Cile: 3 luglio, arrestati 5 compagni accusati di attentato incendiario contro una stazione di Polizia

Nel novembre 2014 un gruppo di incappucciati ha incatenato le porte dell’Unità Omicidi del Dipartimento di Polizia,per poi lanciare una serie di bombe incendiarie contro il covo di polizia e bruciare la macchina di uno di loro.

Gli incappucciati riescono ad allontanarsi indisturbati senza che la polizia riesca a reagire. Dopo sette mesi di “indagine”,la polizia ha fatto irruzione nelle abitazioni di 5 compagni accusandoli di partecipare all’attacco incendiario.

disturbiosaudienciaataqueincendiariopdi sono stati arrestati durante le prime ore del 2 luglio in diverse case di Santiago del Cile con le accuse di detenzione di armi(bottiglie molotov) inoltre ad uno dei compagni viene contestata la detenzione di un artefatto incendiario durante l’arresto.

L’8° Corte ha disposto la carcerazione preventiva:le compagne sono state condotte nel carcere femminile di San Miguel,i compagni al cárcel/Empresa Santiago 1.

Fuori del tribunale amici e familiari,accorsi a dare solidarietà agli arrestati si sono scontrati con le guardie e i giornalisti presenti(vedi foto sopra).

La polizia ha dichiarato di essersi messa sulle tracce dei compagni a causa di una impronta digitale trovata in un sacchetto di plastica lasciato,assieme a tute utilizzate per l’attacco, nell’edificio universitario,vicino al luogo dell’azione.

In seguito alle interpretazioni sbirresche delle intercettazioni telefoniche sono stati fatti gli altri 4 arresti,con prelievi di Dna da mozziconi di sigarette e da contenitori per alimenti, al fine di confrontare il loro Dna con quello trovato sulle tute.

Maggiori informazioni, in spagnolo, su Publicacion Refractario