri compagni prigionieri Nikos Romanos e Panagiotis Argirou hanno messo sul tavolo un’idea della dialettica anarchica. Essi hanno proposto l’idea relativa ad un tema che ognuno di noi potrebbe impostare nel corso di un mese di azioni coordinate – azioni provenienti dall’intero spettro delle pratiche anarchiche, dai gesti pubblici alle azioni di guerriglia.

Si tratta di una proposta che ha scelto di impostare come tema i sette anni dopo l’assassinio del compagno Alexandros Grigoropoulos , in modo da testare nella pratica la sperimentazione di un coordinamento informale dell’azione anarchica multiforme.

Coloro che hanno gli strumenti analitici adeguati capiscono che si tratta di una proposta che riguarda qualsiasi individualità anarchica o collettività che non sia aggrappata a schemi teorici o immersa nell’ apatia e nel riformismo.

Questo è anche il motivo per cui, quanti prostrati alla meschinità politica ed alla ricerca professionale di disaccordi ,non perdono l’occasione per scagliare le frecciate della loro critica diffamatoria, ancora una volta.

Ma, per quanto i circoli anarchici “ufficiali” dei caffè e dei pettegolezzi vogliano impegnarsi nel gettar fango e nella calunnia, non possono nascondere il loro malcontento con il fatto che l’apatia che li pervade in modo permanente si riveli nel modo più chiaro.

Ora, lasciando da parte coloro che sono esperti nella speculazione politica, cerchiamo di parlare dell’essenza di questa proposta.

Crediamo che l’anarchia deve rappresentare una vera minaccia per lo Stato, e per fare questo, l’anarchia ha bisogno di stare lontano da avanguardie, dirigenti, uffici stampa, lontano da logiche di pulizia politica ed espulsioni.

L’organizzazione informale non ha bisogno di derivare da accordi su statuti e posizioni proclamate che uno deve abbracciare. Nella nostra anarchia, ogni individuo ed ogni gruppo può contribuire a un tema, una campagna, una strategia sincronizzando e coordinando la propria azione, indipendentemente dal fatto che condividano background politici comuni.

Evolvere la spontaneità, che spesso prevale nell’ambiente anarchico, non significa che l’ anarchia debba trasformarsi in un partito; tutto ciò di cui c’è bisogno ,per avere la possibilità di una formulazione di strategie e azioni volte a mettersi in moto, è la volontà di agire e comunicare con altri compagni.

Perché noi amiamo quel tipo di anarchia che viaggia per le strade in fuoco, occupa spazio e tempo nelle metropoli, e crea roccaforti per la diffusione della teoria e la pratica anarchica. Il tipo di anarchia che fa esplodere i pilastri della normalità, ruba il nostro tempo perduto, e getta la morale di questo mondo nel fuoco.

Questo tipo di anarchia non rientra nella rispettabilità ipocrita di questa società, né fare concessioni sul suo discorso o sulle pratiche per essere gradito alla maggioranza sociale.

Sicuramente c’è tanto da dire, ma ciò che viene per primo è l’intensificarsi dei nostri attacchi ,infittendo i percorsi caotici della lotta liberatoria.

Torneremo presto.
Segnali di guerriglia alle cellule FAI che hanno attivamente sostenuto Dicembre Nero in Grecia, Cile, Spagna, e a quelle che stanno preparando ora i loro attacchi; ai compagni del Movimento Anarchico Insorgente(MIA) dal Brasile; a tutti i piromani e rivoltosi che hanno dato fuoco ai simboli della dominio.

Forza e la solidarietà a tutti i compagni anarchici dentro e fuori le prigioni che sostengono il Dicembre Nero con testi, traduzioni, manifesti, volantini, graffiti e striscioni che completano il mosaico dell’azione anarchica multiformi.

Un abbraccio pieno di affetto ai nostri fratelli e sorelle che sono rinchiusi nelle prigioni in Spagna, Cile, Svizzera, Italia, Messico, Germania, Stati Uniti, e altrove; a Mónica Caballero, Francisco Solar, Marco Camenisch, Alfredo Cospito e Nicola Gai, Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel, Juan Flores, Guillermo Durán, Nataly Casanova, Enrique Guzmán, Thomas Meyer-Falk, Ignacio Muñoz, Tamara Sol, Michael Kimble , e tutti gli altri compagni in cattività che abbiamo involontariamente dimenticato di menzionare.

Per un Dicembre Nero

Per la crescita dell’insorgenza anarchica

Libertà per i prigionieri

Cellula Alexandros Grigoropoulos / Federazione Anarchica Informale (FAI-FRI)
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Fonte: Atene IMC via Contrainfo

Traduzione Crocenera