Testo inviato ai media
Dal primo momento,noi 10 membri della Ccf, abbiamo rivendicato la responsabilità per il tentativo di fuga dal carcere di Korydallos, quando è stato scoperto.
Negli ultimi 5 giorni abbiamo visto i nostri parenti ed i loro amici aggrediti e portati via, loro che non hanno nulla a che fare con il caso e, inoltre l’arresto della madre di Christos e Gerasimos Tsakalos e della moglie di quest’ultimo.
Il coinvolgimento in organizzazione(terroristica) di cui sono accusati dall’unità antiterrorismo è ridicola ed insostenibile. Stanno riferendosi ad una madre, di 60 anni ed alla moglie di un membro della Ccf con il pretesto che sono sospettate di fuggire. Stiamo parlando di persone che hanno residenze stabili e che ci stavano facendo visita nelle ore di colloquio in carcere.
Chi vogliono prendere in giro con le porcherie dell’antiterrorismo? Stiamo sperimentando un momento dove l’unità anti-terrorismo sta facendo quel che vuole ed ha superato ogni limite in amoralità,senza render conto a nessuno. I loro nemici politici siamo noi e non i nostri parenti. Se vuole colpire qualcuno colpisca noi e la smetta con le pagliacciate.
Sappiamo anche che oggi ci sono le valutazioni della polizia, così ognuno può capire che è stato fatto un  gioco sporco dietro a tutto ciò e che hanno allestito lo spettacolo per ottenere promozioni.
Da lunedì 2/3,noi tutti e dieci membri delle Cellule abbiamo iniziato uno sciopero della fame fino alla morte, per la liberazione dei nostri quattro, tra parenti e loro amici. Non hanno nulla a che fare con le nostre azioni. Li dovranno liberare o si preparino a contare i loro primi prigionieri politici morti.
Inoltre sosteniamo lo sciopero della fame in corso nelle carceri, per l’abolizione della legge anti-terrorismo, la legge sugli incappucciati e le carceri di tipo C. La situazione che l’unità anti-terrorismo ha creato per le nostre famiglie è la conseguenza più evidente della legge del terrore ed apre nuove prospettive.
Giorgos Polydoros

Fonte 325 no state

Traduzione Crocenera