Era il 3 gennaio quando dopo una vasta operazione della polizia antiterrorismo venne arrestato il ricercato Ch. Xiros nella regione di Anavissos. Contemporaneamente, nella stessa regione è stato scoperto un nascondiglio. Dopo l’irruzione in questa proprietà gli sbirri hanno scoperto una grande quantità di munizioni e armi da fuoco (8 kalashnikov, 3 lanciarazzi, 3 razzi, centinaia di proiettili, oltre 150 chili di esplosivo ecc.), piani di fuga della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e una falsa carta di identità della compagna Angeliki (che aveva visitato i membri delle CCF in carcere). La stessa notte EKAM (forze speciali della polizia antiterrorismo) e la polizia antiterrorismo hanno invaso le celle delle CCF in carcere, e i compagni Christos Tsakalos e Gerasimos Tsakalos, come anche Spyros Mandilas e Andreas Tsavdaridis, sono stati trasferiti nella sezione d’isolamento nelle segrete sotto la prigione, dove non ci sono altri detenuti.
Il giorno dopo la polizia antiterrorismo ha dichiarato la compagna Angeliki fuggitiva e ha iniziato un’intensa caccia all’uomo per il suo arresto (dopo aver pubblicato la sua foto su tutti i canali TV), e hanno scoperto un altro rifugio nella regione di Loutraki, dove sono state trovate decine di bombe pronte, una pistola e due veicoli rubati (1 fuoristrada e 1 furgone). Il ministro dell’Ordine Pubblico e il capo della Polizia stanno rilasciando dichiarazioni pubbliche, annunciando che la polizia è riuscita a prevenire un piano di fuga dei membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Secondo questa dichiarazione alcuni compagni avrebbero attaccato e fatto saltare in aria il muro esterno, della sezione carceraria dove sono rinchiusi i membri delle CCF, con una mega-bomba di 150 chili d’esplosivo inserito in un veicolo trappola (il furgone rubato), e poi con i kalashnikov e i lanciarazzi avrebbero attaccato le guardie armate del carcere. Dopo di questo sarebbero fuggiti assieme ai membri delle CCF con i furgoni rubati, che avevano intenzione di scambiare con altri veicoli rubati durante la via di fuga, con il rifugio come destinazione .
I membri detenuti delle CCF hanno pubblicato due testi (“Ne è valsa la pena tentare”, “Comunicato di guerra”) in cui esprimono la loro solidarietà con la compagna Angeliki, e concludono con la frase “Nulla è finito… Tutto continua”
Libertà per i membri detenuti della Cospirazione delle Cellule di Fuoco
Solidarietà alla compagna fuggitiva Angeliki
Compagni in solidarietà
Traduzione: RadioAzione [Croazia]
Fonte:Interarma