Ndt: il testo e l’ azione sono precedenti alla fine dello sciopero della fame della Ccf e di Anggeliki Spyropolou.

Testo rivendicativo
l-Il 2/03 inizia nelle carceri una lotta contro le moderne politiche anti-terroriste, politiche che si riflettono in una serie di leggi repressive che confermano che c’è un a guerra tra il mondo dell’ autorità ed il mondo della lotta.
Prigionieri anarchici e comunisti, dalla Grecia alla Turchia, con i loro corpi come armi, sono in sciopero della fame, con domande comuni, le seguenti:
-Abolizione delle carceri di tipo C
-Abolizione dei paragrafi 187 e 187A (legge anti terrorismo)
-Abolizione della legge che considera un’offesa punibile dalla legge se un crimine è commesso da una persona travisata.
-Limitazione dell’uso del DNA
-Liberazione di Savvas Ksiros
Nel frattempo anci membri imprigionati della CCf sono in sciopero della fame, come anche Anggeliki Spyropoulou, richiedendo il rilascio dei familiari di Gerasimos e Christos Tsakalos .
II-Per la prima volta si è venuta a creare una situazione significativa, una situazione che per quanto dovuto alle sue caratteristiche e richieste, non include solo i combattenti imprigionati ma anche una gran parte della società. Questa specifica situazione, dovuta anche al cambio di governo, non lascia spazio al compiacimento e rende evidente la necessità di elevare barriere contro il dominio dello stato e del capitale e di difendere le nostre comunità. Non abbiamo illusioni, non siamo toccati dalla loro retorica di sinistra. Perché la frusta può passare di mano ma lascia comunque il segno sulla schiena degli oppressi. Non dimentichiamo le recenti invasioni nelle case di chi lotta ,il suicidio commesso da un detenuto pachistano nelle segrete delle loro carceri, l’incarcerazione vendicativa dei familiari dei membri della CCF, le dichiarazioni provocatorie fatte dal deputato, ministro della Difesa Civile Panousis. C’è già troppo da vedere… …
III. Dopo molti giorni di sciopero della fame i compagni hanno iniziato ad essere trasferiti negli ospedali, dove in alcuni casi specifici, la cura prestata dallo staff non ha la minima somiglianza con quella che avrebbe dovuto essere la cura medica dovuta nel caso di uno sciopero della fame. Quella applicata nel caso del detenuto Fivos Charisis, in cui abbiamo visto come l’arroganza non abbia limiti quando il direttore della clinica patologica dell’ Ospedale Tzaneio , Stelios Drimis ,con eccesso di zelo, voleva firmare per far rientrare il compagno in prigione, scaricando su di lui la responsabilità, visto che Foivos non avrebbe accettato di assumere siero. Questo incidente non è stato un caso isolato, ma, così come abbiamo visto in scioperi della fame precedenti, completa il quadro di ospedali dell’ EKAM ed EOM (unità speciali di polizia)con gli scioperanti a cui vengono negate visite e corrispondenza, dottori che collaborano con la polizia, dottori che testano la resistenza degli scioperanti della fame portando loro del cibo e trattandoli con disprezzo,impersonando meglio il ruolo di torturatore piuttosto che quello di medico. Questa feccia è uno di questi casi. Non possiamo dimenticare che parte della comunità medica che è stata al passo con la situazione, aiutando in ogni modo,capendo la serietà di questa lotta.
IV. La notte di sabato 28 marzo, abbiamo visitato l’abitazione di Stelios Drimis a Nea Smyrni e piazzato un congegno incendiario (di bassa potenza) all’ ingresso. Questa azione è un chiaro messaggio ad ogni potenziale torturatore che nulla avverrà senza conseguenze, nulla rimarrà senza risposta.
VITTORIA PER LO SCIOPERO DELLA FAME DEI PRIGIONIERI
PARTECIPAZIONE – COMPATTEZZA- CONTINUITA’
TUTTO PER TUTTO
Arsonists’ Cell “Night Response”

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FONTE INTERARMA

TRADUZIONE CROCENERA